martedì 21 giugno 2016

Orso

Ogni tanto mi pento amaramente dei miei acquisti… devo dare merito del mio errore ai grafici della Piemme che hanno architettato la copertina di questo libro perchè ha fatto il suo dovere, ma voi non cascateci >,<


Tanto per cominciare il titolo: Orso.
Verrebbe da pensare che Orso sia il protagonista, ma in realtà è solo uno dei tanti gatti dell’autore e non ha nessuna parte speciale se non essere se stesso. Il titolo originale è The good, the bad and the furry che, tra l’altro, io trovo assai più carino e adatto.
Il gatto di copertina: non c’entra nulla. Orso è sì nero con una macchia bianca sul petto, ma ha qualcosa come 16 anni! Non è affatto un gattino puccioso, è un gatto vissuto!
Mi sento tradita dal lavoro di un grafico a cui riconosco il merito… in fondo anche io ho studiato grafica pubblicitaria e so che attirare a discapito poi di tutto il resto è l’obbiettivo…

Il contenuto… l’autore ci parla dei suoi gatti, di alcune esperienze coi gatti che ha, ha avuto, hanno avuto i suoi… fondamentalmente non ci riconosco molto entusiasmo come mi sarei aspettata. Diciamocelo: quando parliamo dei nostri animali, anche dei loro disastri, la cosa prende sempre una piega tragicomica, ma qui, a parte qualche parte, il tutto sembra quasi noioso…
Il fatto è, però, che in patria sembra molto apprezzato… che sia colpa della traduzione? Che sia io a non apprezzare lo stile inglese? Non lo so… e non credo lo saprò mai dato che non leggo in inglese… (e comunque non ci sprecherei tempo).

In sostanza avevo voglia di leggere qualche libro sugli animali, per staccare un po’, per sorridere con qualcosa di leggero, ma nulla… è stata una delusione. Non è che mi aspettassi un capolavoro, ma sinceramente non ha propriamente un capo e una coda questo libro… sembra semplicemente scritto per scrivere qualcosa, come se scrivessi sul blog aneddoti sui miei pelosi. Non conosco l’autore, ma a suo dire scrive spesso di gatti, quindi mi chiedo se sia questo un po’ smorto o se sia il suo stile e che quindi esistano altri suoi libri simili che magari analizzano più in dettaglio la sua vita con questi gatti prima del periodo di questo libro (qualche anno fa).

In sostanza non mi sento di consigliarlo, anche perchè il contenuto non vale assolutamente il prezzo di copertina (per fortuna l’ho preso scontato), quindi se cercate un libro carino sugli animali, non questo…

Adesso, per compensare, sto rileggendo per la quarta volta L’Anello di Re Salomone di Konrad Lorenz che non mi delude mai <3
Poi boh, vedrò… anche perchè il mio tesoro grande ha la passione per l’acquisto compulsivo di libri (poi la colpa la danno sempre a me) che poi rifila alla sottoscritta perchè lui non legge da secoli =_= bah…

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