martedì 21 giugno 2016

L'Acchiapparatti

Era da un po’ che non leggevo un libro non mio, qualcosa che, una volta finito, tornerà nelle librerie di qualcun altro e che potrei non rivedere più.
Questo libro, primo di una duologia, mi era del tutto sconosciuto e mi è stato prestato insieme a L’Orda del Vento. Finito quello, ho subito letto anche questo.
Stile completamente diverso, trama completamente diversa, per certi versi più vicina al fantasy a cui siamo abituati, però con qualche scelta, specie a livello di personaggi, davvero particolare.


La Trama:
Nessuno ha più messo piede nella torre del negromante Ar-Gular da quando la costruzione è stata sigillata dai Guardiani dell'Equilibrio. Nessuno fino ad ora… Una rissa in locanda, la profanazione di una tomba, una scommessa insolita e un libro arcano conducono il becchino storpio di Tilos alla torre maledetta, dove lo attende uno straordinario ritrovamento che legherà il suo destino a quello del boia di Giloc, un demone ancestrale imprigionato da secoli nel “Buco”. In un mondo grottesco e sanguinario che rievoca l'atmosfera cupa dell'Alto Medioevo si snodano le vicende di una compagine di personaggi bizzarri, protagonisti di una trama incalzante, ricca di situazioni rocambolesche e sorprendenti colpi di scena. Suspense, tenerezza, horror e ilarità convivono in questo originale romanzo tra il gotico e il fantasy, lontano dagli stereotipi e fruibile a più livelli di lettura, appassionando così sia gli adulti che i ragazzi. 
La storia vien narrata in terza e prima persona da più punti di vista, con numerosi personaggi che muovono i loro passi, legati da un filo che alla fine stringerà il cerchio radunandoli tutti nello stesso punto.
La scelta curiosa è nei protagonisti: uno è gobbo e storpio, uno è fuori di testa… la donna che li accompagnata è una prostituta cicciottella e persino uno dei personaggi più fighi, il cacciatore di taglie Gamara, è sfregiato. Poi abbiamo un’indovina cieca, una strega strabica, un altro malvivente orbo… diciamo che è proprio un bell'insieme!

Il mondo che abbiamo davanti è cupo come lo era il medioevo. Spesso nel fantasy l’atmosfera medievaleggiante non è molto attinente a livello storico, ma qui sembra proprio di rivedere e rivivere la sporcizia, la confusione, la calca, la scarsa igiene e una sorta di decadenza. In questo contesto le menomazioni dei personaggi principali, Gheshik e Zaccaria, ci stanno a pennello. Il primo un becchino tutt'altro che onesto e il secondo uno squinternato acchiapparatti.

Come scritto nella trama, i due si troveranno invischiati in una faccenda molto più grande e pericolosa del previsto, ma ciò che di bello c’è in questo libro, è che, nonostante tutto, non cambiano affatto registro. Vederli all'opera è esilarante, persino quando, leggendo il misterioso libro, vengono a sapere cose pericolose, negromanzia oscura, la storia di un mostro che miete vittime come spighe di grano.

E in effetti c’è un certo amore per gli attacchi del Mietitore con teste e arti che volano e, sovente, corpi a cui vengono mozzate le gambe di netto. Eppure, a parte questo, non è splatteroso, le descrizioni sono fatte in modo da rendere bene l’idea dell’assoluta inclemenza e furia della creatura, ma non risultano splatterose. Almeno questa è la mia opinione, ovviamente.

Ho apprezzato molto alcuni modi di descrivere, alcune scene, un salto di luogo e situazione che ricorda molto qualcosa di cinematografico, ma la trama non mi ha preso se non negli ultimi capitoli dove si fa più avvincente, benché il piano finale mi lasci un po’ perplessa e forse risulti un attimino confuso. L’epilogo, so che è assurdo, mi è piaciuto un sacco.

Non so bene quale sia la trama del secondo, ma chi me lo ha prestato mi ha detto che lo ha apprezzato maggiormente, quindi sono curiosa. Se ricordo bene dovrebbe chiamarsi Il Burattinaio, titolo promettente.

Tirando le somme, direi che a livello di trama forse non offre nulla di particolarmente innovativo o accattivante, specie all'inizio, ma la scelta dei personaggi e dell’ambientazione riescono di sicuro a incuriosire il lettore e a lasciarlo immedesimare in questo mondo senza eroi perfetti e paladini della giustizia. Low magic, low epic, ma sicuramente divertente, specie in alcuni botta e risposta con Zaccaria.

Adesso piccola pausa per altre incombenze e poi vediamo dove finirà il nostro squinternato acchiapparatti e relativa, stramba, compagnia!

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