A parte la demenza, questo pensiero mi sorge spesso, specie in vista di visite mediche. Spiegare cosa si ha non è facile. Non parlo di “mi fa male la testa” “mi fa male la gamba” “non riesco ad andare in bagno”.
Parlo di quelle sottigliezze che… cavolo, vorresti riuscire a condividere quello che provi per cercare di spiegarti!
Ad esempio, negli ultimi mesi… ultimi? Un corno, ormai son tipo… bah… 4-5…
Dicevo, negli “ultimi” mesi, ho un problema alle mani. Mi formicolano, ho un calo di sensibilità sempre più evidente e la forza va e viene, tanto che, poco fa (sì alle 4…) mentre mi davo lo smalto, ero convintissima di tenere saldamente il pennello e invece… ho quasi fatto un danno al mio povero portatile. Le vittime sono state solo la mano e il pigiama.
Vai tu a spiegare quanto formicolano, quanto non senti, quanto non questo o quello… è un dramma e finisce che manco ti credono e pensano che sia tutto nella tua testa. Ma porca eva… magari! E invece no. Se tu ti sforzi di non essere un cencio disperato, ma dimostri un minimo di forza di volontà, di prendere le cose con una certa ironia, no… non ti credono. Eccerto… io me le invento le cose! Io che per affrontare la commissione di invalidità civile mi son sentita un verme e che mi sento un verme anche quando i dottori mi han detto che dovrei fare da un pezzo la revisione per aggravamento.
Un po’ c’è il sentirsi verme (manco poi rubassi i soldi a chissà chi con tutte le spese che ci sono), ma da una parte forse c’è anche un orgoglio difficile da ammettere. Quando leggi i resoconti medici che sono un elenco di deficit che però loro dicono “va tutto bene, stai bene per uno che ha la tua malattia”
Ma non stai bene rispetto a chi sta bene.
Non stai bene per nulla.
Mi sono convinta che sia normale ogni giorno avere qualcosa. Mal di testa, emicrania, gastrite, reflusso, diarrea, dolori articolari, la testa che vaga nel nulla, le mani che non collaborano quando disegni, quando cucini, quando ti dai lo smalto… è normale non stare bene, tanto che quelle volte che, analizzandomi, non sento nessun dolore, nessun fastidio, son quasi commossa.
Arrivi al punto in cui ti dici: che mi sforzo a fare di spiegarmi? Tanto non capiscono… e allora ti tieni i problemi fino a quando non riesci più a sopportarli e cerchi disperatamente solo un po’ di sollievo.
Il 19 ho la visita di controllo. Teoricamente dovrei cambiare medicinali, ma col fatto che devo passare a uno via bocca che influisce sull'apparato digerente, gastrointestinale… arrivare là dicendo: ciao, sto smaltendo giusto, giusto una bella gastrite… non so se sia un buon inizio.
Mah… mi ripeto che ci vuole pazienza… spero di averne ancora…
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