domenica 19 giugno 2016

La Chimera di Praga

Ci credete che manco mi ricordo quando l'ho comprato? Però sono sicura, quasi del tutto, di averlo preso in libreria nell'attesa di entrare in sala al cinema, come succede spesso da diversi anni.
Ogni volta che dovevo iniziare un nuovo libro lo schivavo seppur ammiccasse dalla libreria speranzoso, insieme a tanti altri.
Lo schivavo perché avevo perso fiducia nell’urban fantasy, poi una settimana fa entro nella cameretta, guardo la libreria e lo prendo, senza manco sapere che fosse, d'impulso.
E’ stato un impulso egregiamente ripagato.


Praga. Karou è una ragazza che studia arte ed è veramente portata per questa materia. Ha i capelli blu ed è coperta di tatuaggi, in particolare sui palmi delle mani ha due hamsa, due occhi.
Non ha molti amici, Zuzana è la sua migliore, ed unica, amica. Con il suo bel caratterino è senz'altro un'amica che in molti vorrebbero avere, sincera e schietta.
Fino a qui la vita di Karou non sembra avere altro di speciale. Si è appena lasciata col suo fidanzato che continua a seguirla nella speranza di riconquistarla, ma Karou non intende ricadere tra le sue braccia che, spesso, accolgono fin troppe ragazze.
E poi eccolo lì, il suo maledetto ex che posa nudo in classe nelle ore di disegno dal vero.
E’ in classe che si capisce che Karou non è una ragazza qualsiasi. Famosa per i suoi album, un numero infinito, oltre i 90, dove la ragazza disegna alcuni suoi personaggi metà animali e metà umani e qualsiasi cosa catturi la sua attenzione, nessuno pensa che le semplici perline della sua collana siano in realtà desideri. Piccoli, piccolissimi, di davvero poco conto, ma sufficienti a far sparire un tatuaggio o a scatenare il prurito in posti scomodi al suo ex, così da costringerlo a lasciare la sua posizione.

Sulphurus, Sibylis, Twiga… (e spero di non sbagliarli XD), i personaggi che animano i suoi album sono chimere. E sono reali.
Karou è cresciuta con le chimere, nel negozio di Suplhurus e ora sbriga commissioni per suo conto in giro per il mondo. Una comune porta di una città si apre sul loro mondo e dal loro mondo quella porta si può aprire ovunque.
Karou gira il mondo cercando i clienti di Sulphurus che le danno denti in cambio di desideri. I desideri sono come monete, di valore crescente, di potere crescente e Sulphurus le usa per pagare coloro che gli procurano denti, che siano di animali o umani.
Kaoru è cresciuta senza sapere a cosa servano. Sulphurus ne fa collane e lei ha imparato a valutarli e catalogarli, riconoscerli e ordinarli, di modo da sapere esattamente quanto pagare.
In cambio di queste commissioni Karou riceve desideri, piccoli, fin troppo secondo lei, ma Sulphurus non pare incitarla a usarli, anzi, spesso disapprova gli usi che la ragazza ne fa. Come ad esempio quei capelli blu che tutti credono tinti, ma che sono reali, realissimi.

Fin qui tutto bene. E’ bello scoprire questo strano mondo, il mistero dei denti, i viaggi per il mondo e la difficoltà di coprire queste sue uscite alla sua amica. Non sempre fila tutto liscio d'altronde, una volta è quasi morta quando le hanno sparato. E ora sta per risuccedere.
Nello sbrigare una commissione, Kaoru si reca in medio oriente, alla ricerca di un cliente affezionato di Sulphurus, piegato e distrutto dal peso del desiderio di conoscenza che ha chiesto. Sulle spalle porta un mostro abominevole che nessuno vede e che lo tiene piegato e lo fa sembrare pazzo, quando gli parla.

Senza scadere in spoiler, è qui che Karou incontra Akiva. Un angelo, un Serafino. Aveva già notato impronte di mani impresse a fuoco nelle porte che conducevano al negozio di Sulphurus, solo non poteva capire che fossero le mani roventi di angeli dalle ali di fuoco.
Serafini e Chimere sono in guerra da sempre… e Karou lo scoprirà a sue spese.

Dicendo altro, probabilmente vi racconto tutto il libro, quindi basta così.
Su Anobii gli ho dato quattro stelle, che sarebbero quattro stelle e mezzo, per un motivo forse banale. ma che mi ha reso la lettura meno scorrevole di come poteva essere, ovvero l'impostazione di numerosi dialoghi nella formula:
Karou allora disse: <<
Non è sbagliata eh, non dico questo, è che è usata troppo e spesso sarebbe stato preferibile un'integrazione meno schematica del dialogo. Messa così tronca lo scorrimento del testo, almeno secondo il mio parere.

Fino a metà libro ero convinta fosse una storia autoconclusiva e invece è una trilogia. E non ne sapevo nulla. Anche perchè la copertina del secondo, La Città di Sabbia, è diversissima e il titolo non fa neppure immaginare che sia un sequel. E così devo cercarlo…

A me è piaciuto molto, mi piacciono moltissimo le Chimere, per una volta mi ha fatto sorridere anche una storia d'amore che riesce ad essere non troppo zuccherosa. Il problema è: rimarrà così o con il sequel si rovinerà? Ne ho il terrore. Non voglio cercarne recensioni, voglio trovarlo, comprarlo e leggerlo. Se volerà in un soffio come questo, letto in quattro giorni, allora sarà una buona cosa, altrimenti acquistare il terzo sarà più una questione di principio che di desiderio.

E ora sto leggendo gli acquisti del Pandino Fantasy Books, tra l'altro a una velocità piuttosto sostenuta. Ultimamente riesco a leggere bene e con piacere. Aiuterà il fatto che riesco a stare un po’ meno tesa… aiuta per tutto.

Nessun commento:

Posta un commento