mercoledì 15 giugno 2016

Traumi da scrittore: la copertina

Che non è il primo trauma, ma è quello contro cui sto combattendo da una settimana.

Se pubblichi con una casa editrice, la casa ha i suoi grafici e anche se non hai idee qualcosa viene fuori, ma dato che a un certo punto ho deciso di fare da me, il faccio da me include anche una copertina, perchè altrimenti nei siti di print on demand ti becchi l'orrenda copertina monocolore con titolo, autore e via.

Cioè… in pratica è come una persona senza faccia, senza vestiti… un manichino. Son tutti potenzialmente uguali e no, non lo posso neanche pensare, dopo tre anni di grafica col cavolo che posso permettere una cosa simile, quindi mi sto ingegnando.

Mi va bene che so disegnare, altrimenti uno dice: cercati qualcuno che te la disegni. Ci ho pensato a cercare qualcuno più bravo di me, soprattutto con uno stile diverso magari. A me piace disegnare i personaggi, il character design… tutto il resto mi piace ma non mi riesce benissimo, specie i paesaggi.

Il fatto è che devi trovare qualcuno che ti piaccia, che abbia tempo in quel momento, che faccia lavori ad uso commerciale (e non è affatto scontato) e che non ti costi un'enormità. L'uso commerciale è una cosa davvero complessa, perchè in teoria poi avrebbe dei diritti anche lui sull'immagine, ammesso non li ceda dopo che glielo paghi… cosa piuttosto difficile. Anche su deviantart se notate molti specificano che le commissioni che fanno non sono per uso commerciale. Tu paghi il disegno e hai il disegno, ma lo puoi usare solo se non ne ricaverai nulla e da un libro delle entrate le hai.

Io me ne frego, anche perché fin'ora ho fatto disegni a destra e a manca gratis, quindi mi cambia poco, a me basta che lascino la mia firma, poi ci fanno quello che vogliono. Ma non sono a livello professionale e capisco, quindi, chi con il disegno ci vive.

Mettiamo di superare il chi fa la copertina… bene, c'è solo da decidere che copertina si vuole. Una cosa non da poco… la copertina può invitare ad aprire il libro così come può ottenere l'effetto opposto. Questo è dettato dai gusti e anche dalla “moda” del momento. In che senso? Nel senso che, ad esempio, ultimamente i libri della sezione gothic presentano spesso copertine scure con una fotografia (sovente una ragazza con abiti vittoriani) fotoritoccata. Se a qualcuno quel genere non piace, nel momento in cui s'imbatte in una copertina del genere, istintivamente guarderà altrove.

E allora pensavo un po’ a quanti tipi di copertina ci sono, più o meno, al momento…

Fotografica: appunto, una fotografia ritoccata al computer. In questa categoria ovviamente c'è sia la fotografia che riprende i tratti di un personaggio oppure una persona che rappresenta idealmente lo stato di un personaggio, ma che fisicamente non ha niente a che spartire con lui. Oppure un oggetto, che può essere anche qui fisicamente un oggetto rilevante del libro o può rappresentare un concetto.

Disegnata: Per disegnata includo anche quelle fatte in grafica. Ce ne sono ancora alcune che richiamano uno stile manuale, altre invece puntano allo stile digitale senza mezzi termini. Sovente rappresentano un personaggio, il protagonista del libro e ultimamente nella grafica digitale c'è un certo stile fumetto/manga più che la ricerca del realismo che invece sta prendendo il campo dei videogiochi.

Grafica: Non mi veniva un termine migliore. Intendo quelle copertine che sono tutte lavorate. Non attira un'immagine, perché non c'è. Come esempio mi vengono i manuali di D&D o la saga di Septimus Heap o anche quella di Deltora. Insomma la grafica rappresenta le sembianze di un libro antico, in pelle, con le gemme, quel che volete, ma è una cosa che riguarda tutta la copertina fronte retro e di solito non ha nessuna immagine, ammesso non abbia qualche incisione fittizia. In ogni caso è uno stile che si adatta a una copertina rigida, cosa che al momento non ho tra le opzioni, anche se le adoro.

Ci penso e ci ripenso sulla scelta da fare e il problema è che se dovessi infilare i protagonisti in copertina verrebbe fuori una composizione troppo da manga/fumetto e non mi piace poi molto l'idea. Un'altra idea che mi aveva già suggerito un amico stampandola a capo della sua rilegatura che mi ha donato non mi dispiaceva. Rendeva bene il concetto e la situazione ma… c'è un ma. Sembra terribilmente gothic… e il mio libro non ha nulla a che vedere con le mille e uno storie di ragazze che puntualmente finiscono tra le braccia del bello e dannato di turno.

Puntavo allora per una cosa semplice molto indicativa della storia, che ci sta tutto come significato ma che di accattivante, temo, non abbia proprio niente.

Rimane un dilemma non da poco. Certo… essendo una cosa che poi devo promuovere io appoggiandomi al passaparola, non dovrei farmi neanche troppe menate, in fondo sugli scaffali di una libreria non dovrebbe arrivarci. A quel che ho capito sarà ordinabile dalla Feltrinelli, ma non è che mi appoggiassi a questo.

L'idea del secolo l'aveva avuta il mio ragazzo, peccato che sia un livello di bravura che io non ho… un paesaggio, e già questo… per lo più con luci particolari e automi quindi tutta roba che è fuori dalle mia capacità e lo riconosco da me.

E non dimentichiamoci un'altra cosa: la continuità. Sì, perché se tu hai un libro che prevede un seguito, non puoi fare una copertina in uno stile e la seconda in un altro. A mio avviso serve continuità, sia perché la esige l'occhio quando rimiri i tuoi acquisti tutti in fila, sia perché rappresenta il filo conduttore della storia a livello di primo impatto.

Pertanto se optassi per una cosa articolata nel primo, dovrei trovare qualcosa di articolato per il secondo che a mio avviso, non troverei. In linea di ideale mi servirebbero quattro libri per i quattro elementi… peccato che penso mi basti un secondo per finire tutto e allora che faccio? Ne accoppio due nel primo e gli altri due nel secondo? Secondo quale criterio? Eh… contando poi che mettendo solo gli elementi escluderei una larga fetta della faccenda la cosa è un po’ deprimente.

Questo è il vantaggio di quelle copertine che optano per un simbolo di riferimento, esempio che tutti avranno visto una volta nella vita, la saga di Twilight. Sono semplici, nere con questi riferimenti rossi di oggetti semplici, ma che nella loro semplicità hanno un buon impatto visivo.

Era la linea su cui ci muovevamo, ma per una cosa che dopo il titolo principale, astratto perché Leodhrae è semplicemente un nome significativo del libro, ha “Il risveglio dell'Alchimia” che ci metti? Già, optavamo per una mano che stringe un'ampolla con un liquido. Sembra demente? A livello di storia quella mano è una mano ben precisa, cruciale, così come il liquido dell'ampolla… ma prima di leggere il libro agli occhi di uno sconosciuto come apparirà questa immagine?

Lo sfondo della copertina sarà il nero, senza mezzi termini, non perché sia il mio colore preferito, ma perché si adatta bene all'atmosfera e in genere le copertine sono tendenti a colori semplici, nero, bianco e talvolta il colore.

Non ho idea di quanti millenni passerò nell'indecisione, non è che trovo spesso persone con cui discuterne che mi prestino più di due secondi. Più che altro non è una discussione utile quella dove tu spieghi, metti lì due idee ma dalla parte opposta non c'è nulla di più di un parere sulla tua idea limitato ah un “eh sì”
Un “eh sì” fine a se stesso non serve a nulla se non appoggiato dal perchè sì, o dal perchè di quell'eh che lo rende poco convincente.
Al massimo di’ che non ti interessa e via…

Riuscirò mai a venirne a capo e fare una qualche scelta? Sicuro è che finché non deciderò non andrò avanti… non mi sarei mai aspettata dopo tante cose di bloccarmi proprio sulla copertina.

Non so bene alla gente cosa piaccia ora come ora, poi ovviamente rimaniamo nel genere fantasy perchè per tutto il resto dei romanzi ci sono altre “usanze” diciamo. A me interessa tutta quella fascia di copertina che stanno nella sezione fantasy, fantascienza, gothic dipende se son divisi o meno.

Via, se passate di qui ditemelo: cosa vi piace, cosa vi attira di una copertina tanto da prendere in mano il libro e vedere di che parla?

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