mercoledì 15 giugno 2016

Sportività: questa sconosciuta

Premessa: potrebbe sembrare che scrivo questo perchè mi brucia non aver vinto… ma in realtà non è così. Non speravo di vincere e tutto sommato da un premio assegnato per il voto del pubblico non ci si può aspettare mai nulla, perchè ognuno ha i suoi gusti, le sue preferenze e… i suoi amici…

Al concorso di cui parlavo nel post prima, dopo la normale premiazione dei finalisti nelle diverse categorie, c'era una serata di premiazione speciale in occasione del decimo anniversario del concorso.
A tale premiazione partecipavano tutti i racconti che nel corso di questi anni avevano vinto il premio della giuria popolare. Spieghiamo come è questa giuria popolare.

Ogni serata di premiazione ha sempre previsto la lettura di tutti i finalisti in sala e a tutti coloro presenti, scrittori inclusi, viene consegnata una scheda coi titoli delle opere a cui dare un voto da 1 a 4. E’ ovvio che le opere vengono lette senza menzionare l'autore, salvo in questa particolare occasione, perchè le opere per il gran premio del decimo anniversario erano già state lette e tutti conoscevano l'autore. Più o meno… diciamo che comunque era stato reso noto al tempo, quindi non c'era motivo di ometterlo.
Alla fine della lettura le schede vengono raccolte e il vincitore ha il premio giuria popolare.

Fatta tale spiegazione, torniamo a noi.

Io voto sempre con grande onestà. Dopotutto, mi piace ascoltare cosa gli altri hanno creato e do loro il mio giudizio in base al mio gusto, ovviamente. Non chiedo a chi mi accompagna di darmi il massimo, perché non mi interessa… insomma, se vinco voglio vincere perché è piaciuto no?

A quanto pare no, non è ovvio.

Questo è un esempio da cui partire per l'argomento, non voglio ergermi a vittima della mancata sportività altrui, ci mancherebbe.
Solitamente non sbircio le schede degli altri, preferisco aspettare la fine e vedere come va.
Al tempo in cui vinsi la giuria popolare, nel 2008 mi pare, vinsi con largo margine e fu una sorpresa! Non ci speravo molto… insomma, non sapevo se tutti avrebbero capito la storia o avrebbero provato interesse per quel genere.

Mentre attendevo l'inizio, ho notato quelli davanti a me che sulla scheda indicavano il mio racconto e un altro. Ho pensato che forse stessero parlando di quelli che avevano sentito, o che comunque ricordavano meglio. Io li conoscevo tutti tranne due.
Passa la serata, siamo alla fine e noto che mi hanno dato 1… eh vabbeh, evidentemente gli ero rimasta impressa per la schifezza che avevo scritto X’D.

Post premiazione, con premio andato a un racconto a cui anche io avevo dato 4, uscendo mi viene riferito che il gesto che io avevo interpretato in maniera onesta, era invece seguito da questa frase “questo e questo sono i più pericolosi” e prima della lettura due 1 erano già fioccati come voto.

Ok, capisco che tu vorresti far vincere la tua amica scrittrice, ma non ti sembra un’offesa verso di lei più che un aiuto? Io, almeno, mi sentirei offesa.

Che dire, se parliamo del racconto della loro amica, ahimè, la vedevo dura comunque una vittoria, essendo una filastrocca per bambini e non avendo giovani in sala che potessero apprezzarla appieno, però qui si tratta di sportività.

O di semplice onestà.

Ti si chiede di dare un voto a ciò che ascolti. Ti è piaciuto? Sì, no, abbastanza…
Perchè devi affilare una carrellata di 1 e di 2 con quell'anomalo 4 che spicca? Non capisci che è sbagliato nei confronti di chi si è dato da fare per scrivere qualcosa di piacevole, nei confronti di chi offre il premio e anche nei confronti di chi stai favoreggiando?

Partecipare ad un concorso significa mettersi alla prova. Che prova sarebbe se tutti giudicassero come te? Come non capire che un comportamento simile può portare a illudere una persona? Un premio ottenuto in questo modo può far credere a una persona di essere sulla strada giusta, ma prima o poi quella persona si troverà ad affrontare una giuria dove di amici non ne ha e prenderà una sonora mazzata.

Ho sempre trovato stupido chiedere voti agli amici, io non mi porto mai dietro nessuno più che il mio ragazzo e mia mamma, il primo perché sto sempre con lui e lui guida, la seconda perché ci tiene e mi segue da sempre. Stop. In questo modo sono certa che se ho vinto la giuria popolare, ho vinto perché è piaciuto.

A chi scrive auguro di avere amici onesti, che se ti meriti un 1 te lo danno… e vorrei avere anche la faccia per dirgli di non portarsi dietro i sostenitori pronti a dare il massimo dei voti per affetto, ma dopotutto ognuno fa come vuole.
A chi partecipa a premiazioni che prevedono anche un voto da parte del pubblico, chiedo di tenere a mente la sportività, l'onestà… se un racconto merita il minimo dei voti ben venga, ma allo stesso modo deve essere dato il massimo se quelle parole sono arrivate dritte al cuore.
Ogni voto non include nè cattiveria nè bontà, o così dvrebbe essere.
Un voto serve per dirti: no, mi spiace, non mi sei piaciuto. Ritenta! oppure Sì, mi è piaciuto, continua così!

Ogni giudizio dovrebbe essere dato sempre e solo per aiutare chi lo riceve a capire come si sta muovendo e a trovare la strada giusta per andare avanti, qualsiasi cosa stia facendo!

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