sabato 18 giugno 2016

L'Autopubblicazione

Affrontiamo l'argomento… lo affronto nella mia testa ora, l'ho affrontato con diverse persone da quando ho iniziato a prenderlo in considerazione.

Il pensiero comune della gente è che chi si autopubblica è in fondo alla piramide qualitativa. Questo pensiero viene dal ragionamento “non lo ha preso nessuna casa editrice, allora si è autopubblicato”

NO!

Ci sono tantissimi autori autopubblicati che hanno scelto questa opzione per vari fattori:
- non fanno della scrittura il loro obbiettivo nella vita, ma volevano condividere qualcosa e, magari, arrotondare lo stipendio.
- non si sono mai informati su come funzionasse il mondo dell'editoria e hanno trovato nell'autopubblicazione una via semplice e, soprattutto, gratuita, per condividere la loro creazione col mondo. Non dimentichiamoci che il terrore degli esordienti è dover sborsare cifre assurde per vedersi pubblicati (ci sono, ovviamente, case che non chiedono nulla… ma l'impatto con opinioni di gente incappata nelle fregature può portare a quanto scritto sopra)
- non hanno voluto attendere 6, 12, 24 mesi per una risposta che, spesso, se negativa, neanche giunge.

Io rientro in quest'ultima… diciamo che la mia idea iniziale era quella di tentare con le case editrici, ma un anno fa, quando mi hanno diagnosticato la sclerosi multipla, mi son sentita il fiato sul collo. Il fatto di non sapere come la malattia potesse evolversi, l'aver sperimentato la perdita della vista da un occhio (ora ci vedo benone eh!), mi ha spinta a questa scelta. Può essere una decisione non condivisa e che, ovviamente, ha grosse penalità… ma ho preferito così. Forse ho avuto paura di non avere tempo, non lo so… ma non me ne pento.

A parte il mio caso, vorrei solo che nessuno pensasse che chi si autopubblica è per forza di qualità scadente. Certo, magari ci sarà anche chi ha usato l'autopubblicazione come ultima spiaggia, ma non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. Inoltre non sempre un'opera scartata dalle case editrici non ha valore.
Io dico sempre che se un libro ispira, tanto vale comprarlo, leggerlo e poi giudicarlo. Potremmo scoprire un autore che ci piace oppure potremmo sempre fare una critica, ma con una base, non per sentito dire.

Vedete il lato positivo: spesso gli autori esordienti e meno conosciuti, sono più avvicinabili. Potete discutere direttamente con loro dei libri che hanno scritto, dire cosa ne pensate… in fondo chi scrive lo fa per essere letto, no? A prescindere dall'orgoglio, la maggior parte di “noi” autori, non vede l'ora di parlare con chi vuole saperne di più del loro mondo!

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