martedì 27 dicembre 2016

Questo non è un romanzo fantasy! di Roberto Gerilli

Era la sera del 22 dicembre e il mio caro quasi-consorte è andato alla cena aziendale verso le 19. Contando che lo attendevano almeno due ore di macchina tra andata e ritorno, che a 'ste cene sai quando arrivi e non sai quando torni... al pc non avevo nulla da fare, non avevo ispirazione e non sono tipo da televisione, mi son detta: mi leggo un libro. E l'ho letto. Il 23 nel primo pomeriggio lo avevo già finito.


Il libro viene dal BUK di Modena dell'anno scorso, se ricordo bene, acquistato dalla buon'anima di Luca che, come al solito, neanche lo ha aperto. Mi aveva incuriosita, ma ho una lista di letture enorme e alla fine si era perso nelle varie pile accatastate in giro fino all'altra sera. Mi dava l'idea di essere una lettura leggera e divertente e questo è stato. Premessa: sono una cosplayer, sono una fangirl, amo il fantasy, sono una scrittrice poveraccia e conosco molto bene Lucca Comics & Games da anni. Detto questo, la trama:
Filippo Mengarelli ha un’ultima speranza: il Lucca Comics & Games. Il suo esordio letterario, Le cronache di Falcograd, è stato stroncato da pubblico e critica, e il resto della trilogia rischia di non essere mai pubblicato. Durante la manifestazione, il ragazzo vuole trovare qualcuno disposto a credere nella sua opera. E qualcuno c’è: quattro cosplayer ispirati ai protagonisti del romanzo, ragazzi molto immedesimati al punto da far nascere qualche sospetto sulla loro identità.
Aiutato dalla sua amica Alessandra, illustratrice e fangirl, Filippo dovrà scoprire la verità sui quattro e trovare il modo di assicurare a tutti il lieto fine.
Tra citazioni e riferimenti nerd, “Questo non è un romanzo fantasy” evidenzia con ironia i pregi e i difetti del Fantasy visto attraverso gli occhi di chi lo scrive, ma soprattutto di chi lo legge.
Le ultime due righe qui sopra sono molto vere. Da appassionata del genere, ci sono tutti quei riferimenti che ti fanno sorridere, tante verità presentate sotto una luce ironica che però non ne sminuisce la realtà. Dalle case editrici un po' così, alla folla variopinta e allucinante del Lucca Comics, fino a tutte quelle cose scontate che si trovano nei fantasy. Io li riconosco in pieno sia da lettrice che da scrittrice!

I personaggi son da sbellicarsi, un quartetto classico: guerriero, bardo, mago e arciere, con tanto di schede personaggio in stile D&D (anche se i parametri sono un po' strani) e nel loro essere stereotipati, fan sbellicare. Il protagonista me lo sento vicino, anche se poi per tante altre cose mi rivedo in Alessandra: tra cosplayer e fangirl ci si capisce.
Ammetto anche che, da brava scema, son andata pure a fare le ricerche su Google dei vari nomi citati fin dall'inizio, perchè l'autore ti parla come se lo facesse sul serio e quindi l'idea di andare a cercarti i nomi ti viene. E quando trovi Le Cronache di Falcograd su Goodreads muori.
Solo dopo ho visto la pagina dedicata sul sito dell'autore. E' bellissimo! E pensare che per la copertina lo avrei pure comprato ahahah!

Penso che nella storia di Filippo, quella relegata al suo destino di scrittore, ci si possano riconoscere in tanti autori e anche qualche lettore, di quelli crudeli, potrà magari sentire una punta di pentimento nel proprio duro cuore. Non sono una di quelle che ama denigrare il lavoro altrui, cerco sempre qualcosa di buono in un libro o, perlomeno, cerco di evitare di spalare emme sul povero autore che non è riuscito a conquistarmi. Dovrebbero farlo un po' tutti, che a far del mal a chi si è esposto gettandosi in pasto al pubblico, non si guadagna nulla.

Infine, una nota di merito alla censura fiorellino che ha reso i dialoghi stupendi. Fiorellino! Pensavo di morire a un certo punto. Ridacchiavo come una scema arrotolata nel piumone, cercando una posizione comoda per leggere ma che esponesse al freddo la minor superficie possibile.

Adesso mi dedico a un altro libro italiano che mi arrivò un giorno, misteriosamente, da Amazon. Non so chi me lo abbia spedito, ma è arrivato il momento di leggerlo e scoprire cosa mi aspetta!

giovedì 22 dicembre 2016

Il Cavaliere di Eron - Le Origini di Laura Santella

Quasi un mese per finire un libro... in questo periodo son davvero fusa. La sera mi faccio un cruciverba e crollo, ma alla fine ce l'ho fatta e stamattina ho finito l'ultimo libro di questa trilogia. Come avevo scritto alla fine del secondo, ero rimasta un po' perplessa dalla trama che avrei potuto trovare in questo terzo e, difatti, mi ha convinto meno dei precedenti. Un po' perchè molte cose si sapevano già dai libri precedenti, un po' perchè la spiegazione generale non mi ha convinta, mi ha presa meno dei primi due, ma non è questa la motivazione della lentezza nel leggerlo, meglio specificarlo: quello dipende solo da me e dallo stress.


Trama:
Un viaggio in un passato non passato che potrebbe sconvolgere il futuro. Nuove battaglie e vecchi nemici che renderanno questa conclusione una sorta di imprevedibile inizio.
Conosceremo meglio la storia dei due fratelli Nannit e molte sfumature quasi impercettibili si riveleranno per quello che sono: passi fondamentali nella storia del tempo.
Passato, presente e futuro si intrecceranno in maniera quasi inestricabile e molti nodi verranno al pettine.
Jade affronterà nuovamente l’odiato Krempsee, ma stavolta non avrà i suoi soliti alleati a supportarla. Riuscirà comunque a sconfiggere il suo avversario o sarà il demone a governare sul futuro?
Questa è la resa dei conti che l’universo intero stava aspettando…
Le origini di Crimson e Krempsee sono una parte tranquilla, qualcosa che, dopotutto, mi aspettavo di trovare. Forse avrei preferito capire qualcosa di più del demone che dona a Krempsee i poteri con cui lo abbiamo conosciuto, ma sembra del tutto astratto, come un'entità che rappresenta semplicemente qualcosa di malvagio e non meglio definito. Dal momento in cui arriva Jade, la storia si descrive ripercorrendo quella che abbiamo conosciuto come la leggenda del Cavaliere di Eron, ma rispetto ai primi due libri, le vicende stavolta non mi hanno preso molto.
Avrei voluto sapere qualcosa di più sui Flejas prima che venissero corrotti, in realtà credevo proprio che ci sarebbe stato modo di vederli prima del contagio. Vedere Emerald nel suo splendore, capire cosa e come fossero queste creature prima dell'influenza di Krempsee, ma purtroppo la parte viene descritta in breve spazio, dicendo solo che la magia di Krempsee li corrompe e li attira facendone suoi burattini fino a che non interviene Crimson come sappiamo.

Su Crimson purtroppo non posso spendere molte belle parole. Avrà avuto pure i suoi motivi, ma lo trovo un personaggio poco sopportabile e il suo continuo nascondere e mentire dopo poco mi ha stancata e, alla resa dei conti, quando la verità viene dipanata, la spiegazione non mi ha convinta e non mi giustificava il suo atteggiamento. Diciamo che mi son dovuta concentrare molto per seguire il filo logico tra cambi di dimensioni e di tempi che stanno dietro a tutta la leggenda del cavaliere di Eron, alla venuta di Jade, perchè lei e perchè Crimson abbia voluto agire così.
Soprattutto: se Crimson sapeva di quel PLOF, perchè ignorarlo? Perché non distruggerlo subito? Ci voleva Inot per avere l'illuminazione? A me sembrava quasi scontato e non ho capito perchè lasciar correre quel dettaglio sapendo che in 400 anni sarebbe divenuto nuovamente un grosso problema!

La parte finale di Eron proprio non mi ha presa, vuoi perchè Crimson aveva esaurito la mia pazienza, vuoi perchè Inot era stata una presenza solo nominativa fino a quel momento... però diciamo che ero partita pensando già che sarebbe stato un libro in qualche modo diverso dai primi due, quindi alla fine avevo solo ragione, per cui non sono rimasta delusa da quello che ho trovato. Semplicemente ho preferito gli altri a questo.

Molto carini i disegni in stile manga che chiudono il volume come una sorta di galleria fotografica che lascia alcuni scatti a concludere una storia che viene lasciata all'immaginazione, con solo queste poche immagini come titoli di coda.
Si evince che potrebbe esserci, un giorno, altro materiale su Eron, qualche altro romanzo, o raccolta, o spin off che vada a colmare altre curiosità di questo mondo, quindi possiamo rimanere in attesa e chissà...

Adesso mi leggo un romanzo che ha scelto il mio compagno al BUK dell'anno scorso, mi pare, dallo stand Plesio. Non sembra molto corposo, ma mi ha incuriosito, quindi vediamo un po' se magari aggiungo un libro alla lista delle letture 2016 finendolo prima del 31!

mercoledì 21 dicembre 2016

Le mie piccole droghe: Howrse

Ci sono dei giochi che ti prendono del tempo e che, magari, non sono neanche chissà quale miracolo di grafica o innovazione. Non gioco con una console da un bel pezzo... L'ultima volta che mi son fatta un gioco da sola alla Play è stato con la 2. Sacred 2... e appena incrociavo per sbaglio un mostrone durante la mia attività preferita (esplorare ogni buco di mappa), scappavo come una scema e aspettavo il mio ragazzo per affrontarlo XD coraggiosa eh? Ho anche un mio DS e lo usavo soprattutto per Il Professor Layton... che poi mi ha tradita col 3DS che io non apprezzo per nulla e in cui non ho voglia di investire soldi nemmeno per giocarmi i titoli di Layton.

Al pc ammetto di essermi fatta anche io il periodo in cui seguivo mille giochini su Facebook, specie l'odiato Farmville. Ora tutti quei giochi sono per lo più divenuti app per telefono. Su cellulare sono molto poco fedele, anche se ho qualche gioco a cui sono particolarmente affezionata ma, come in questo periodo, il cellulare magari mi abbandona e quindi rimane il sempiterno pc.

Io adoro i cavalli e c'è stato un giorno in cui mi ero impuntata che volevo un gioco di cavalli, qualcosa dalla grafica piacevole, non demenziale e che potesse concedermi uno svago non troppo vincolante. E così trovai Howrse. In questo gioco online allevi cavalli di un sacco di razze diverse (in questi anni ne ho viste anche aggiungere di nuove), li alleni, partecipi a competizioni, li fai riprodurre, puoi venderli, acquistarli, gestire il tuo centro ippico e ci sono continuamente nuovi eventi di cui arrivare al premio finale è tipo un miracolo, ma anche partecipare porta i suoi frutti.


La cosa bella è che esiste la versione completamente in italiano e la community è ugualmente molto attiva e vivace e se si vuole chiacchierare e conoscere gente, il forum è sempre molto popolato. In questo però io sono ormai negata, quindi per lo più gioco da sola facendo il mio, curando i miei cavallini. Ne ho davvero tanti, quindi mi sono costretta a delle autoregole per non bruciarci giornate intere.

I cavalli son molto carini e ci sono le "skin" personalizzate, acquisibili con oggetti in gioco, che son meravigliose. Ogni mese non vedo l'ora di votare quelle che vengono proposte dagli utenti, ci sono dei disegnatori davvero bravissimi! Purtroppo non è così facile avere delle mele dorate o dei raggi di elio per cambiare sfondo e skin al cavallo, quindi per ora ne ho solo un paio, rigorosamente immortali, perchè l'idea di perdere un cavallo su cui ho investito per dargli un aspetto figo mi roderebbe un po' tanto. Ovvio, i cavalli muoiono, di solito dai 30 anni in poi, ammesso uno non li tenga male... allora magari muoiono anche prima.

Se non giocate i cavalli non invecchiano, la loro salute non cala, resta tutto così com'è. Questa è già un'ottima cosa che aiuta a non rendere il gioco vincolante. Mi sono fatta periodi in cui non entravo anche per settimane, troppo presa a fare altro, ma i miei cavallini son tutti lì. Certo, per gestire alcune cose al meglio e comprendere le meccaniche uno dovrebbe seguire molto di più bacheche del forum e strategie di gioco; ci sono funzioni che non ho nemmeno mai provato. Tipo non ho mai castrato un cavallo... non so cosa comporti, ma prima o poi lo farò, tanto ho degli stalloni con delle statistiche che non sono nulla di che.

Ci sono giocatori che riescono a ottenere molti premi e molti cavalli divini (ormai ci sono tantissimi cavalli speciali dati dagli eventi). Io puntualmente non riesco a ottenere un tubo, però riconosco anche che non mi impegno quanto loro. Ci sono veramente giocatori che fanno calcoli assurdi di probabilità, tempistiche e quant'altro... quasi li stimo...
Adesso sto cercando di addobbare gli alberi, anche se ho scelto una strategia sbagliata... ma io volevo cavalli della razza nuova e così me ne son presi un sacco che, però, richiedono le stesse decorazioni (praticamente ogni albero che finisci di addobbare ti dà un premio specifico, quindi te lo sceglie e vedi anche che addobbi servono... sì, lo so, son scema a 'sto punto). Finisce che, ovviamente, non riesci a completarli tutti e così alla selva divina dove c'è il cavallo speciale non ci arriverò mai e dato che l'evento finisce a gennaio, non riuscirò ad avere il cavallo speciale nemmeno stavolta. Sono un genio delle strategie, io.

E niente, questa è una delle mie piccole droghe. Adorando i cavalli, era facile mi ci drogassi. In realtà sto anche cercando qualche romanzo con i cavalli che mi ispiri... è pieno di cani e gatti in giro, ma sui cavalli non ho trovato nulla. Si accettano consigli.
Ovviamente anche su Howrse, come in molti posti, sono SylverTrinity, quindi se ci giocate adesso sapete che ci sono anche io. Yeah!

mercoledì 14 dicembre 2016

Un po' di musica con due chiacchiere #5


E non si dorme. Ok, l'idea era quella di rimanere svegli quando ho preso il caffè dopo cena, ma mi serviva cognizione per tagliare la stoffa e avevo una cascaggine assurda. Cosa che è durata fino a mezzanotte, quando mi son messa a letto ho provato a leggere, ma nulla... e poi alle due occhi a palla. Evvabbeh... riprendo l'idea originale del "se mi passa il sonno, magari scrivo un po'". Ok, non sul blog, ma tra poco provvedo anche a dedicarmi alla scrittura seria. Nel frattempo, sgranchimento falangi sul blog. Grande amore per questa canzone che, quando scoperta (tramite un amv su Vincent di FFVII) è stata in loop continuo per un sacco di tempo. Come sempre. Ah, le fissazioni musicali che le ascolti finché non le odi... però se una cosa ti piace, ti piacerà sempre. Questo ne è un esempio.


We meet in dreams... una di quelle cose che vorresti aver tempo di dire a quelle persone che stai per perdere e nemmeno lo sai. Tra l'altro tra qualche giorno ricorre l'anniversario della morte di mio padre... ormai son diciotto anni e ancora ricordo quel giorno. Ma non vorrei rivedere solo lui nei miei sogni... Ci sono altre persone che vorrei rincontrare, ma non son capace di pilotare i sogni, pertanto mi accontento di quello che viene. Mi capita spesso di sognare i morti, mi è capitato anche di fare dei sogni piuttosto reali dove parlavo con loro, dove mi davano o dicevano qualcosa di importante. Adesso è da un po' che non capita... l'ultima volta ho visto mio nonno.


Insomma XD addio pensieri seri... Non so che anime sia, non l'ho mai visto, ma ho la sigla e ce l'ho spesso anche nella chiavetta in macchina. La trovo orecchiabile e carina. A tal proposito, oggi ho sentito la sigla italiana di Sailor Moon Crystal e... no, mi spiace. A me proprio non piace! Ah, i bei tempi delle sigle di Sailor Moon cantate da Cristina D'Avena! Erano tutt'altra cosa. Capisco che abbiano voluto adattare quella originale, ma proprio no... Invece non mi dispiace la voce di Usagi. Confesso che ormai me ne son vista buona parte sottotitolata e non avrò certo la pazienza come un tempo di seguire gli episodi su Rai Gulp...


XD abbiamo chiamato Cristina? Questo è l'anime del calcio per le donzelle! Chi non lo ha pensato? Per i maschietti c'era Holly e Benji, per le femminucce quest'ammasso di figaccioni! Ah ah ah. Ammetto che boh, forse avrò visto qualche puntata per sbaglio, mentre Holly e Benji l'ho seguito eccome! Mark forever! Anche se poi ricordo che mi piaceva Julian pure... gusti particolari, magari l'animo della crocerossina. Certo però tutt'altra cosa qua... cioè... c'era un numero di bei ragazzi enorme... non sapevi dove buttare l'occhio, facevi un mazzolino e li raccoglievi tutti! Ndo cojo, cojo. Poi non so, magari piaceva anche ai ragazzi, ma al pubblico femminile soprattutto!


Serata karaoke italiano. Più che Max Pezzali mi piacciono molto diverse canzoni degli 883. Nel cuore sempre la colonna sonora de Il Pianeta del Tesoro, questo povero cartone animato sconosciuto ai più e che invece è stato davvero piacevole e poi ha un personaggio femminile bellissimo! Ok... scrivere mentre mi cantano in italiano nelle cuffie non è la cosa più facile del mondo... O ascolto la canzone o scrivo, motivo per cui nelle mie playlist di scrittura non ci sono canzoni in italiano. Con l'inglese riesco a distrarmi, se non mi concentro non seguo il testo e la comprensione non è così immediata. Insomma: se mi parlano intorno in inglese riesco a scrivere, con l'italiano è assai più difficile.
Adesso farò un girettino su YouTube a vedere cosa dicono i canali che seguo e poi magari scrivo qualcosina. Se non altro sto comunque andando avanti, paginina dopo paginina, cercando di tenere a bada i miei personaggi nella speranza che non si dilunghino ulteriormente eheh!

martedì 13 dicembre 2016

Cercando di organizzare un matrimonio non tradizionale - parte seconda

Il primo passo è stato fatto: location scelta.
Un bel castello, ovviamente, perchè anche il castello era una di quelle cose su cui eravamo molto fermi, quasi irremovibili e quando abbiamo visitato il Castello di Scipione (che sta sopra Salsomaggiore) abbiamo deciso che doveva essere quello. Dopo un secondo sopralluogo fatto con il nostro amico che ci fa da wedding planner e la possibile allestitrice, abbiamo deciso che sarà quello. Adesso mancano le scartoffie e le cose fiscali, la parte che è sempre meno divertente ed entusiasmante...

Intanto la bacheca di Pinterest che mi sono fatta per le idee sta diventando enorme, ma scorrendola sono molto soddisfatta del tempo che le dedico, perchè rende bene l'idea di cosa vorrei e che confronto con i nostri testimoni e chi ci darà un aiuto a renderlo reale. Nel frattempo, le stoffe si stanno accumulando e a breve inizierò a cucire il vestito alla mamma, poi probabilmente la giacca a mio fratello, così entrambe le cose verranno sistemate; per i relativi mantelli/mantelle/adesso vedo aspetto marzo per andare ad Armi e Bagagli e vedere un po' di pellicciotte e stoffe eventuali, che c'è sempre roba molto interessanti. Ad Usi e Costumi, invece, mi son presa pellicciotta per me e Luca, anche se poi non so se ne servirà altra. Ho scoperto un negozio interessante in Piazza Ghiaia a Parma... quelle cose che esistono da secoli ma tu non ci passi mai e cadi dal pero: La Duchessina. Taaaanto pelo! tantissimo! E chili di bottoni. Certo, non è che il rotolo di pelo al metro costi poco... ma adesso sappiamo che se c'è bisogno, abbiamo qualcosa praticamente sotto casa.

Continua la ricerca del pizzo blu o di organza ricamata. Dato che ho molto tempo, sono abbastanza decisa a trovare qualcosa che mi piace davvero e non voglio accontentarmi della prima cosa che trovo.

Per i vestiti per gli ospiti, invece, è successo l'impensabile: il noleggio dove pensavamo di prendere qualcosa... ha preso fuoco. Sul serio. Notizia a cui non volevo credere. I proprietari si sono rimboccati le maniche e, aiutati dai molti sostenitori, hanno recuperato il possibile e si stanno spostando in un'altra sede. Avranno tempo per riorganizzare il tutto e magari da qui a ottobre 2017 saranno più che efficienti, ma chissà quanti costumi sono andati irrimediabilmente persi...
Io metterò a disposizione tutti gli abiti che ho in casa e magari chiedo agli amici, ma quello che spero è che gli invitati si occupino da soli di venire in costume. Lo spazio per cambiarsi non sarà molto, ma comunque lo ricaveremo.

Abbiamo l'idea di creare una pagina web di supporto il cui link sarà nell'invito (e si spera che i meno tecnologici abbiano supporto da gente tecnologica) in cui scrivere cose più dettagliate, suggerire negozi e noleggi, avvisare delle scomodità, delle attività e dare modo a tutti di organizzarsi al meglio. La cosa che stavo pensando era quella di scrivere chiaro e tondo di non sentirsi in colpa se non si desidera partecipare per via del tema. Non si offende nessuno, mandiamo la bomboniera e amici come prima; non pretendo certo che qualcuno venga per annoiarsi e sbuffare tutto il giorno, no?
Anche le bomboniere sono under costruction, dobbiamo scegliere i confetti e giusto l'8 ne abbiamo assaggiati di buonissimi a un banco al mercatino di Natale... cioè, son piaciuti pure a me! E' tutto dire. Potrei rivalutare l'idea della confettata... che io volevo trasformare in biscottata... e poi siamo finiti a parlare di alcolizzata XD la cosa ci è sfuggita di mano, ma comunque c'è ancora tanto tempo... decideremo anche questo!

venerdì 2 dicembre 2016

E niente, questo è uno sfogo per il periodo del menga che sto passando... due settimane che non finiscono mai, uno stress dopo l'altro.
Prima non riuscivo a stare sveglia più di 6-8 ore al giorno. Dormivo sempre, non riuscivo a stare sveglia e avevo delle perdite ematiche. Pensando fosse il ciclo in anticipo ho lasciato perdere.
Son passate le perdite e il sonno, evidentemente non era ciclo e non stavo andando in letargo.
Poi passo al non riuscire a dormir più... o meglio: dormo, ma non mi riposo.
Addormentarsi è un'epopea e una volta che ci riesco, ho un sonno inutile che non mi fa riposare. Le gambe danno una noia insopportabile anche adesso che sono seduta, ma in piedi non riesco a stare perchè son troppo stanca.
Si chiama sindrome delle gambe mai stanche, ha mille possibili cause e nessuna vera e propria cura.
E sono tornate le perdite. Mi son detta: sarà il ciclo, il periodo è quello (anche se di solito si prende una settimana di riflessione prima di farsi vedere), ma ovviamente perdite troppo leggere e nessun dolore... un ciclo indolore io non l'ho mai avuto, quindi aspetto e spero.
Siccome non stavo già abbastanza uno schifo, da stanotte il braccio sinistro mi dà delle fitte allucinanti che arrivano a intorpidirmi la mano... che gioia eh?

Poi uno non ha il diritto di essere incazzato col mondo, stressato e scorbutico. Sinceramente poi mi incazzo io se una volta che uno fa notare una risposta data male si sente dire: non rompere, ho il mal di testa.
Bene, allora la prossima volta lo dico io non rompere, perchè io pagherei per avere solo un mal di testa. Io col mal di testa ci vivo praticamente, e ringrazio quando ho quello e non l'emicrania.
Pagherei per essere stanca come conseguenza di un qualche sforzo, non per l'aria che tira, perchè ti svegli che sei già stanca e col cervello talmente fuso che non ti ricordi nemmeno cosa hai scritto tu nel tuo libro!
Con tutta la frustrazione e la rabbia, la tristezza e l'esasperazione che sopporto, potrei farci una bomba atomica. Se uno si sforza di sorridere ed essere un minimo aperta al mondo, allora "vedi che non stai così tanto male?"
Ma vaffanculo! Col cuore proprio.

Dove la trovo altra pazienza, dove la trovo se ogni volta c'è sempre qualcosa che non va? Sono stanca fisicamente, mentalmente e vorrei davvero un interruttore per dire basta, pausa, io mi fermo qui. Voi andate avanti, io ho bisogno di fermarmi, non ce la faccio più.
Ma non ce l'ho... o non ho il coraggio di premerlo.
Domani è un altro giorno, altri mille impegni... la speranza di star meglio o star bene abbastanza da affrontarli e trovare la forza di sorridere, sopportare, stringere i denti e non mandare accidenti. E tanto qualcuno per questo penserà che mi lamento per niente, che dato che da fuori sembra che vada tutto bene, allora vada per forza tutto bene...
Ogni sera che butto giù le mie pasticche, lo faccio con la speranza che mi aiutino, che facciano il loro dovere e per aiutarle io ci provo, ci provo con tutta me stessa a fare qualcosa... ma quando passare l'aspirapolvere equivale a una maratona, sollevare un catino di panni ti uccide... beh, allora hai voglia di mandare a quel paese il mondo intero.
Ti senti inutile. Inutile.
Lo sei in fondo, specie se sei abituata a fare molto di più.
Non fai l'utile e non riesci a fare l'inutile.
Scrivere è un parto e ti senti distrutta quando non ricordi quello che tu stessa hai scritto, anche solo qualche giorno prima.
Sono distrutta, mortificata.
Non rispecchio le aspettative del mondo.
Non rispecchio le mie aspettative.
Forse sarò esigente e c'è sicuramente chi sta peggio, ma io non mi basto così.
Non mi sono mai bastata e adesso meno che mai.

Vorrei una soluzione in pillole, ma non c'è.
Sotto l'albero di Natale vorrei un po' di salute, di forza o se non altro di pazienza, perchè io ormai non ne ho più...

lunedì 21 novembre 2016

Il Cavaliere di Eron - Il Ritorno di Laura Santella

Come mi ero detta, leggo la saga tutta di fila. Dal titolo si poteva immaginare che Jade sarebbe tornata a Eron; iniziare il libro scoprendo che in realtà Jade non lo ha davvero mai lasciato, facendo avanti e indietro tra i due mondi, è una sorpresa piacevole, come ti lascia un attimo interdetto il fatto che, a un certo punto, decida di abbandonarlo definitivamente. Il motivo si capirà, ma io, iniziando subito di getto questo libro, andavo cercando tra le pagine due cose in particolare e ho avuto le mie risposte, anche se non me le aspettavo così... Avrei ipotizzato altro, soprattutto per un personaggio in particolare che avrei pensato non fosse un alleato, anzi.


Trama:
Anche questa volta, Jade è costretta a vestire di nuovo i panni del cavaliere di Eron per proteggere il regno di re Iron da una nuova minaccia.
Un misterioso guerriero, dal volto mascherato e dai grandi poteri magici, attacca improvvisamente la capitale con un esercito apparso dal nulla. Senza motivi apparenti e con una collera inspiegabile, sfiderà apertamente Jade che si troverà a dover intraprendere un nuovo viaggio verso terre a lei sconosciute.
Antichi miti e nuovi pericoli accompagneranno i nostri eroi negli incantati boschi dell’est, dove si nascondono i resti di un’antica razza; ormai estinta, ma ancora ricca di mistero.
Riuscirà Jade a riportare la pace ad Eron una volta per tutte?

Stavolta la copertina rende bene l'idea del misterioso nemico mascherato.
L'inizio del romanzo è forse una delle parti che ho preferito, un po' per la "fusione" dei due mondi, un po' perchè Jade è più matura e i suoi sentimenti sono piuttosto verosimili e condivisibili, specie quelli che riguardano Phin. Quest'ultimo è uno dei personaggi che, per buona parte del tempo, ho odiato. Forse aveva i suoi motivi, ma sicuramente ha un carattere che sarebbe da prenderlo a schiaffoni.
Dato che parliamo di personaggi odiati, ci infilo l'avvocato che trovo di uno stupido disarmante... (e infatti fatico a ricordarne il nome... Ray? L'abbreviativo...) fortunatamente per buona parte del romanzo è solo un qualcosa di invisibile.

Archiviate le antipatie, il personaggio del misterioso Dantès mi è rimasto indifferente, ma non in maniera negativa. In fondo i nemici mascherati hanno sempre quel che di distaccato, come se la maschera li rendesse indecifrabili sino alla fine. La mancanza di espressione li rende cattivi fino a un certo punto, ma ce ne vorrà di tempo per vedere cosa quella maschera effettivamente nasconde.
Come ha detto l'autrice in un'intervista qualche tempo fa, il ritorno non è solo quello di Jade.
Ylena l'ho ritrovata come speravo, ma alla fine non mi ha presa come nel primo libro, anche se alla fine ho sorriso per la sua scelta.

Robert e Rufus restano le colonne più forti a cui Jade possa appoggiarsi, il secondo specialmente. Il suo affetto è sincero per Jade quanto lo è la sua lealtà al Cavaliere di Eron.
Liandro... un personaggio che fino a un certo punto è stato importante, presente e a cui avevo dato anche una possibilità, ma poi di colpo diventa solo uno tra i tanti, mentre Marcus non mi ha preso molto fin da subito.
La "piccola" Rosalie, oramai diciottenne, mi rimane sempre un po' di contorno, ma a un certo punto il suo atteggiamento cambia e non si può non essere curiosi del perchè... anche se Jade è un po' tarda e grazie a lei non si riesce a capire subito il mistero.

Lo stile rimane quello del fantasy classico, con un viaggio all'inseguimento del nemico, eserciti in marcia, signori di terre diverse riuniti per un unico scopo ma con caratteri e usanze ben diversi che si apprezzano, che colorano quello che, altrimenti, sarebbe solo un muoversi, combattere, muoversi e combattere. Particolare apprezzamento per Jibril, sia perchè amo il suo elemento, sia perchè è un bel mondo, mentre ho sentito un po' meno Emerald... ma forse vista ai suoi tempi di gloria, abitata dai Flejas, sarebbe stata davvero magnifica e particolare... chissà, forse ce ne sarà occasione.

Il problema dei dialoghi menzionato per il primo libro non esiste, come avevo supposto. Si legge molto velocemente ed è scorrevolissimo. Il problema per me è sempre concentrazione e tempo, altrimenti lo avrei finito molto prima. Adesso mi attende il terzo. Ecco, da questo invece non mi aspetto molto... L'idea di base che lo compone mi lascia perplessa, quindi non mi esprimo in teorie prima di leggerlo. Mi aspettavo che fosse un prequel, ma non è proprio così... serve leggere il secondo per capire il perchè e non sarò io a rivelarlo, non qui.
Sono sicura che anche questo sarà scorrevole come i primi due, ma per me il tempo anziché aumentare diminuisce... quindi spero di non metterci un secolo per finirlo!

lunedì 7 novembre 2016

La guerra delle stelline!

Vai tu a spiegare un numero rendendolo soggettivo. Una persona per esprimere con un numero il medesimo pensiero, può usare un numero diverso. Fatto sta che, oggettivamente, da 1 a 5 il 3 è superiore alla metà e quindi è una valutazione buona, se non altro sufficiente... ma no.
Sul web, tre stelline spesso scoraggiano l'acquisto, non neghiamolo.
E vabbeh, credo che comunque nessuno dovrebbe lamentarsi delle tre stelle come voto, anche se ormai, ad esempio su eBay, i venditori chiedono sempre le 5 stelle: meno è male, malissimo, e c'è anche chi ti scrive per rimediare al terribile voto! Come rovinare un sistema... Ormai esiste una stella o 5... la via di mezzo che fine ha fatto?

Personalmente, ho trovato persone che per esprimere lo stesso gradimento usano numeri diversi... e quindi il voto dovrebbe essere sempre preso per quel che è: un numero. Piuttosto, andare a leggere le recensioni potrebbe rendere più chiare le idee.
Penso di averlo detto molte volte. Io raramente do una stella, ad esempio, e per qualcuno sono comunque larga di voti, quindi ribadiamo la soggettività di un voto, motivo per cui di solito per i cartacei che leggo ho sempre recensioni a seguito. Per gli ebook scrivo qualche riga solo sul mio sito, più che altro perchè anche il supporto influenza e io e gli ebook siamo ancora due mondi contrastanti.

Fatta la premessa, sinceramente non credo di meritarmi una stella. Lo dico in piena onestà e chi mi conosce sa che non godo di grande autostima e non sono particolarmente orgogliosa, ma leggendo tanto del mondo esordiente oltre che di quello a cui tutti arrivano in libreria, credo di non poter meritare così poco anche solo per il fatto che i miei testi, se non altro, hanno un minimo di correttezza, scorrevolezza e attenzione che in altri proprio non ho visto.
Poi oh, se non piace la trama pazienza, ci sta il voto basso, ma almeno graziatemi con due stelle, non con una! Riconoscetemi almeno l'impegno che c'è dietro. Inutile mettere una stella, dire che non vi è piaciuto "però è scritto bene". Insomma! Una stella dovrebbero riceverla quelle cose che fanno proprio pena, dove non si salva né la forma né la sostanza!

Dare una stella è un atto molto ponderato, non potete buttarle come niente fosse e saltare dall'uno al cinque con la differenza che "vi è piaciuto"... Se le stelle sono 5, avete cinque sfumature di mi piace e non mi piace: usatele! Io poi non polemizzerò mai un voto... Ho una stella sia per Leodhrae su Anobii (senza commento) che sul racconto Tra Cielo e Terra su Amazon (che, miseria santa... è un racconto breve, non ci si può aspettare da un racconto le stesse cose di un libro... detto da una che ama descrivere mille particolari e sa che in un racconto lo spazio non c'è, ed è normale che sia così).


Non è polemica, è più l'amarezza di un sistema potenzialmente buono ma usato male. Non voglio risoffermarmi sullo scambio di cinque stelle o sui voti comprati... Sinceramente si sa che è cosa diffusa ma a me non piace, per cui mi tengo i pochi voti ottenuti senza chiedere dalla gente.
Il racconto è stato scaricato centinaia di volte, spero che arriverà qualche buona recensione, anche le famose tre stelle vanno bene. Sinceramente non credo valga 1, ma come sono io stessa a dire che non vale 5, non mi darei mai cinque stelle... vorrebbe dire rappresentare il mio ideale e non sono il mio ideale (non ancora, c'è sempre tempo per migliorare).


Quindi votate, recensite, ma imparate a usare una scala logica, dando a quelle cinque stelle un po' di dignità e di valore. Il 5 dovrebbe rappresentare l'apice dell'apprezzamento, l'1 un fallimento completo. Un libro è trama e forma. Se una delle due cose funziona, la stellina singola dovreste già scansarla e optare per due, riconoscendo che almeno una cosa è riuscita bene.
Ovviamente poi ognuno fa quel che vuole, però prima di dare un voto, bisognerebbe sempre fermarsi a rifletterci su.

lunedì 31 ottobre 2016

Il Cavaliere di Eron - L'Avvento di Laura Santella


Continuano le mie letture made in Italy. Ho questo libro da un bel po'... penso dalla prima fiera che io e Laura abbiamo fatto assieme due anni fa, quando ci siamo praticamente conosciute. Come al solito, tendo a far stagionare i libri prima di leggerli... Potrei dire che ho aspettato la fine della trilogia per leggerli tutti assieme! In realtà semplicemente mi perdo nella mole di letture che scelgo e quando devo leggere libri di autori che conosco almeno un po', ho sempre un minimo di apprensione sapendo poi di dover scrivere quello che ne penso. Vero, nessuno mi obbliga, ma ormai è diventata un'abitudine a cui tengo così come tengo alla sincerità. In questo caso, conoscevo meglio di altre volte l'autrice, e appena ho aperto il libro ho iniziato il mantra: ti prego fa' che sia scritto bene, ti prego fa' che sia scritto bene!
E ho tirato un sospiro di sollievo: è scritto bene!



Dovuta premessa: la mia edizione non è quella attuale, quindi alcune cose saranno state probabilmente già sistemate (anche perchè ho iniziato il secondo e son state corrette), quindi il mio commento sul lato tecnico si riferisce alla precisa edizione che ho io.
Il primo impatto mi ha stranito: ha usato la carta patinata, come quella delle riviste. Credo che nella stampa recente non sia più così e credo anche che il cambiamento sia stata una buona scelta. L'inchiostro si rovina facilmente sulla carta lucida e difatti ci sono alcuni difetti a bordo pagina, ma non molti.
Rimanendo in ambito visivo/tattile, la copertina mi aveva sempre spinta a pensare al classico drago rosso e il cavaliere in armatura metallica, ma la copertina non rispecchia i colori reali: il drago è nero, il cavaliere è bianco. Classico per il resto può esserlo, ma comunque piacevole.

Trama:
La storia è incentrata sulle avventure del mitico cavaliere di Eron: un guerriero senza macchia e senza paura, proveniente da un altro mondo, pronto ad affrontare chiunque e qualsiasi cosa pur di difendere il regno di Eron ed il suo popolo. A ricoprire questo ruolo sarà chiamata una persona molto particolare che, a prima vista sembrerà estremamente inadatta, ma che alla fine, si rivelerà forse la carta vincente per sconfiggere il terribile e spietato re Kales di Lamdas ed il suo esercito stregato.
Infatti, una potente ed oscura magia avvolge e fortifica i nemici di Eron che, in balia di una guerra spietata e, apparentemente, senza senso, può solo rivolgere le proprie preghiere al leggendario cavaliere.
Azione, intrighi, battaglie, magia, comicità e romanticismo in una storia che vi coinvolgerà e vi terrà col fiato sospeso fino all'ultimo capitolo. La chiave di tutto saranno i dettagli…
Quale sarà il destino di Eron e del suo cavaliere?
Allora, un micro spoiler va fatto..: questa persona particolare la si conosce fin da quando si apre il libro... o meglio, dopo il primo capitolo. Jade è una ragazza come tante, che ama lo studio e, complice un carattere un po' remissivo, questo suo lato viene sfruttato dai compagni che, altrimenti, non la considerano affatto.
Caso vuole che venga richiamata ad Eron tramite un portale e venga accolta come il rinomato Cavaliere di Eron! Cavaliere? Di chi? Eroche? Più o meno la reazione è questa, ma bisogna riconoscere che Jade, prima di tutto, ha un cuore buono e generoso e di voltare le spalle a quella gente che l'accoglie come la loro salvatrice, proprio non se la sente.
Re Iron di Eron non si lascia scoraggiare dal fatto che sia giovane, femmina e non sappia fare nulla di tutto quello che narra la leggenda: è solo questione di allenamento, di ricordare, rispolverare! E così viene affidata al mago Leaf e a sir Robert per recuperare le sue doti magiche e militari.

Jade è veramente il cavaliere di Eron, nessuno ha dubbi tranne il principe Phin (che ogni tanto è di un tale odioso che lo strangoleresti) e Rufus, tenente che deve aiutare Jade nei suoi allenamenti e che alla ragazza non dà nessun appoggio, considerandosi quasi preso in giro dall'incarico del suo comandante.
Tutti avranno modo di ricredersi e Jade stessa scopre di poter essere diversa. Nel mentre si legge la storia, i progressi del cavaliere, le battaglie contro l'esercito di Kales, la guerra... quel che più si segue è l'evoluzione di Jade che, ragazza o cavaliere, è sempre Jade che impara, cresce e trova una forza che forse nemmeno immaginava di avere.

In questo scontro buoni contro cattivi, forse il finale è abbastanza ovvio per chi è avvezzo al genere, ma a un certo punto mi son pure detta "poco importa" perchè alla fine mi risultava il contorno di un eroe, diciamo pure la nascita di un eroe. Certo, il cavaliere di Eron era già venuto quattrocento anni prima, ma Jade non ricorda nulla e quindi riparte da zero benché alcuni gesti le arrivino semplici e naturali, guidati proprio da quella memoria perduta.
Il vissero tutti felici e contenti in realtà non è propriamente il finale che viene presentato. Quel "tutti" non c'è, né da una parte, né dall'altra ed è proprio dall'altra parte che ti dici: grazie Laura, bel finale... e se non avevi già scritto il secondo io che facevo?
Non dirò perchè, ma ci sono due cose ben precise che devono avere assolutamente risposta, ma tanto ho già iniziato il secondo. Per ora ho solo un grande odio per qualcuno...

Ho il segnalibro con sir Robert, scelto perchè mi piace molto Jeremy Irons e devo dire che non ho faticato a vederlo in quei panni e nelle sue battute (poi l'immagine scelta lo raffigura nel ruolo di Brom in Eragon, altro personaggio che ho amato e che nel film non rende), ma ancora di più ho amato sir Bork. Non sono molto avvezza ad innamorarmi delle eroine, ma Jade mi piace, non posso dire di amarla, sarebbe eccessivo, ma comunque è un tipo apposto. Certo è che è molto naturale e sincera, nel secondo poi i suoi sentimenti sono molto condivisibili.

Nella prima edizione c'era il problema dei dialoghi tutti di seguito all'altro. A volte ci si perde un po' a capire chi parla, ma ho visto che già nel secondo la cosa è stata sistemata, quindi presumo sia un problema relativo alla vecchia stampa. A parte qualche micro refuso qua e là, si legge bene e scorre molto rapidamente. Un fantasy classico, epico, adatto a tutti con una protagonista "normale" che diventa speciale per poi tornare alla sua normalità con una nuova forza, pronta a riconquistare la sua vita senza bisogno di spada e magia.

Adesso sto leggendo il secondo e spero di rivedere Yleana (scritto giusto? Ora ho i dubbi...) e aspetto le mie cruciali risposte ai dubbi lasciati nel finale del primo. Sono già attrezzata anche col terzo, quindi lettura tutta di fila, anche se a inizio del secondo c'è un pratico e utile riassunto del primo volume!

Adesso niente, inizio a pensare a cosa mettermi stasera... cena di Halloween is coming!

mercoledì 26 ottobre 2016

Cercando di organizzare un matrimonio non tradizionale - parte prima

Mi ero sempre detta che, se un giorno mi fossi sposata, avrei voluto che fosse un giorno speciale dove, una volta tanto, gli altri si sarebbero dovuti adattare a me e non viceversa.
Non sono mai stata una credente molto convinta e la cerimonia in chiesa non rappresentava per me un punto fermo per cui l'idea di fare tutto in un'unica location (scoperto che si poteva fare) è diventata per me l'unica possibilità.
Considerato tutto il tempo che passo a fantasticare, volevo che quel giorno fosse un giorno nel mio mondo, un angolino di realtà trasformata in qualcosa di magico.
Mia mamma è sempre stata una gran lettrice. Certo, il fantasy non è il suo genere abitudinario, ma comunque ama la fantascienza, i misteri... quindi l'immaginazione non le manca. Averle detto che volevo un matrimonio in stile fantasy/fatato per lei non è stato chissà che trauma.
L'unica mozione mossa è stata: allora il vestito me lo cuce la mia bambina?
E ovviamente più che volentieri. Ma di abiti parliamo dopo...

Come vuole la tradizione, il rapporto sposa-suocera doveva per forza essere diverso. Io e la mamma di Luca non abbiamo gusti simili, in niente... dalla casa, al vestire, agli interessi... siamo due universi opposti e capita spesso che io e Luca discutiamo di questo.
Non dico che ci sia una guerra, ma di sicuro l'idea di un matrimonio di questo tipo non ha incontrato i suoi gusti e l'idea, poi, di proporre un dress code ben preciso (ma non assolutamente così estremo come potreste pensare) non le è piaciuto molto.
E' già un buon passo che abbia accettato l'idea che gli abiti li cucirò io da zero, ma da qui a pensare a vestirsi lei in qualche modo "strano"... e poi i parenti? I parenti si adattano o non sono abbastanza interessati a partecipare! Contando che stiamo organizzando un camerino per vestirsi in loco con costumi disponibili lì, se non si adattano vuol dire che non ne hanno voglia e per me possono anche stare a casa.
Lo so: è estremo e cattivo (forse), ma per un giorno non muore nessuno (manco fosse chissà che condanna). In fondo, vanno bene anche costumi storici, dal medioevo al rinascimento, fino al settecento... anche primi dell'ottocento. Non voglio che nessuno venga vestito come Trilli o una Winx!

Il fatto che io abbia scelto il blu e il bianco rispetto al classico total white non ha sconvolto nessuno (io amo il nero e i colori scuri e freddi, che abbia incluso il bianco è già un'ottima cosa, per cui nessuno ha detto niente); che Luca, partito con l'idea di adeguarsi a me, abbia poi optato per il bordeaux/rosso scuro, invece qualche dubbio lo ha creato.
La cosa buona è che è stata una scelta completamente sua e lui se l'è gestita, rimanendo irremovibile sulla questione (anche perchè ha già comprato del velluto ricamato), quindi i genitori si sono dovuti attaccare al tram, anche se non li vedo molto entusiasti.

Cioè, che poi è tutto dire: mio fratello è completamente estraneo al nostro ambiente e non ama il fantasy perchè lo trova illogico, troppo campato in aria... troppo poco scienza (infatti la fantascienza gli piace). In quanto a vestire, è abbastanza allergico a ciò che piace a me e agli abiti eleganti. Nonostante ciò, accetterà di accompagnarmi vestito con giacca elegante blu e stivali da cavaliere. Se si sacrifica lui per una giornata, se anche mia mamma sta in un abito medievale, che male potrà mai fare, per un giorno, vestire panni diversi?
Se io mi adatto ai vostri gusti per partecipare a cerimonie (ho comprato abiti per la cresima del cugino di Luca che non ho mai più messo), non potete farlo anche voi? Vi metto pure a disposizione abiti da infilare, potete non comprare nulla... che volete di più?
Tutto questo trauma non lo vedo... lasciatevi un po' andare, per la miseria!

lunedì 24 ottobre 2016

Blogtour S.E.U.

Non ho mai fatto blogtour e, fino a poco tempo fa, non sapevo bene neanche cosa fossero e come funzionassero. Alla fine posso riassumere dicendo che sono giveaway un po' più articolati dove si presenta un qualcosa in diverse tappe. In questo caso ho preso parte col mio libro a un blogtour in quattro tappe con altri autori di fantasy della mia associazione (S.E.U. appunto).
L'impegno è minimo per partecipare e potreste scoprire tante cose curiose, anche perchè han deciso di sviluppare le tappe in maniera un po' originale e non sempre con le solite domande sui protagonisti, la trama, ecc. Alla fine ci saranno tre pacchetti di libri in palio, estratti tra chi seguirà le semplici regole dell'evento (che non costano chissà quanto tempo e fatica)


Se la cosa vi può interessare, questo è il link dell'evento Facebook dove, oltre alle regole, verranno pubblicate tutte le tappe fino all'estrazione finale l'8 novembre! Le tappe sono "retroattive" e si potranno recuperare le precedenti anche se si arriva in ritardo. La prima è uscita il 21, la prossima sarà domani!

mercoledì 12 ottobre 2016

Elissa e altri racconti di Franca Adelaide Amico

Ogni tanto, quando mi capita l'occasione, son sempre curiosa di leggere quello che scrivono i colleghi anche se non si tratta del mio genere. Diciamo che io leggo quasi solamente fantasy, ma più di una volta sotto consiglio ho trovato bei libri anche in altri generi. In fondo, anche se preferisco il fantastico, non è detto che non sappia apprezzare un libro scritto bene che mi parla di realtà.
Di raccolte di racconti ne ho lette un sacco, anche perchè facendo concorsi, capita poi di venirci inseriti e, a quel punto, si è curiosi di vedere con chi ci siamo contesi l'onore, no?
In questo caso partivo preparata: un'associata S.E.U.
Sapevo di cosa parlava il libro. A prima impressione, quando vidi la copertina, pensai a una raccolta di racconti per bambini o, se non altro, anche per bambini, ma devo dire che credo che un bambino non comprenderebbe il messaggio che l'autrice vuole dare con questa serie di racconti. Penso che, semplicemente, un bambino sia all'inizio del cammino della vita e che, quindi, non possa comprendere l'arco e il cerchio dell'esistenza. Non ancora.


Trama:
Una silloge che ha la "pretesa" di far riflettere.
Vi siete mai incamminati per le strade impervie del vostro Io, quando le luci della sera si smorzano e unico compagno nel vostro viaggio rimane il vostro cuore? Avete mai provato la sensazione unica e irripetibile del cammino che ha il sentore di un pellegrinaggio, della sabbia fresca della sera su cui riposare le vostre membra affaticate dal lavoro di un' intensa giornata? Ecco: queste sono le sensazioni che Elissa, Selima, Elexel, Rumi, Eusina ed altri personaggi vi concederanno La raccolta si apre con una trilogia di stampo più propriamente esoterico: inizia con Rumi, il pellegrino che vaga attraverso i quattro punti cardinali per apprendere che la Verità sta nella ciclicità della storia di tutti gli esseri viventi. Continua poi, con Elexel e il suo Graal, coppa di saggezza . Termina con Elissa, che rappresenta l' occasionale battuta d' arresto nel percorso della spiritualità.La seconda parte della sezione, comprende, invece, racconti di tipologia che varia dall'intimistico al realistico. Vengono trattati i temi del "diverso", della ricerca della propria identità,della diversa angolazione attraverso cui osservare fatti e persone. Conclude la silloge, un racconto scritto trentasette anni fa che costituisce, pur nella sua essenza apparentemente vetusta, uno spunto di riflessione su cosa intendere come  malattia" e "salute".
I racconti sono molti, alcuni più brevi di altri. Alcuni hanno un inizio e una fine chiari, altri sono quasi spezzoni di vita presi casualmente.
Il primo dei tre (che rappresentano un po', secondo me, la parte più originale) è uno di quelli che ho apprezzato meno, forse perchè è difficile capire lo scorrere degli eventi, il tempo che passa (se passa), il contesto, il personaggio... sembra tutto un po' confuso. Il secondo, invece, ha un contesto che riesce già subito ad ancorarsi e contestualizzarsi con la presenza del Graal, sebbene non ruoti tutto attorno al mistico calice, bensì all'umile persona che si occupa di pulirlo.
Di Elissa avevo letto un estratto già prima di poterlo leggere completamente e rappresenta la chiusura di un'ipotetico cerchio, almeno per come l'ho visto io.

I seguenti racconti non hanno un filo a legarli se non quello di raccontare la vita così come può essere. Alcuni mi sono piaciuti più di altri e la conclusione, con un racconto scritto molto tempo prima degli altri, mi è piaciuta. Questo racconto in particolare ha un inizio e una fine più chiari degli altri e forse per questo sono riuscita a seguirlo con maggiore attenzione.

Il problema ricorrente in tutti i racconti è la punteggiatura.
L'autrice ama usare molto le virgole per inserire nelle frasi dettagli, una cadenza particolare e su questo non ho nulla da dire: credo rientri anche nello stile e, dopotutto, credo si abbini bene nel contesto.
Il fatto è che ci sono spazi ovunque prima o dopo la punteggiatura, nel posto sbagliato. Andrebbero un attimo rimessi in ordine così come la punteggiatura dei dialoghi, che così verrebbero fuori un po' più chiari, ma nulla di che. La cosa che più mi è rimasta impressa sono i due punti usati due volte a breve distanza nella stessa frase. Non credo si possa fare... non lo avevo mai visto fare, se non altro.

A parte queste cose prettamente tecniche, credo sia una raccolta adatta a chi vuole leggere qualcosa oltre le righe. Se questi racconti vengono presi come fine a se stessi, la raccolta potrebbe risultare piatta, vuota, senza un preciso nesso tra un racconto e l'altro.
E' stata una lettura fuori dal mio ordinario e non mi ha preso molto, però riconosco che non è scritta male. L'unico difetto è che ho visto che l'ebook non è fatto correttamente, quindi è come sfogliare un documento da stampa non ottimizzato per la lettura digitale... se non volete bruciarvi gli occhi, o zoomate o lo leggete da pc.

Torno al fantasy come mi ero preposta a inizio mese, cercando di fare spazio e ordine sul mio affollato comodino!

lunedì 10 ottobre 2016

Ciarlando del mio scrivere...

In questi giorni sto finendo di rivedere le pagine scritte boh... tipo qualcosa come tre-quattro anni fa del terzo libro di Leodhrae. Sto modificando un sacco di cose. Non il contenuto, ma il modo di scrivere sì, specialmente i dialoghi. Da una certa parte mi fa piacere notare che le idee sono le stesse ma ho migliorato (spero) il modo in cui esporle.
In realtà ci sono alcune scene "scomode" che ho provato a eliminare... ma mi è sembrato quasi di sentire l'indignazione dei personaggi e mi son detta che, nonostante a diversi non sia piaciuta, se ho lasciato invariata Aghadralia anche post revisione, allora dovevo seguire la stessa linea e lasciare ai personaggi libertà di espressione.

Il più problematico è sempre Nare, la cosa non mi stupisce...
E mi sembra anche di vederlo lì che sbuffa e ride, come a sfidarmi. Cambiami, se ci riesci... Provaci e io distruggerò tutto quello che scriverai comportandomi da imbecille.
Beh, dipende un po' dai punti di vista... Per qualcuno sicuramente Nare non è il più intelligente (anche se forse si ritiene tale), ma siamo tutti concordi che non sia sicuramente il più buono e che, spesso, non si chieda nemmeno se i suoi gesti e le sue azioni possano creare danni...

Ora sto esaurendo il materiale da revisionare e mi aspetteranno i fogli bianchi da riempire. Da una certa parte ciò mi permette una minore attenzione, nel senso che posso scrivere di getto e poi rivedere, alternando queste due cose, sfruttando l'ispirazione per la prima e lo scemare di essa per la seconda. In testa ho molte scene già "scritte", ma non sono il tipo da scrivere capitoli a caso per poi riunirli. Preferisco tenere tutto in testa, rivedere e modellare le idee fino al momento in cui serviranno, e, quando serviranno, saranno così il più perfette e adatte possibile.
Inoltre non mi piace considerare alcune parti più meritevoli di altre. Preferisco lavorare su ogni riga, su ogni evento perchè tutto contribuisce alla forma finale.

In una recensione mi avevano detto che l'alternarsi di scene quiete e momenti d'azione non era nei gusti di chi stava scrivendo (riconosceva lei stessa che fosse suo gusto, ma in fondo il gusto influisce per forza nel parere dato sul libro, per lo meno a livello soggettivo). Io, al contrario, non amo molto i libri dove l'azione è continua, quasi forzata certe volte. Ritengo che, come succede nella realtà, i momenti "normali" siano necessari, che la calma aiuti a esprimere diversi lati e atteggiamenti. Certo, direte voi, però se io leggo un fantasy è perchè voglio un'avventura, qualcosa di straordinario, non di normale.
Io ritengo che rendere normale una vita che di per sé non lo è rispetto alla nostra, sia bello. Amo quando un libro riesce a rendermi parte del suo mondo anche in quelle piccole cose che possono essere il cibo, le usanze, il vestiario, l'architettura... quando lo straordinario diventa straordinariamente normale. Certo, poi l'azione ci sarà, ci sarà la passione, la rabbia, il dolore, ma c'è anche la calma e a me piace darle spazio.
Con questo non critico gusti e/o stile di nessuno. Si fa per "parlare", per confrontarsi, prendere spunto.

E adesso mi dedico a queste fantomatiche ultime pagine già scritte e poi il salto verso l'ignoto. In fondo io posso avere alcune scene in mente, ma quando scrivo mi rendo conto che tutto scivola fuori senza molto ragionare. Lo ripeto sempre, ormai son quasi noiosa... ma a me sembra sempre che siano i personaggi a raccontarmela: io sono solo la scribacchina col compito di riportare tutto e guai a mettere becco.
Nare poi, per ricollegarci a sopra, è il più intollerante, quello che ci tiene proprio che le cose vengano scritte come vuole lui, senza omettere, senza addolcire. E' proprio un grandissimo s.....

mercoledì 5 ottobre 2016

Sogni di Mostri e Divinità di Laini Taylor

Ricordo ancora quando, cercando qualcosa da leggere nella libreria dove accatasto acquisti su acquisti, estrassi La Chimera di Praga e storsi la bocca, aspettandomi uno young adult stereotipato, chiedendomi quasi come e quando avessi acquistato quel volume... rimanendo poi folgorata dal mondo che mi si aprì davanti.
E' stato amore fin dalle prime pagine, da quell'intreccio di normale e anormale, di bestiale e di angelico, di luce e buio, di amore e dolore che mi ha spinta a cercare immediatamente La Città di Sabbia, il secondo volume della trilogia, ordinandolo in libreria. Da quanti secoli non ordinavo un libro? Non ero ancora una simpatizzante di Amazon, quindi ordinarlo era per me la cosa più ovvia, e quando arrivò fu una seconda dose di piacere, seppur il primo rimanesse per me migliore.
Anche oggi, dopo aver finito il terzo, riconosco che il primo resta il mio amore, anche perchè è lì che si spalancano le porte, che conosci, impari a conoscere, e ami e odi... e, seppur fin dall'inizio mi aspettassi un finale positivo per Karou e Akiva, non mi sarei aspettata un finale conquistato in questo modo.


Le recensioni per questo libro sono fioccate, rapidissime, fin dall'uscita. Io ci ho messo tanto e sicuramente non è colpa del libro stesso, ma della mia mancanza di attenzione e di tempo.
Al di là della trama, il modo di scrivere di Laini Taylor è particolare, accattivante, coinvolgente ed è sempre bello ritrovarsi a sorridere con gli occhi lucidi mentre si leggono pagine stampate.
In un primo momento ho temuto di non riuscire a riallacciarmi ai precedenti due libri dopo così tanto tempo, ma mi sono ricreduta: è stato come tornare a casa.
Di solito non sono una simpatizzante dei protagonisti, ma devo dire che Karou e Akiva mi risultano apprezzabili, anche se in questo libro ho rivalutato molto Liraz. Fin dalla sua prima comparsa sono rimasta affascinata da Thiago, e anche il Thiago di questo libro mi è entrato dentro e alla fine ho sorriso. Ho riso e ho pianto con Karou e Liraz per quella borraccia, per quella speranza e sono stata felice di sentire quel rumore di zoccoli alle spalle dell'angelo, la sua goffaggine nel conoscere sensazioni nuove.

Inizialmente mi ero chiesta lo scopo di Eliza, questa voce fuori coro. Pensavo fosse solo un espediente per far avere visione di determinati accadimenti, situazioni, un punto umano, terrestre, per osservare la venuta dei Serafini, ma infine... oh, Eliza serve eccome.
Come all'epoca mi innamorai del passato di Eretz, con Madrigal e Akiva, il ballo, l'amore segreto, anche stavolta i racconti del passato, di Meliz, degli angeli così diversi tra loro, del come Serafini e Chimere si sono trovati a condividere Eretz, sono stati la parte prediletta.
E così come ho amato certi passi e certi personaggi, l'autrice è riuscita a far odiare quei personaggi che meritavano odio. Oh... l'odio che ho provato quando Zuzanna e Mik son stati messi alla porta... l'impotenza e l'odio... e alla fine sono contenta, non tanto per la vendetta espressa tramite desiderio, ma per la condanna eterna che si è presa sulle spalle quella maledetta.

Gli Steliani, misteriosi fin da subito, si presentano in maniera concreta e... quasi aperta in questo volume. Certo, non hanno la mia simpatia, ma posso comprenderli. Il loro modo di essere ha un senso e alla fine, proprio alla fine, mi sono sembrati più umani. Certo, nel capitolo finale, con i doni, mi si è scaldato il cuore, ma il punto dove maggiormente ho sorriso è proprio assieme a Liraz e Karou con quella borraccia, perchè alla fine sì, lo meritava, non poteva finire diversamente!

Infine, se devo scegliere a caldo la scena che più mi è rimasta impressa, è quella di Thiago e Liraz nelle caverne dei Kirin. Quel "non ci hanno ancora presentati" per me resterà una delle cose più belle.

E ora diciamocelo: i diritti cinematografici son stati presi... a quando l'effettiva messa in cantiere? Non lo so e, come già detto, non so se fremere o tremare. Come si può rendere un mondo come Eretz? La vastità delle forme delle Chimere, la bellezza e la luce dei Serafini... Non lo so. Certo, gli effetti speciali, la computer grafica... livelli altissimi ormai, ma quanto tutto ciò sembrerà finto? Attori o completamente animazione? Penso la prima, ormai è una scelta frequente e testata, ma ho comunque una certa paura... paura dell'immane delusione. Dopo Eragon non ho voluto credere più nei film tratti dai libri. Specie dai libri che amo.

Adesso non so, credo che guarderò che altro ha scritto la Taylor. Potrebbe esistere un seguito? Potrebbe ma, sinceramente, spero che non si faccia. E' bello così, con l'apertura verso un domani di ricostruzione e speranza, di lotta e di leggenda perchè, in fondo, il passato e il futuro sono solo confini che abbiamo creato per non perderci nell'infinità del presente.

martedì 4 ottobre 2016

Un po' di musica con due chiacchiere #4

Da qualche secolo non ho scritto niente. Non ho avuto tempo di scrivere niente.
Prima la corsa al cucito per creare due abiti in linea per le nozze d'ottone di amici in stile steampunk e nonostante l'impegno, la salute non mi ha assistito e ho avuto mille incasinamenti, per cui non ho fatto la giacca per il mio omino e il mio me lo son fatto largo, così largo che se il corsetto non teneva la gonna andavo in mutande...
Devo stringerlo, fare la giacca a lui, pimparli ancora un po' e poi vedremo se fare un giorno al Lucca Comics. Dopo una lunga tradizione, quest'anno niente appartamento, niente tutti i giorni di fiera... Sicuramente su questo influisce la situazione economica, ma anche il fatto che ormai la fiera è quasi invivibile per i cosplayer ed entrare negli stand costa talmente tanto che alla fine cosa resta da spendere se hai un budget piccolo, piccolo?
Inoltre, ormai manca un anno al matrimonio e le spese saranno tante, quindi bisogna fare economia e investire, piuttosto, nelle stoffe per gli abiti (sì, me li cucio), su location, allestimenti, cibo, inviti, bomboniere... contando poi che intendo cucire abiti anche a mia mamma e mio fratello (stile fantasy non saprebbero cosa mettersi) mi servirà tanto tempo.


In tutto questo ci siamo fatti una vacanza a Roma e Napoli. Era da un pezzo che non gironzolavamo e, nonostante la stanchezza, è stato davvero bello. Al ritorno ci siamo fermati alla reggia di Caserta, un posto davvero bello, ma fra tutto devo scegliere i bagni di Venere all'interno dei giardini all'inglese *-* se lo conoscete, sappiate che l'atmosfera di quello splendido posto è come mi sono immaginata Celya, con quel contrasto tra l'ombra, il turchese dell'acqua, la ricca vegetazione e la quiete.
Da circa una settimana ho inoltre iniziato la nuova terapia con immuno soppressore. Ovviamente son tornata dalla vacanza con l'influenza, quindi me la sto ancora trascinando dietro tra tosse e raffreddore (oggi pure mal di testa).
Gli effetti collaterali sono una caterva, ma per ora, a parte l'influenza, non lamento nulla di che. Sarà che l'interferone mi dava assai noia e non sopportavo più di dovermi fare punture un giorno sì e uno no. Mi sembra un enorme cambiamento, un enorme sollievo.
Mia mamma sta continuando il trasloco col contagocce, non si capisce mai quando viene e quando va, complice mio fratello che è fatto un po' a modo suo... tra l'altro devo sentire se stasera vengono a cena qua.


Riprendiamo da post cena. Alla fine chiamando, mio fratello aveva bisogno di me, ma tra fermarsi in ferramenta, passare al Comet e svernare al Bricoman, l'aiuto è rimandato a domani e stasera son venuti qua. Adesso rotolo... pomodoro ripieno e poi risotto con mazzancolle, piselli e caprino. Ma quanto mangiano salato loro che per me andava benissimo e loro hanno aggiunto il sale? Mah... alla fine la roba sa solo di sale, o no?


Oggi ho finito di leggere Sogni di Mostri e Divinità (seguirà recensione) e mi son sorpresa di quanto ci ho messo. Decisamente questo 2016 è un anno incasinato. Il tempo mi scivola tra le mani e mi sento inconcludente, trascinata via dalla corrente e incapace di riottenere un saldo appiglio. E infatti, porca miseria, io volevo far uscire il terzo libro di Leodhrae a Natale, ma con questo ritmo ciaone... mi sento in colpa, amareggiata, frustrata... e un po' anche incavolata...
Eppure di notte, quando faccio fatica a prendere sonno e ascolto un po' di musica, in testa mi scrivo pagine e pagine di storia, frammenti utili che però poi non riesco a scrivere al pc. Non sarebbe bellissimo se si riuscisse a scrivere direttamente pensando? Sarebbe davvero perfetto!


Cambio repentino di musica XD viva la riproduzione casuale...
Ogni tanto ho anche di queste cose tra la musica che ascolto. 
Comunque mi sento oberata di cose da fare, impegni, oneri... e alla fine quando ne ho troppe per la testa va a finire che non riesco a concentrarmi su niente. E' già un grande traguardo essere passata al nuovo farmaco anche se mi aspettano prelievi di sangue piuttosto spesso per i prossimi mesi, ma non dovermi più fare punture, so che sembrerà stupido, ma per me è una grande svolta.


Adesso scriverò la recensione per il libro finito, poi proverò a vedere se riesco a scrivere qualcosa. Il buio e la quiete della sera/notte ho notato che aiutano molto. Poi dovrò per forza di cose vedere di sistemare casa perchè c'è un casino allucinante... e devo ancora scucicchiare roba, quindi manco posso sgombrare la macchina, le stoffe o l'asse da stiro... preferirei farlo una volta finito.
Ho ancora roba in giro da quest'estate, dalla fiera a Grazzano... cioè... Ovviamente Luca non è di alcun aiuto, per lui riordinare è una cosa pallosa e quando si ritrova a doverlo fare è tutto un bestemmiare e lanciare roba. Ogni tanto vorrei lanciare lui contro un muro! Adesso quanti secoli ci metterà per aspirare il copriletto e metterlo a lavare? Io faccio una fatica immensa col picchio del folletto, in questo periodo poi, forse per le medicine nuove e l'influenza, è proprio improponibile...
Ah, che pazienza...

martedì 30 agosto 2016

Narsilion Fantasy Festival 2016

Inizio a riprendermi oggi. Domenica ho dormito quasi tutto il giorno... devo dire che ho una resistenza molto scarsa sia alla gente che al sole XD ma è stato un sabato meraviglioso. Grazzano Visconti rimane un borgo adorabile benché non sia riuscita a fare due passi fuori dalla Corte vecchia prima di sera.
Verso il pomeriggio il caldo ci ha messi a dura prova, ma imperterriti ci siamo messi in costume, risparmiandoci le parrucche quando possibile, ma i miei temerari "attori" si son imparruccati per bene nel momento di salire sul palco vincendo anche come miglior gruppo!

Ho girato poco e niente la fiera, ahimè. Ero con la testa altrove, ma prima di sbaraccare mi son presa il libro di una collega... andando a memoria dovrebbe essere La Maschera di Paola Poggiali... o qualcosa del genere (devo ancora disfare le mille scatole e borse).
Il cucciolo di drago d'oro peluchoso ha trovato padrone, così adesso per non star sola ne dovrò fare un altro! Ma soprattutto (grazie alle mie donnine intraprendenti e soprattutto a Kerfatta PR) ho venduto un sacco di libri e spero proprio che saranno lettori affezionati o perlomeno soddisfatti!

Il gruppo è molto gasato, quindi non escludo che si possa rimettere in calendario qualche fiera prima o poi, quasi sicuramente torneremo al Narsilion il prossimo anno, sia perchè è comodo, sia perchè l'atmosfera è piacevole, sia perchè offre sempre ottimi scorci per belle foto.
Adesso devo mantenere la promessa di far uscire il terzo libro a dicembre... la fila di gente che potrebbe prendermi a randellate è aumentata! E anche io vorrei raccontare come va avanti, come finisce, chi fa cosa... se mi prendesse bene e riuscissi a concentrarmi come si deve...

Intanto posto il video dell'esibizione del gruppo e sulla pagina continuo a caricare le foto che appaiono mentre sistemo quelle due o tre che ho fatto. Sono bellissimi *-* sono così contenta!


mercoledì 17 agosto 2016

La Casa dell'Acqua - Empreinte di Eleonora Monti

E anche il secondo volume è filato via.
Come pensavo, i difetti del primo sono rimasti, identici direi, cosa che mi porta a pensare che siano stati scritti uno di seguito all'altro come fossero, quasi, un unico volume.
Mi sarei anche subito lanciata sul terzo, se non mi fossi ormai arresa al fatto che credevo di averlo e, invece, non ce l'ho... però adesso capisco la sua copertina, la meno astratta dei tre! Lo recupererò in qualche modo, ma nel frattempo parliamo di questo.


Trama:
Licene, sola e persa in un portale sconosciuto incontra uno strano ragazzo che sembra possedere una doppia personalità.
Insieme a lui varcherà le soglie del tempo andando più indietro dell’Inquisizione, tanto indietro fino alla Caduta dei singoli angeli con cui si trova ad avere a che fare.
È qui che finalmente raggiunge La Casa dell’Acqua, ma non è il posto idilliaco che sperava di trovare. Il luogo sicuro le sembra una prigione.
La maledizione è incompatibile con l’amore e lei diventa ogni giorno più confusa.
Altre perdite la segnano tanto da mandare in pezzi la sua essenza ed una lunga strada la attende per provare a ricominciare.
La vita e la morte sembrano accavallarsi in modi del tutto insoliti e lo stesso viene a verificarsi con i concetti di bene e male e di qualsiasi altra cosa abbia un contrario.
L’unico modo per venirne fuori è trovare la cosa che va oltre gli eterni opposti perché a tutti superiore, senza perdere la propria essenza ormai in frantumi.
Le vicende riprendono pari pari da dove eravamo rimasti col libro precedente. La trama riportata sopra dice poco, rimanendo piuttosto vaga e, forse, neanche descrive bene il contenuto di questo volume, ma comunque tutto continua a girare attorno a Licene, alla maledizione lanciata sulla sua antenata amata da Semjaza e quindi sull'amore e le sue conseguenze.
I personaggi aumentano ancora e si aggiungono anche altri spasimanti per la nostra protagonista, sempre più confusa e portata a scelte drastiche che la porteranno sull'orlo della morte più volte.

Purtroppo dopo un po' molti personaggi mi sembrano tutti uguali, complice il fatto che sembrano esprimersi tutti allo stesso modo. Probabilmente, lo ribadisco, mi credo un po' fuori dal target di età a cui questo libro può rivolgersi e che potrebbe maggiormente apprezzare sia Licia che il suo tormento tra i mille baci ricevuti da creature che spesso vanno oltre la soglia dell'umana bellezza.
Arrivata a fine libro ho perso le mie speranze, ma diciamo che di solito anche nel periodo in cui leggevo molti shoujo manga, alla fine le protagoniste sceglievano sempre quello che a me non piaceva, per cui io continuo a credere nel vedere un giorno un Semjaza redento... ma tanto Licia la sua scelta, è palese, l'ha già fatta,

I personaggi femminili continuano a scarseggiare e ad avere poca rilevanza. Si aggiunge presto Gaelia che, sarei stata pronta a dire, era la mia donna preferita, ma purtroppo la sua presenza sparisce in breve tempo, complice anche il suo compito alla Casa dell'Acqua, ma mi ha lasciata ancora alle prese con Licene che la fa da padrona e che proprio non riesco a sopportare.
Lirio ha completato la sua decaduta di stile ai miei occhi, per cui un po' avevo optato per Shemhazai, poi per qualche attimo volevo dare una possibilità a Gadreel... ma alla fine mi resta il contentino di Semjaza, seppur senza troppe speranze.

Gli angeli sono tutti bellissimi, ma dato che i dettagli dell'aspetto fisico non vengono mai ripetuti dopo la prima apparizione, ho finito per non riuscire a identificarli bene salvo per qualche dettaglio, come gli occhi di ghiaccio di Gadreel e i suoi capelli scuri, giusto perchè la combinazione mi piace un sacco. La nostra giovane strega è sicuramente quella di cui non ci si possono dimenticare i particolari di occhi e capelli, anche perchè ama cambiare spesso :p (con motivazioni annesse).

Le spiegazioni chiare e lineari non sono arrivate però qualche altro anello si è aggiunto, ma già a fine libro si capisce che mancano ancora un sacco di conoscenze a Licia che, prima o poi, alla Casa dell'Acqua prenderà anche lezioni di magia anziché fare la convalescente che cerca di recuperare l'anno scolastico "normale" via web per poi dare l'esame. Di questa casa si vede ancora poco e non se ne capiscono le meccaniche con precisione, però è un rifugio e una scuola per streghe, benché si stia aprendo anche ad altre creature magiche.

Il terzo libro non so se sia la conclusione (mi pareva di sì, ma finché non lo leggo...) e a questo punto son curiosa di vedere come la maledizione verrà rimossa, se verrà rimossa. Cosa succederà agli spasimanti? Di colpo fine del desiderio? Se non altro magari Licia si schiarisce le idee e la smette di farsi baciare da chiunque passi di lì... Insomma, adesso è giustificata (in un certo senso), ma poi una scantata dovrà darsela e scegliere! Per modo di dire, dato che pare palese che la scelta in fondo sia stata fatta, ma le cose possono sempre cambiare...

Tutto sommato è un libro che si legge rapidamente e, dopo un po' (specie perchè ho letto il secondo di seguito al primo come fosse uno solo), si tende a correggere automaticamente gli errori e i refusi che, purtroppo, sono abbastanza frequenti. A parte questo, forse la cosa che più mi ha "infastidita" è l'atteggiamento uguale che hanno più o meno tutti i personaggi, soprattutto nel parlare dopo un po' si assomigliano tutti, ma vabbeh. Come detto sopra, non ho ben chiaro l'aspetto generale di molti di loro, però le vicende sono sufficientemente rapide che non c'è tempo neanche per soffermarsi su questi dettagli.
Vedrò di recuperare il terzo per leggere come va a finire.

Adesso sono abbastanza indecisa... Ho una mole di cose da leggere infinita, ma a rompere la lista che mi ero prefissata è arrivata l'uscita, finalmente, del terzo volume di Laini Taylor! Finalmente la conclusione della Chimera di Praga! Oh sì! Ho paura che mi deluderà, ma dall'altra parte sono curiosa e ansiosa di sapere come va a finire, cosa succede! E' un bel librozzo, rimpiango le copertine rigide della vecchia edizione, ma pazienza! Vedrò cosa l'ispirazione mi porta ad aprire, il comodino ha un'ampia scelta!

martedì 16 agosto 2016

Un po' di musica con due chiacchiere #3


Prima o poi finiremo Dragon Age... ce lo promettiamo da due secoli. Lo avevamo ripreso in mano, finendolo e iniziando l'espansione... e ci siamo rifermati. Abbiamo anche il secondo, parcheggiato lì in attesa (come un altro mezzo quintale di giochi), prima di morire riusciremo a giocare tutto... si spera.
Fa un caldo appiccicoso assurdo. Domani mette pioggia, che sia per questo? L'ultimo temporale aveva rinfrescato bene, speriamo faccia il bis!
Ieri siamo andati alle Grazie di Curtatone per fare un giro e vedere i madonnari all'opera; mi son presa tanto di quel sole e di quel caldo che oggi sono proprio insofferente verso l'estate!


Traduzione francese perchè mi dava questo come unico video che non fosse una cover XD vabbeh. Ma che bella voce! Ad avercela... ma mi accontento di cantare in macchina assillando solo il mio povero disgraziato compagno. La musica non è mai stata il mio forte.
Ieri ho fatto acquisti interessanti: qualche numero che non avevo della collana Urania Fantasy. A parte l'affetto per collezionare questi volumetti di storie fantasy sconosciute, ne ho letto qualcuno e non si può non provare un qualcosa per il modo di scrivere di anni passati, storie di un genere di fantasy che ormai non si trova praticamente più. E le copertine! Sono talmente distanti dal fantasy moderno da meritare di essere tenuti in libreria!


Mancano 11 giorni alla fiera fantasy a Grazzano. Sto accumulando diversa robina per riempire lo stand, tutta in qualche modo legata al libro e al leggere più in generale. Non so quanti lettori bazzicheranno la fiera, ma comunque il paccone di libri freschi di stampa dà sempre quel senso di amore materno. La mia creaturina! <3


Oggi ho una riproduzione piuttosto variegata rispetto al solito. Tra poco mi rimetto a scucicchiare mentre penso a un dilemma piuttosto strano, uno di quelli a cui si dovrebbe pensare sempre prima di iniziare se non si ha intenzione di spendere dovendo andare a comprare stoffe in più rispetto a quelle che si hanno già (e io dovrei davvero smaltirne). Ormai ho tagliato la parte principale di un peluche e il colore secondario, benché ne serva meno, deve comunque coprire un pezzo piuttosto ampio unitamente... solo che le scelte di colore sono limitate e non so proprio cosa abbinarci. O meglio: un'idea la avrei, ma non so quanti potrebbero condividerla... Stasera chiederò consulenza a compagno e madreh.


Adoro questa canzone, l'avrò ascoltata milioni di volte.
L'eritema mi sta facendo dannare, ho un braccio pieno di bollicine e a forza di grattare è un macello... che stress. La vita del vampiro è davvero difficile!
Il 19 faccio l'esame per gli anticorpi e, se tutto va bene, finalmente mi daranno il nuovo medicinale. Incrocio tutto l'incrociabile!!!