Diciamolo, questo post è quasi comico, ma è una storia carina della mia esistenza.
In casa di mia mamma, che poi è anche casa di mia nonna, ci sono un sacco di quadri, quadretti, specchi, targhe ricordo… appesi alle pareti.
In cucina da che io ricordo c'è sempre stata una targhetta di porcellana con su una frase in caratteri gotici e fronzolosi. Dal giorno in cui ho imparato a mettere due lettere in fila e a leggere, ho sempre cercato di decifrarla.
Ricordo che tutte le volte che passavo di lì mi dedicavo al quotidiano esercizio di traduzione senza molti risultati. Per questione di orgoglio non ho mai voluto chiedere a nessuno cosa ci fosse scritto, volevo capirlo da sola!
Mi sembrava di essere un'archeologa alle prese con i più sbilenchi geroglifici mai visti, un lavoro arduo e lungo.
Poi un bel giorno, molti anni dopo, probabilmente ormai pratica di qualsivoglia tipo di carattere (ormai ero già alle superiori e studiavo la costruzione dei caratteri, quindi…) passo di lì, ci ributto l'occhio per caso e mi si apre il mondo.
Ama il tuo sogno seppur di tormenta - G. D'Annunzio
Stupore e meraviglia!
Primo: non sapevo che D'Annunzio avesse mai detto/scritto quella frase, quindi mi son sentita pure ignorante. Se lo avessi saputo l'avrei capito prima probabilmente.
Secondo: sono rimasta stupita che nella mia casa, la mia famiglia, avesse trovato parte di se stessa in quelle parole tanto da appenderle nella stanza principale della casa. L'unica targhetta in tutta la casa è quella.
Terzo: mi son quasi commossa nel vedere come io e la mia famiglia condividessimo qualcosa di questo tipo.
Non è chissà quale evento, ma mi è rimasto dentro in una maniera indelebile e anche ora, ogni volta che torno da mia mamma e leggo quella targhetta di porcellana, mi sorge un sorriso.
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