La mia libreria è sempre fonte di sorprese… specie quando non mi ricordo assolutamente di aver preso quel libro e, guardandolo, voglia di leggerlo non ne ho proprio… è l’infelice storia di questo libro. A forza di ragionarci, ricordo di averlo preso usato a niente con la filosofia: “anche se fa schifo, per questa cifra ci può stare”.
Nonostante ciò è rimasto lì a vegetare un sacco di tempo, fino a quando mi sono decisa ad aprirlo e a dargli quella chance che gli avevo promesso e il libro da aspettative 0 si è rivelato una lettura davvero piacevole!
C’è da dire che, purtroppo, ormai sono davvero molto prevenuta appena leggo “vampiro”… e dire che a me i vampiri piacciono molto, ma l’uso che se n’è fatto negli anni passati mi ha così deluso che ho paura a leggerne di nuovo. Invece qui si affonda nel passato, nelle radici storiche di questo mito, a Dracula.
Devo dire che il mio ultimo incontro con Dracula è stato al cinema neanche tanto tempo fa e il primo pensiero che ho avuto iniziando il libro è stato proprio ricordarmi quel film. Benché entrambi affondino nelle origini di Vlad, devo dire che le atmosfere sono completamente diverse, anche perchè il film è la storia dal punto di vista di Dracula, mentre qui si apprendono nozioni sulla sua storia e leggenda tramite protagonisti “umani” di varie generazioni.
La storia inizia in prima persona, narrata da una ragazza che vive la vicenda inseguendo i ricordi del padre che a sua volta ha appreso e vissuto la leggenda di Dracula nell’inseguire il suo relatore ai tempi dell’università. Ciò che dà inizio a tutto questo è un misterioso libro bianco al cui centro è stampato un simbolo di un drago dalla coda ritorta e le ali spalancate e un nome: Drakulya.
Paul trova questo libro sul suo tavolo in biblioteca. Sicuro che non sia suo, lo riconsegna, ma il giorno dopo il libro è ancora lì. Alla fine lo porta con sé e lo mostra al relatore che quasi sbianca nel vederlo.
Così, per caso, Paul scopre che anche il suo relatore possiede un libro simile e che per lungo tempo ha cercato informazioni in merito.
Paul lo lascia sconvolto, ma una volta in strada ha una brutta sensazione… ma quando torna indietro del professor Rossi non c’è traccia, se non del suo sangue…
Così tra presente, passato raccontato, lettere e cartoline, si compie un viaggio all’inseguimento di Dracula, della sua misteriosa tomba e della leggenda dei vampiri. La mole di informazioni storiche è notevole, ma ben distribuita. Le descrizioni dei vari luoghi sono immersive e ti fanno viaggiare in lungo e in largo per l’Europa con i protagonisti. Forse è proprio il contatto stretto con il reale, col mondo, che rende tutto verosimile.
La presenza minima di avvenimenti inspiegabili rende la storia concreta, credibile e ogni capitolo ti invita a leggere quello dopo per sapere come andrà a finire, qual’è la verità. Esiste Dracula? Mistero dopo mistero, via via che la storia si dipana, tutto si fa chiaro nella sua atmosfera cupa e quando arrivi alla fine non hai quel senso di insoddisfazione che a volte rimane nel concludersi di una storia.
Non aspettandomi nulla mi sono invece trovata un libro che mi ha regalato davvero un bel po’ di orette piacevoli. Ogni tanto il caso ti porta a scoprire storie a cui, magari in libreria sugli scaffali, non avresti prestato più di una vaga occhiata. Sono soddisfatta di questa lettura un po’ fuori dal mio solito e adesso vedremo un po’ cosa leggerò, magari la libreria mi riserva qualche altra sorpresa!
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