martedì 21 giugno 2016

Il Ritorno degli Dei

Qualche tempo fa sono tornata a fare un giro per mercatini dell’usato alla ricerca di poveri libri da adottare. Tra i vari acquisti per pochi euri ho trovato anche questo. Mi sono stupita perchè di solito 1) non si trovano facilmente fantasy 2) per di più uscite recenti 3) ancora più raro di case editrici piccole 4) autografati con dedica!
Soprattutto quest’ultimo fatto mi ha intristita. L’autore lo aveva dedicato a questa ragazza, Elettra mi pare di leggere, che però deve averlo apprezzato così poco da non conservargli uno spazio nella sua libreria. Carica di amore, me lo sono portato a casa e, incuriosita, l’ho letto prima di quanto avessi creduto.
Purtroppo temo di aver capito perchè Elettra lo abbia dato via…


Trama:
Un risveglio tragico e la certezza di aver perso tutto ciò per cui ha lottato in passato accolgono Rindall come in un incubo. Esselin e Atrebor sono stati uccisi da un demone che seminerà terrore e distruzione per tutte le Terre di Priston. Il guerriero si metterà così all'inseguimento del nemico ma il suo animo, lacerato dal dolore e dal desiderio di vendetta, rischierà di farlo impazzire facendogli valicare spesso la sottile linea che divide il bene e il male. Rindall incontrerà vecchi amici e un nuovo amore. La barda Aras Sirolf, bellissima e carismatica, con un grande potere ed una grande ambizione. Riuscirà a riportare la pace nel cuore del guerriero prima che si perda per sempre? 
Mi sono accorta solo iniziando a leggere che era il seguito di un libro uscito due anni prima, L’Ultimo Eroe del Klaidmark (mi pare), ma sinceramente non ho avuto grossi problemi nel leggerlo comunque… i problemi non erano certo dovuti a lacune sui personaggi e sulle loro storie…

La prima cosa, dolente, assillante, impossibile da non notare, è il disastroso lavoro editoriale… dai dialoghi tra lineetta corta, chiusa anche sul finale, con la punteggiatura esterna anche quando già presente all'interno… virgole messe a caso, quasi onnipresenti dopo il ma, indecisione tra l’uso del lei, del voi, del tu… tanto che a un certo punto ho riletto più volte per capire se fosse voluto o meno.
Più di una volta alcuni dialoghi non sono contrassegnati da punteggiatura, ci sono moltissimi refusi, discordanze verbali e il testo in certi punti scorre proprio a fatica, tanto che alla fine correggevo mentalmente tutto per continuare a leggere cercando di non prestarci troppa attenzione, altrimenti mi sarei distratta dalla trama.

Una vera tragedia… seriamente. Non capisco… anche perchè c’è una casa editrice alle spalle e certe cose non dovrebbero esserci… ma vabbeh.
A livello di contenuto invece ho trovato che la storia fosse abbastanza classica, diciamo l’epic a cui tutti siamo abituati (credo) con un eroe che deve sconfiggere un grande cattivo. Il nostro eroe, Rindall, ha un animo tormentato che si sta avviando verso la corruzione e la sete di vendetta guida i suoi passi, almeno all'inizio. In seguito troverà anche altri motivi, soprattutto per combattere contro la perdita di se stesso.

Anche stavolta non ho apprezzato la volubilità del protagonista… inizia la storia che Rindall è distrutto dalla perdita di Esselin, signora dei fatati, e sembra veramente distrutto. Arrivato poco dopo in un paese, va a letto con la locandiera… e va bene, ci sta, si sta corrompendo, o magari voleva solo uno sfogo… insomma, è sempre un uomo fatto di carne, ma vabbeh.
Convinta che il suo cuore sia intriso di dolore, mi stupisco quando incontra una donna che, per quanto abile, incantevole, bellissima… insomma… hai perso da poco la tua bella. No. Si innamora a prima vista. Va bene… passiamo anche questo improvviso amore, magari c’è un motivo dietro… tempo poche ore sono a letto insieme carichi di grandi promesse… niente: non ha senso.

Il rapporto assurdo tra i due ovviamente va avanti… lui innamorato perso, lei che sembra in perenne mestruo… ma nulla: lui è cotto. Vabbeh… in fondo a volte le trame del destino sono strane, quindi non mi faccio troppe domande. Non mi è piaciuto, ma è una cosa soggettiva.
Ho apprezzato il cambio di visione tra Rindall e Rotganhor, non apprezzando molto Aras del suo periodo dagli Elfi me n’è importato il giusto XD l’avrei visto facilmente riassumibile in due parole dette direttamente dalla bocca di lei al suo ritorno… tanto è stata via solo qualche giorno, apprendistato flash.
L’unico difetto che ho colto un po’ lungo tutta la narrazione e l’improvvisa fretta nel susseguirsi di alcuni eventi, come l’apprendistato di cui sopra. Alcuni fatti, risolti in pochi giorni, a volte anche meno, sembrano quanto meno irreali e perdono di significato.

Un’altra cosa che mi è rimasta impressa, anche perchè sempre più spesso mi capita di leggere del gioco di ruolo legato alla scrittura come un difetto, è la natura “caotica ma buona” dei Nani. Per me che gioco a D&D due volte a settimana questo mi pare comprensibile, ma per un estraneo al gioco di ruolo, cosa potrà mai voler dire che è una persona è caotica ma buona? Che è buona ma tende ad avere un gran casino in camera? Diciamo che io lo trovo un linguaggio un po’ troppo da gioco… forse questo potrebbe essere il famoso difetto che molti vedono nei libri tratti da campagne di gioco di ruolo.
Si può riconoscere un collegamento in questo senso anche in alcuni incantesimi e nell'uso della magia, ma meno che in altri libri che ho letto, comunque.

In sostanza, conosco molte persone che avrebbero abbandonato la lettura dopo i primi due capitoli solo per come è scritto. La trama di per sé lo avrebbe salvato dall'abbandono, credo… in fondo non è innovativa, ma nemmeno sgradevole a parte alcune scelte che possono piacere o meno. Non so se sia stata fatta una ristampa rivista, la mia è del 2012 (da una certa parte me lo auguro).

Non credo che cercherò il primo libro. Non mi ha lasciato curiosità e temo di incontrare gli stessi difetti, se non addirittura accentuati dato che è una stesura precedente di due anni a questo lavoro. Per me che amo molto le descrizioni e l’aspetto introspettivo dei personaggi, questa storia è andata troppo di fretta, troppo superficialmente e questo, unito alla mole di errori e refusi, mi ha portato a dovergli dare una sola stella perchè, paragonato alle mie precedenti due stelle, era decisamente inferiore.

Peccato.

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