giovedì 23 giugno 2016

L'Ignoranza ai tempi di Google

Riflessione fresca di serata e giornata, in cui ragionavo con degli amici sul come si possa ancora essere all'oscuro di alcune meccaniche della vita sociale, su come funzionino certe cose o cosa significhino altre.
Ovviamente questo discorso lascia da parte tutti coloro che per scelta o necessità non conoscono l'universo del web. Mia mamma vive ancora di enciclopedie, dizionari e quello che passa la tv, ma chi, come la stragrande maggioranza della nostra generazione, quella appena prima e quelle a venire, vive a contatto con la moltitudine di stimoli dati dal web, come può giustificare la propria ignoranza?

Ragioniamo su tutta quella gente che bazzica su internet e lasciamo perdere il resto.
Se stai su facebook a condividere cavolate e scrivere cosa ti succede, usi youtube per ascoltare la musica e guardare video "divertenti", chatti di continuo... beh, allora saprai cosa è Google, almeno. E' tipo il motore di ricerca più usato e se stai facendo qualcosa e hai un dubbio, cosa fai? Cerchi su google. Hai una curiosità? Cerchi su google. Non sai cosa sia quel termine? Cerchi su google (che ti mostrerà, come minimo, Wikipedia come prima risposta). Vuoi imparare a far qualcosa? Cerchi su google... e invece no.
Facendo così, nel tuo intimo spazio, scopriresti e impareresti tante cose, ma piuttosto che cercare, apri domande assurde su Yahoo answer o chiedi al prossimo o, angosciante, preferisci restare nell'ignoranza pur di non perdere quei dieci minuti a cercare la risposta.

Molti ragazzi non hanno idea di quanto tempo ci voleva a fare una ricerca decente quando non c'era Google, non c'era Wikipedia e l'unico aiuto erano libri su libri. Ti andava bene se avevi l'enciclopedia a casa (nel mio caso più d'una) altrimenti dovevi chiedere a un amico o, oddio, dovevi recarti nel leggendario luogo... biblioteca pare si chiamasse. Le biblioteche stanno morendo, son spesso deserte... e se è per questo anche le librerie, ma vabbeh.
Adesso è tutto più facile, hai tante fonti a disposizione con un click, puoi confrontare, cercare, verificare... eppure paradossalmente tutto questa mega ventaglio di stimoli pare sia controproducente, motivo per cui le bufale dilagano in pochissimo tempo. Nessuno verifica l'attendibilità, non si chiede perchè, come, quando neanche per un istante.
Stiamo diventando pecore che seguono il gregge, ignoranti e testardi.

Io non capisco... pare che Google serva solo per cercare sintomi e autodiagnosticarsi le peggio cose. Tutti in punto di morte per un dolore improvviso all'alluce destro. Eppure il web offre tanto. Certo, bisogna sapersi districare nella mole di informazioni, capire le fonti, l'attendibilità, ma tutto ciò dovrebbe accendere il cervello, l'attenzione, spingerci a cercare, clickare e, partiti dal chiedersi quale oscura bestiola fosse quella foto tanto pucciosa, si passa a leggere un articolo sulla distruzione dell'ecosistema, scoprendo che anche solo piantando certi fiori nel vaso, si possono aiutare degli insetti buoni che eviterebbero il proliferare di altri tanto molesti e dannosi.

Non dico di passare le giornate a leggere articoli, seguire blog, pagine, gruppi e di diventare degli intellettuali della poltrona, però l'abitudine di chiedersi perchè non deve essere una cosa relegata all'infanzia. E' naturale mostrare interesse e curiosità verso ciò che ci è ignoto, anche se sapere il come o il perchè di tale cosa non ci porterà concreti profitti nella vita di tutti i giorni. Curare le proprie conoscenze e arricchirsi è una cosa che fa sempre bene, aldilà dell'uso pratico nella quotidianità.
A me, ad esempio, non serve a molto sapere come si fanno alcune cose, però passo il tempo a vedere video dimostrativi e alla fine si impara anche a rispettare il lavoro altrui. Anzi, a volte si scoprono lavori che manco si conoscevano. Poi è ovvio che le ricerche verteranno sui propri interessi. Io ad esempio cerco spesso di capire gli insetti che ho in giardino, se son dannosi, come convincerli ad andarsene o a capire perchè le foglie delle mie rose si siano macchiate.
Ho guardato tanti tutorial e, specie i primi tempi che vivevo da sola, non sempre avevo mia mamma da chiamare a cui chiedere... per alcune cose semplicissime come la lavatrice, spesso il web mi ha aiutata (tipo per i simbolini di lavaggio sulle etichette dei vestiti...)

Ovviamente il web non è la risposta ad ogni problema. La laurea in medicina non si prende con Google e se cercare sul web i sintomi dovrebbe aiutarvi a tranquillizzarvi, state pur certi che finirete col motivarli in modi assurdi. Google non può sostituire il vostro dottore, però può aiutarvi a trovare degli esercizi da fare in casa per tenervi allenati, magari, cosa che spesso risolve molti fastidi. Sono come le diete fai da te: non potranno mai fare miracoli e, se proprio il consiglio della dieta sana e bilanciata non vi convince, andate da un dietologo. A volte comunque anche solo tenere un diario alimentare vi farà scoprire che in realtà qualcosa che non va nei vostri pasti c'è, che siano dosi, orari o l'assenza di qualche elemento.

Lasciando perdere il cibo, cercate sempre di combattere l'ignoranza e siate pronti ad ammettere che ignorate. Essere ignoranti e testardi, orgogliosi senza fondamento, non è bello e sicuramente è alla base di molte discussioni. Difendere la propria opinione fonte delle proprie conoscenze è un conto, difendere la propria posizione a priori negando tutto ciò che ci viene detto è un altro.
Più che altro, sappiate che è pieno il mondo di gente che campa sull'ignoranza altrui. Se una cosa non la sai, puoi credere a tutto quello che ti dicono.
Ad esempio, quando sai fare una cosa sai anche valutare il tempo che ci vuole, la fatica, i materiali e quindi puoi anche capire se il prezzo che stai per pagare è equo o meno. Se non lo sai, non puoi esserne certo e magari potresti scoprire che ciò che credevi difficile, impossibile, è in realtà più semplice di quanto sembri. Ovviamente può anche succedere che sapendolo la tua ammirazione per il lavoro di alcuni artigiani aumenti a dismisura, proprio cosciente delle difficoltà e del tempo di realizzazione di una cosa.

Per quanto io sia convinta che sia così facile capire le cose semplicemente cercando, continuo a imbattermi in gente che cade dal pero tutte le volte, che si fa fregare con una facilità disarmante... eppure su internet ci naviga spesso. Investire meglio quel tempo? Se poi si è ignoranti e per fatica non si vuol capire, allora forse è anche bene rimanere fregati, magari sbagliando si impara... o anche no.

Mi capita spesso che mi venga chiesto: ma come hai imparato a fare questo o quello? Come si fa? Dove lo hai trovato?
Ho cercato, semplicemente. Volere è potere e una risposta si trova. Poi ci sta che anche trovando mille spiegazioni voi non riusciate comunque a raggiungere un risultato sperato, ma a quel punto sappiate che ci va di mezzo anche la pratica che è alla base di tutto. Non si nasce imparati su niente e, come ho scritto in qualche altro post, il talento (presunto o meno) da solo non serve a nulla.

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