Un titolo, un post. E’ inutile girarci intorno e se su Facebook non ho maledetto il destino pubblicamente perchè uno ormai non è libero neanche di lamentarsi che ti accusano di non far altro, qui faccio quello che mi pare.
Non l'ho presa male, forse ero pronta dopo cinque mesi di ospedale, avanti e indietro, l'ombra di questa possibilità per cui si faceva di tutto per dimostrare che non era così. E invece lo era.
Non capisco, non capisco perchè. Semplicemente perchè non esiste un motivo. Perché io o un altro, è casualità, predisposizione, concatenamento di eventi… chi lo sa. Ci si ricerca su e avere una malattia senza cura, in fase di studio alla ricerca della soluzione, sapendo che nella tua testa qualcosa non va, che ogni giorno che passa il tuo corpo distrugge quello che dovrebbe difendere. Non c'è spiegazione, non c'è ottimismo che tenga.
Posso sorridere, sentirmi bene, dirmi che una puntura alla settimana di interferone non è la fine del mondo, che c'è gente che sta peggio, che deve farsi tre punture al giorno… ma vedo anche chi sta bene e magari ha lottato meno di me per tenersi una salute stabile. Lo so, è infantile, lo so… ma che ci posso fare.
Quando mi hanno chiamata per dirmi che nell'ultima risonanza alla testa avevano visto qualcosa, lo sapevo, lo sentivo. Una lesione nuova e questo è bastato dopo cinque mesi di cure ed esami. Ok, almeno la vista l'ho recuperata completamente, ma so che un giorno potrebbe essere colpito qualche altro nervo, qualche altra parte del cervello…
La mia è rabbia… rabbia verso un destino, se mai ne esiste uno, che mi ha giocato questo tiro. Questo è uno sfogo, domani tornerò a sorridere tranquilla come sempre, in parte rassegnata dalla mia impotenza innanzi a questo e da una parte rilassata: finalmente so cosa c'è che non va. Ci conviverò forse per anni, forse per sempre.
La ricerca va avanti… e se un tempo questo nome mi sembrava solo qualcosa di remoto per cui si vendevano fiori e si chiedevano offerte per la ricerca, ora mi sembra qualcosa di gigantesco, oscuro, un mistero da districare, qualcosa di inspiegabile che porta all'autodistruzione la macchina biologica che ospita la nostra anima. E’ qualcosa di assurdo con cui convivere…
E va bene, basta, mi arrendo. Vivremo insieme. Spero che non mi romperai le scatole più di tanto, io voglio realizzare un sogno da anni e se fino a ora mi addossavo la colpa del non averci provato e di non esserci ancora riuscita, non vorrei dover dare la colpa a qualcos'altro… per cui stai lì, stai buono e vedi di far poco casino, corpo del menga, perchè mi servi come contenitore per quello che sono, ok?
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