sabato 18 giugno 2016

Nuova recensioncina

Devo cucireee, devo cucireeeeehhhh!!!

A me il cortisone più che darmi insonnia mi dà ultra sonno =w= voglia di far qualcosa saltami addosso… eh vabbeh.
Recensione da parte di Annessi e Connessi che ho molto apprezzato (e che ringrazio)
Succede tantissimo, in questo romanzo fantasy di Aurora Filippi, Leodhrae, il risveglio dell’alchimia. Un fantasy atipico, quantomeno nelle figure che lo popolano. Scordiamoci il classico “à la Tolkien”, in questo romanzo troviamo più linee in comune con il fantasy di carattere nipponico, condito da elementi che risulteranno familiari a chi bazzica i terreni dei giochi di ruolo del genere e dei videogiochi gdr.
E’ facile immedesimarsi e calarsi nelle vicende narrate: l’autrice dimostra fantasia e destrezza nel trattare le tematiche più varie, sa descrivere con efficacia ambienti e soprattutto razze e personaggi, tenendo un buon ritmo anche nelle scene più movimentate. Alcuni passaggi rivelano qualche ingenuità stilistica, ma nel complesso l’opera brilla per cura del dettaglio (avremo trovato al più un refuso in 500 pagine di romanzo, un record anche per le case editrici più blasonate) e in diverse occasioni ci siamo stupiti della maturità di certi dialoghi, perfettamente in linea con quello che ci si aspetterebbe da personaggi di una certa caratura (ad esempio divinità elementali).
Ma di che cosa parla questo libro? E’ difficile spiegarlo con efficacia, perchè è evidente come questo sia solo il primo episodio di una saga e che di questa ne sia solo un primo capitolo che ne getta le basi e ne tratteggi i caratteri del mondo in cui si ambienta.
E’ sicuramente una storia di ampio respiro, che coinvolge personaggi primari e secondari molto ben delineati e nel complesso abbastanza credibili, per chi è pratico del genere. Alcuni riferimenti sono forse citazioni a opere celebri, ma nel complesso ci è sembrata una storia dagli accenti originali e interessanti.
A voler trovare qualche pecca possiamo dire che a volte lo stile è un po’ altalenante nel tono (a volte serioso, a volte leggermente scanzonato a prescindere dal personaggio che sta parlando o agendo, il che rende i personaggi un po’ uniformi nel modo di esprimersi) e che la primissima parte del romanzo sembra risentire della poca esperienza dell’autrice, suonando particolarmente ingenua. Fortunatamente, passati i primi capitoli, la storia inizia a farsi succosa e anche lo stile diventa più maturo e sicuro.
Nel complesso quindi ci sentiamo di consigliare questa lettura agli appassionati del genere e speriamo di poter presto proseguire la storia con i successivi capitoli della saga.
Leggi la recensione su Annessi e Connessi

Tiro fuori la macchina da cucire… vediamo se mi viene un po’ d'ispirazione. E voglio un manichino >,< perché non ne ho approfittato quando l'ho trovato in saldo che era delle giuste taglie? Porca miseria… ora dove le tiro fuori 120 euro? T^T mondo crudele…

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