domenica 3 giugno 2018

La Grande Lezione dei Piccoli Animali di Marcel Roland

Visto che ho fatto molta fatica a leggere negli ultimi mesi, ho deciso di cambiare genere dedicandomi a un libro che aspettavo di leggere dal momento che l'ho comprato, ma per principio ho voluto finire quello che avevo sul comodino. Questo libro l'ho scoperto per caso gironzolando per la Comet. La cosa bella di andare alla Comet sono i libri super mega scontati, tanto che ho pagato questo circa tre euro, una spesa ben al di sotto di quella che pagherei per questo libro dopo averlo letto <3


Di cosa parla questo libro? Di insetti. Nulla di complesso, nulla che non potreste osservare voi stessi se, presi dalla curiosità, voleste verificare quanto ci racconta Marcel Roland con un linguaggio semplice e diretto, cosa che mi ha portato a divorare questo libro al pari del mio sempre amato L'Anello di Re Salomone di Konrad Lorenz solo che, appunto, qui ci incentriamo esclusivamente sul piccolo mondo degli insetti.

Chiocciole, vespe, centopiedi, cimici e farfalle, tutto questo visto in un modo molto semplice senza usare terminologie complesse (e nel caso, spiegandole) tanto che potrebbe essere letto tranquillamente anche da un bambino. La cosa curiosa è che questo libro è stato ripubblicato in questa edizione nel 2014 (la prima nel 2010) ma l'attuale editore non è riuscito a corrispondere i diritti né a Marcel Roland (chi per lui dato che non è più di questo mondo dal 1955) né dell'originale traduttore... questo dimostra, secondo me, quanto poco amore ci sia per la scienza, anche quella scritta per raggiungere qualsiasi pubblico, o forse in particolar modo questa.

La prima parte del libro si legge molto rapidamente seguendo capitoli dedicati a diversi animaletti, al loro ciclo vitale e all'esperienza diretta di Marcel nei loro confronti; una larga parte, quella finale, invece è dedicata al baco da seta, al suo allevamento e allo studio della malattia che rese l'industria della seta un settore in crisi data la moria dei bachi d'allevamento. Ovviamente bisogna di dire che l'autore è francese e l'industria della seta in Francia ha avuto una grande importanza.
Marcel ci racconta di come Pasteur trovò la malattia e la sua soluzione, dando il via poi al sistema che permise notevoli passi nel campo della veterinaria e poi della medicina. Questa parte è meno scorrevole della prima, ma offre comunque un ampio spaccato su un animale di cui l'uomo ha fatto il suo schiavo al punto tale che il bombice della seta nato in cattività e lasciato sfarfallare per la produzione delle uova, non vola né è capace di nutrirsi, ridotto semplicemente a una creatura utile alla produzione quello che viene considerato al pari di semenza.

Un'altra cosa che caratterizza la scrittura usata è la tendenza a umanizzare il pensiero degli animali, una cosa, però, usata senza voler condizionare il lettore, quanto più per far avvicinare a un mondo molto diverso dal nostro, ovviamente, ma anche a quello dei mammiferi. La cosa diventa palese soprattutto nell'ultimo capitolo in cui lo scrittore elenca tutti i pro dell'allevamento del baco da seta e del suo prodotto e al contempo riconosce la crudeltà imposta dall'uomo all'esistenza di questo insetto strumentalizzato.

Sono felicissima di questo acquisto e di questa lettura. Adesso mi prendo una pausa per un manga e poi vedremo cosa mi porterà a leggere la libreria <3