Da qualche mese ho riallestito un acquario tropicale. Ne avevo due quando ero adolescente e li ho curati per tanti anni fino a quando, complici problemi in famiglia, li abbiamo lasciati andare fino a che anche l'ultimo pesce è morto (un ancistrus). In seguito in casa non avevo modo e spazio per averlo. Questa primavera ho messo a dimora il mio tanto desiderato laghetto e gira che ti rigira, ho trovato lo spazio anche per avere di nuovo il mio tanto amato acquario.
mercoledì 27 novembre 2024
Il Piacere dell'Acquario di Helmut Stallkneeht
martedì 16 aprile 2024
Bestiario selvatico - Appunti sui ritorni e sugli intrusi di Massimo Zamboni
I libri sono regali pratici, solitamente poco onerosi e grazie ad Amazon si può andare a colpo sicuro nell'accontentare i gusti del destinatario (sante wishlist) senza incappare in errori o doppioni. Ogni tanto tra consigli correlati e girovagare cibernetico, trovo titoli che mi incuriosiscono e che finiscono nelle mie wishlist di letture (ben due, enormi) e capita che tra compleanni e feste mi arrivi qualcosa che nemmeno ricordavo. Questo ne è l'esempio e quindi la sorpresa c'è stata ed è stata graditissima, tanto che per i miei standard odierni il tempo di attesa per la lettura è stato praticamente nullo.
Gli esseri umani hanno vissuto da sempre fianco a fianco con gli animali. Con alcuni, addirittura, conviviamo da millenni. Al contrario, da quando la nostra società si è fatta più cittadina e industriale, abbiamo quasi perso il contatto con quelli che chiamiamo selvatici. Della loro presenza, anche quando frequentiamo gli stessi spazi, spesso nemmeno ci accorgiamo. Il mondo che popolano, però, è anche il nostro e l’influenza dell’uomo sull’ambiente che lo circonda ha portato a cambiamenti enormi, anche per quegli animali che, all’uomo, sfuggono.Anche nel nostro territorio possiamo trovare innumerevoli animali alloctoni, ossia intrusi, inseritisi più o meno a forza in un ambiente che non era il loro con conseguenze diverse e imprevedibili sull’ecosistema, ma anche sull’economia di interi paesi e regioni. Oltre a questo sperimentiamo con sempre maggior evidenza una serie di ritorni inaspettati. Animali selvatici che ritenevamo scomparsi per sempre dalle nostre parti sono tornati ad abitarle, approfittando dello spopolamento delle zone montane e rurali o adattandosi ai nuovi contesti.In Bestiario selvatico Massimo Zamboni va alla ricerca di questi animali e degli uomini che con loro hanno a che fare. Li osserva e li racconta, aiutato dai disegni di Stefano Schiaparelli, con la passione del naturalista, l’occhio attento dell’artista e la penna del grande scrittore, trasformando le loro storie in una metafora del nostro vivere.
lunedì 15 aprile 2024
Guida del Naturalista di Gerald Durrell
Ultimamente ho una pila di libri infinita, molti naturalistici, accumulata grazie a Vinted. Col trasloco, avevo bisogno di dare via diverse cose e così, approdando sull'app, ho scoperto che potevo convertire quello che non mi serviva più in... libri. La natura credo sia una delle mie grandi passioni da sempre insieme al disegno e alla lettura. Sebbene poi io abbia seguito in questa vita la via dell'arte, potessi rigiocare la partita sceglierei la natura, probabilmente l'etologia.
Negli ultimi mesi, ormai forse un paio d'anni in realtà, mi sono data in maniera più... seria? (se così si può dire) al birdwatching, tenendo un diario, accumulando libri, ma fin da piccola ho osservato la natura, quella più semplice, e mentre leggevo questo libro mi sono detta: la piccola Aurora di molti anni con questo libro avrebbe creduto di più in quello che faceva spinta da semplice curiosità.
Come ho scoperto questo libro? Cercando Konrad Lorenz, autore del mio libro preferito, L'Anello di Re Salomone, complice dell'attitudine della piccola me all'osservazione di animaletti che suscitavano l'orrore di mia mamma. Ce ne sono varie edizioni, quella sopra è la copertina di quello che ho, preso ad un prezzo davvero ottimo rispetto alla media a cui si trova. Potrebbe risultare datato, si penserebbe, in realtà forse si percepiscono i suoi anni solo per alcuni dati e per alcuni materiali citati, ma si rivela comunque di grande utilità e piacevolezza.
Il libro è stato come un ritrovare la me bambina che avrebbe pensato "Allora non sono l'unica a fare queste cose! E non è una cosa da scemi", cosa che adesso so, ovviamente, ma tutt'ora credo che qualcuno mi guardi con perplessità mentre passo minuti ferma davanti al mio laghetto in maturazione felice dei gerridi che pattinano sulla superficie dell'acqua.
Questo bel librone racchiude in sé le esperienze dell'autore, la descrizione dei vari habitat naturali e una guida pratica per osservare e studiare con mezzi comuni la natura che ci circonda. Dalla costruzione di una trappola, al come conservare i propri reperti, catalogarli e farne oggetto di studio per comprendere ciò che ci circonda. Spesso diamo per scontato un mondo che è oltremodo ricco e magari guardiamo documentari che parlano di animali che non vedremo mai se non allo zoo quando poi siamo circondati da un sacco di creaturine che forse non hanno la stessa maestosità, ma che nel loro piccolo sono granelli fondamentali di un'ecosistema più grande.
Certo questo libro magari ha informazioni datate, oppure l'autore ci parlerà di cose comuni in zone che non ci sono altrettanto familiari, ma il metodo che descrive vale per ogni parte del mondo e se magari non potremmo mai esaminare da vicino la tundra, è facile capire che lo "schema" alla base di ogni habitat è lo stesso.
Nella nuova casa dove vivo da non molto, ho deciso di godermi maggiormente l'esterno e ritrovare un po' la me bambina, cosa che mi porta sul terrazzo a leggere col binocolo a fianco, pronta a scorgere gli uccelli che vivono nella zona oppure imbambolata a osservare i miei nuovi medaka che depongono le prime uova e che saranno destinati a popolare il laghetto.
L'autore stesso a un certo punto si rammarica, citando la conversazione con un collega, di come i bambini non passino più il tempo a osservare uno stagno o un fosso, scoprendo poi di universitari che conoscono il comportamento e le abitudini di animali a loro poco familiari piuttosto che quello della fauna "di casa". Lo studio è molto più teorico che pratico e forse ci si dimentica che quello che leggiamo nei libri è frutto dell'osservazione e dello studio di persone che hanno fatto della curiosità la molla che li ha portati a essere poi i fautori di ciò che adesso diamo per assodato.
In me questo libro ha suscitato grande nostalgia e un rinnovato desiderio di osservare, semplicemente osservare con la dovuta calma ed attenzione quello che abbiamo intorno e che, immancabilmente, stiamo sempre di più riducendo. Nella siepe mista sul lato est della casa risiede uno stormo di passerotti, quegli uccelli che la mia generazione tende a dare per scontati senza forse sapere che sono un endemismo, Passer italiae, la Passera d'Italia e che negli ultimi anni la loro popolazione si è ridotta, se ricordo bene, del 67% (o giù di lì). Le nuove generazioni non potranno più darli per scontati e la cosa che mi rattrista è che probabilmente neanche se ne rendono conto...