lunedì 20 giugno 2016

La Straordinaria Invenzione di Hugo Cabret

Finito un libro si passa a quello dopo… in questo caso è stata una lettura flash. Due ore credo.
Il libro è del mio compagno, preso dalla Mondolibri perchè doveva prendere qualcosa, in realtà gli interessava fino lì.
Io ho visto il film e mi è piaciuto, ma non ho voluto leggere il libro per vedere le differenze. Semplicemente ho aperto Anobii, sono andata all'ultima pagina della mia libreria e ho guardato quale libro avessi da leggere tra i primi aggiunti e che fosse a portata di mano (ero a letto e ho una libreria anche in taverna, ma voglia di uscire dalla coperte? 0)
E’ così che mi sono trovata per le mani questo librone e mi son detta: almeno una settimana ce la schiaccio. E invece due ore!


Chi lo ha letto, chi lo ha sfogliato, non se ne stupirà. Questo libro è più una storia illustrata che scritta, motivo per cui leggerlo è un soffio. Quelle poche pagine di narrazione si intervallano a disegni che raccontano le vicende come fossero frame di una pellicola. E difatti io, che avevo visto il film, mi sono detta: qui hanno fatto davvero poca fatica a trasporlo. Questo libro è un film, che ne facessero uno era quasi scontato.

La trama è nota e si incentra sul piccolo Hugo che, perso il padre in un incidente, vive per un po’ con lo zio e impara a fare l'orologiaio alla stazione. Ha un'abilità innata per le riparazioni e i piccoli meccanismi. Questo, insieme alla speranza di un messaggio dal padre, lo spinge a lavorare a un misterioso automa che, pare, da funzionante scriverà un messaggio. Per ottenere i pezzi, ruba qualche giocattolo al chiosco della stazione, ma i furtarelli diventano necessità anche per mangiare da quando lo zio, misteriosamente, sparisce da un giorno all'altro.

Una scena che al cinema mi spinse quasi alla lacrimuccia, fu quella che nel libro è illustrata. Quel mucchietto di cenere, quella crudeltà, mi strinse il cuore. Non specifico di più nel caso qualcuno non lo abbia ancora letto/visto. Quella scena mi è rimasta dentro, tanto che quando mi ci sono rimbattuta nel libro mi son sentita la gola stretta.
E’ passato un bel po’ di tempo da che ho visto il film al cinema, ma direi che c'è una grande fedeltà. Non vorrei sbagliarmi, magari una sera me lo rivedo…

Ho aspettato fino ad oggi per leggere un libro per ragazzi che mezzo mondo ha già letto e, magari, anche riletto. C'è stato un gran bel lavoro dietro questo libro, nella storia, nelle illustrazioni, nella grafica del libro stesso. L'ho aperto a mezzanotte, influenzata e sonnolenta, eppure mi ha trascinato avanti come se mi tirasse per mano. E’ una lettura davvero piacevole. Per Natale, se avete figli, nipoti, cuginetti, fratellini e sorelline, ecco, questo è un buon libro per passare dalle figure alla narrativa!

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