Tornando dal week end passato da mia mamma e dalla serata in compagnia di amici con cui è impossibile non ridere (mi facevano male le guance XD cioè…), mi trovo a controllare la casella di posta e, tra le varie cose, c'è una recensione.
La prima recensione per il mio bimbo! Armata di una dose di autocontrollo, cercando di reggere l'infarto, inizio a leggere temendo il disastro… e invece si è preso un 4.5 su 5! Ma cioè… oddio, grazie!
Se non fosse stato per Aghadralia avrebbe avuto un 5. Aghadralia è uno spicchio nero e contorto della storia, si piazza quasi all'inizio come botta d'arresto e d'inizio per diverse cose, ma reputo quasi normale capirci poco e niente. E mi ero anche preparata al fatto che potesse non piacere… diciamo che secondo me è una di quelle cose che piace o non piace, e non faccio una colpa a nessuno se non la apprezza.
Io sono molto libera e aperta X3 quindi accetto volentieri il “non mi piace” se capisco perché. In questo caso l'ho capito e lo accetto senza problemi, anzi, il confronto di idee diverse mi stuzzica, anche perché fino ad ora nessuno non aveva gradito quella parte tra il mio piccolo giro di beta readers.
Ora vediamo di non gongolare troppo, perché ho mandato il libro anche a persone con gusti molto diversi, con opinioni diverse… è questo il bello: sondare l'opinione. Ma vediamo cosa ha scritto la blogger di Dreaming Fantasy!
Leodhrae si è rivelato una sorpresa. Veramente bello, originale, fantasioso.
La sinossi nella presentazione del libro non svela molto al lettore, la trama complessa si scopre pagina dopo pagina. Ammetto di aver fatto fatica ad entrare nel mondo magico descritto totalmente nuovo, così nuovo che sconvolge i nostri stereotipi del fantasy. Anche lo stile dell'autrice è davvero particolare; tutti questi elementi hanno reso il primo capitolo di una nuova serie fantasy indimenticabile.
Siamo abituati a leggere le solite storie sugli Angeli, le solite cose sugli Elfi, la solita storiella sulle Sirene. Ma con Leodhrae tutte le idee e le immagini che avevamo di queste creature cambiano completamente.
Mai avevamo letto di mondi dentro mondi, mai avevamo letto tante novità nel fantasy.
La storia viene narrata alternativamente dai punti di vista degli Dei degli Elementi; il lettore può scegliere liberamente a chi affezionarsi. Personalmente ho adorato il Dio dell'Aria, il Drago, di nome Nare. Ha un sarcasmo e un'ironia che ho particolarmente apprezzato e le scene raccontante dal suo punto di vista mi sono piaciute tantissimo. Ho amato la cerimonia che ha unito Nare al suo Cavaliere e il loro rapporto. Le avventure del Dio della Terra mi sono piaciute e anche le scene con il terribile Ghadra.
Non mi sono piaciute per niente le scene ambientate in Aghadralia, un regno misterioso dominato da un Angelo Decaduto. Più che una scena fantasy mi è sembrata una scena da manga, che detesto. La spiegazione dell'esistenza di Aghadralia è confusa e ancora non ho capito quale era lo scopo di quel mondo a parte. La storia delle Oshire e delle Odine l'ho trovata totalmente senza senso. A parte questo elemento che non mi è piaciuto, il resto è meraviglioso.
Ci sono personaggi che sono morti e in queste scene tristi, nonostante quei personaggi non mi siano piaciuti, con mio grande stupore mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi. L'autrice è riuscita completamente a catturarmi nel nuovo mondo che ha creato con maestria.
La recensione completa su: Dreaming Fantasy
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