[…]Dalla nebbia del mondo che va, nell'attesa del raggio conciliante proveniente da un'alba tinta di rosso, sorgeranno in sette.
Saranno Angeli. Saranno Demoni. Saranno mortali.
Non saranno nessuno dei tre.
Armati della Voce del Giudizio, brandendo le Lame della Sentenza. Leveranno le sorti del mondo cadente, sollevando dai loro poteri gli Dèi tutti, dando riposo ai loro eserciti eterni.
Prima di loro non esiste niente. Dopo di loro non esisterà niente.
Loro sono inizio e fine di ogni mondo, esseri fedeli solo a loro stessi, disegnati da un codice che non ha traduzione, né voce. Sono l'essenza del nulla e del tutto, capaci di creare e di distruggere. Nella loro distruzione c'è il desio di creare ancora e nella loro creazione c'è il presentimento del distruggere.
Non hanno volontà e non sono succubi del volere altrui. Hanno la libertà dell'infinito e la costrizione dell'eternità. Non hanno un mondo di origine, sono frutto dei figli della perfezione del vuoto.
Nel nulla, dal nulla e per il nulla loro esistono […]
— Leodhrae - Il Risveglio dell'Alchimia di Aurora Filippi
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