martedì 21 giugno 2016

Elak di Atlantide

E’ incredibile come la mia libreria riesca a offrirmi queste letture così vintage! Solo leggere “I libri DI fantasy” dà quel moto di nostalgia, tanto che a questi libri, che magari sono molto lontani dal fantasy che possiamo leggere oggi, non puoi non riservare un certo affetto.


Dato che non trovo una sinossi da copiare, copio quello che c’è scritto sul retro del libro.
Elak di Atlantide è senza alcun dubbio un classico nel vasto programma della narrativa di Heroic Fantasy. A parte questo assunto, va poi rimarcato il fatto che questo Ciclo è frutto della vena inventiva di Henry Kuttner, un autore che tutti gli appassionati di fantascienza, non solo ben conoscono, ma anche stimano molto.
Coevo di Conan di Howard, Elak si distacca comunque dall'eroe howardiano per tutta una serie di caratteristiche, non ultima quella delle valenze orrorifiche - alla Lovecraft tanto per intenderci - che permeano gli scritti di Kuttner che hanno come protagonista Elak appunto.
In questo volume viene presentato il Ciclo completo di Elak, ossia le quattro storie che apparvero in origine su Weird Tales e che tanto successo decretarono all'epoca a colui che le aveva scritte: un successo comunque che non mancherà certo di ripetersi anche oggi dato che gli scritti di Heroic Fantasy presentano la caratteristica di essere “senza tempo”, ovverosia di non risentire in alcun modo degli anni trascorsi dalla loro prima stesura.
Parliamo di storie scritte negli anni 30, questa stampa invece è di fine anni 80.
Vi lascio immaginare quindi lo stile. Se siete avvezzi a queste letture capirete di cosa parlo. Non è che non sia scorrevole, è che tutto viene scritto in un modo che adesso risulta abbastanza strano e datato. Spesso per dire la stessa cosa avrei optato per soluzioni diverse; questo fa capire come anche la scrittura si evolva, cambi e, massì, sia soggetta anche a una sorta di “moda”.

Le quattro storie di Elak raccolte nel volume ci presentano Atlantide con i suoi territori e città. Appena ho iniziato a leggere ho avuto un flashback, ricordandomi di “Ricordati di Atlantide”, ma a parte il nome del continente, non hanno niente in comune. All'epoca Atlantide era abbastanza ricorrente come soggetto di romanzi…
Leggendolo non sono riuscita bene a immaginarmi questo Elak… le descrizioni dei personaggi sono molto sintetiche e povere di dettagli. Mi ricordo che a un certo punto nomina i suoi sandali… sandali? Figuriamoci se me l’ero immaginato coi sandali. Data la presenza di Druidi e barbari, mi ero fatta un’idea più vichinga e i sandali mi hanno lasciata un po’ spiazzata.

La prima e l’ultima storia riguardano da vicino Elak, il suo passato, sebbene non troppo approfondito, e la sua famiglia. Sono state scritte a distanza di anni e l’ultima sembra quasi non ricordare la prima, sebbene gli eventi descritti siano piuttosto importanti. Le due centrali sono classiche avventure dove Elak ha a che fare con nemici che deve sconfiggere, sempre affiancato dal fedele compagno ubriacone.

Heroic fantasy, epic fantasy… insomma, è il classico guerriero che si lancia in imprese e non manca la presenza di qualche bella donna… puntualmente sempre una nuova… In realtà leggendo il primo, sembrava che Elak avesse trovato la donna perfetta per lui, tanto da portarsela dietro e scoprire in lei una vena guerriera da vera eroina… ma sparisce.

Si riconosce in questo ciclo quel tipo di fantasy ormai quasi archiviato, un po’ come se rivedessimo He-Man paragonato alle nuove produzioni animate con un animo fantasy. Ha quella patina vintage, quasi nostalgica… di per sé non è che sia un ciclo particolarmente appassionante, ma proprio per quel suo non so che, non sono riuscita a valutarlo solo per il contenuto. E’ un po’ come quando rileggi i libri che ti appassionavano da bambino o quando rivedi qualcosa che adoravi… adesso può non piacerti come allora, ma il ricordo e le sensazioni ti spingono a sorridere e ad apprezzarlo. Certo in modo diverso, ma questi sono i nonni dei libri che escono oggi, i mattoni che stanno alla base dei castelli dove gli eroi continuano a muoversi e sono basi che difficilmente crolleranno!

Nessun commento:

Posta un commento