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mercoledì 1 marzo 2017

I Giorni della Sposa di Kaoru Mori

Kaoru Mori era arrivata in Italia con Emma, ma io ne ero all'oscuro e a quel manga non avevo prestato grande attenzione. Quando è arrivato I Giorni della Sposa (Otoyomegatari) era il 2011, sfornato dalla JPOP che ha visto negli anni molti dei nostri soldi. Sono passati già 6 anni e siamo a 8 volumi in Italia (9 in patria, in corso) e non mi stancherei mai di leggerlo.
Negli ultimi tempi abbiamo praticamente smesso di acquistare manga e fumetti, ma ieri Luca voleva trovare il nuovo Dungeon Food e con l'occasione gli ho chiesto di trovarmi i volumi dal 5 all'8 e così stanotte/stamattina mi sono rimessa in pari!


La cura dei disegni, con millemila dettagli sia nei costumi che negli sfondi, mi ha fatto adorare questo seinen manga (ovvero un manga rivolto a un pubblico femminile adulto) ambientato nel XIX secolo nell'Asia, in regioni dai costumi particolari e bellissimi. L'autrice fa spostare la storia in varie regioni, facendoci conoscere storie di donne diverse, anche se Amira (quella in copertina) è la protagonista che vedremo più spesso ed è la prima sposa che conosciamo, unita in matrimonio a un ragazzo che ha 8 anni meno di lei (20 lei, 12 lui) e che appartiene a una tribù molto diversa.
Amira è una cacciatrice provetta, l'arco è l'arma prediletta dalla sua gente così come i cavalli la loro ricchezza. Sa ricamare, cucinare... è la moglie perfetta! Ma la sua vita non sarà molto serena, alle prese con una famiglia tutt'altro che facile.

Il mio defunto personaggio del live si voleva ispirare, dopo un primo momento, a questi costumi, ma alla fine non ho mai trovato il tempo e la concentrazione per farmi un costume come volevo... con "come volevo" intendo che avevo intenzione di ricamare laddove non fossi riuscita a sopperire con le passamanerie. Sarebbe stato un lavoro lungo e probabilmente sprecato per un live... per non dire che avrei potuto rovinarlo fin troppo facilmente. Allo stesso modo, Azer (il fratellone figone di Amira) era l'ispirazione per il personaggio del mio compagno e... quanto è figo Azer. Nel sesto volume si vede un sacco e io sbavavo. Prima o poi mi piacerebbe comunque realizzare uno di questi costumi!

L'autrice disegna una mole di bestie impressionante e con una certa cura. E' la cura di tutto l'insieme che mi rende la lettura piacevole; le scene di quotidianità, dal cucire al cucinare, dai preparativi delle nozze alle varie usanze dei popoli, tutto ha un'atmosfera particolare che mi rende questo manga assolutamente gradevole. Dopo averlo letto, di solito continuo a sfogliarlo per un bel po' godendomi le immagini. Mi piacerebbe essere capace di una tale pazienza e precisione, ma ultimamente tendo a tirare via i disegni, specie in fase di colorazione... tanto che adesso preferisco colorare quegli album di disegni per adulti (ho quello dei Mandala, anche se doveva essere di Luca).


Non so quanto dovrà passare prima di avere il nono volume, sob, ma nel frattempo continuerò a godermi questi, sfogliandoli e immaginandomi di fare un costume come quelli... e che probabilmente non farò mai XD
Lo straconsiglio se vi piacciono le storie di vita ad ambientazione storica, senza nulla di strano, senza chissà quanta azione. Vita normale con usi e costumi a noi forse estranei, ma interessantissimi!

martedì 3 gennaio 2017

Arrivò il 2017

Quest'anno è passato nella nebbia e quando il 31, mentre andavamo dagli amici per la cena e i festeggiamenti, Luca mi ha fatto l'elenco delle belle cose di questo 2016 ormai andato, giuro che proprio io non ne sarei stata capace, sopraffatta da tutto ciò che, invece, era andato male.
E già il 31 vedeva delle belle cose per il 2017. Matrimonio a parte (che probabilmente mi porterà comunque una mole di stress enorme) io non sapevo bene cosa identificare come punto fisso bello in questo anno appena iniziato, ma pare che lui ne abbia diversi...
Io so solo che ho iniziato il 2017 con una contrattura che mi ha fatto piangere dal dolore... si spera che non sia una cosa da ripetere troppo spesso...

L'oroscopo per tutto dicembre mi diceva di tenere duro, che nel 2017 mi aspettavano tante opportunità lavorative. Invero, il 6 dovrei consegnare alcune bozze di illustrazioni per un libro. Alla fine tornerò a lavorare più disegnando che scrivendo? Beh, che poi non ho mai lavorato scrivendo, secondo il letterale significato del termine lavoro. Il più è riuscire ad adattarmi a uno stile che non è proprio il mio, ma proverò ad accostarmi alla richiesta. In fondo si tratta di ri-illustrare un libro che aveva già visto una pubblicazione, ma non è assolutamente mia intenzione copiare. Ho sempre odiato copiare.

Copiare è il miglior modo per imparare, ma quando inizi a prenderci la mano, se veramente vuoi disegnare, devi lasciare che questa prenda il sopravvento. Non credo di avere uno stile molto marcato nel disegnare, ma so perfettamente riconoscere i miei limiti, ciò che non mi piace e ciò che non mi riesce. C'è la filosofia che per soldi si fa tutto quello che viene richiesto... ed è il motivo per cui son stata felice di aver abbandonato grafica pubblicitaria: ciò che non mi piace, non mi riesce.

Per la scrittura non fa differenza. Lo vedo anche io cosa riempie gli scaffali delle librerie, ciò non vuol dire che io mi debba adattare alla corrente. Piuttosto remo contro, ne subisco le conseguenze, ma non mi vergognerò mai di ciò che ho fatto. Probabilmente morirò povera, ma almeno sarò soddisfatta e orgogliosa di me stessa per aver avuto la forza di credere nei miei sogni, realizzandoli nel modo in cui li ho partoriti.

Non so quanto a breve, mi attende un viaggio, tre giorni con tre amiche splendide. Addio al nubilato a sorpresa. Io ho chiesto la sorpresa perchè da tanto tempo non ricevo belle sorprese e allora ho voluto così. Non so cosa abbiano tramato... so solo che mi han dato valigia e bagaglio a mano, devo calcolare che farà freddo e cammineremo molto. Dove mi porteranno le pazze? E in tutto questo al momento ho un cellulare con una fotocamera schifosa... non potrò fare le foto che vorrò e ciò mi fa abbastanza amarezza. Il mio Asus dorme abbandonato, ancora Luca non lo ha portato a far vedere almeno per chiedere quanto costi cambiargli lo schermo... La garanzia chissà che fine ha fatto, e questo è tutto merito del suo ordine...

Penso di aver fatto il giro di boa nel libro, adesso sto viaggiando verso la fine di questo terzo volume con le idee abbastanza chiare, godendo come una matta a scrivere di morte e distruzione, viva i pazzi! Sto tenendo tutti i miei filini che iniziano ad accorciarsi nell'arrivare ai nodi cruciali dove li fermerò nella speranza di giungere a un finale chiaro senza punti lasciati senza risoluzione. In questo i beta reader aiutano un sacco! Con la memoria che mi ritrovo, avere dei lettori attenti e fedeli aiuta un sacco. Se proprio devo sperare qualcosa nel 2017... spero in qualche recensione dato che continuano a scaricare, ma di commenti 0... che amarezza...

E niente... staremo a vedere. Per ora stress, ma spero che passi e che in qualche modo questo 2017 possa essere migliore, ci vorrebbe davvero poco...

giovedì 30 giugno 2016

Musica


Se io dovessi raccontare una storia, una qualsiasi, non potrei fare a meno della colonna sonora. Cosa sarebbe un film senza colonna sonora? Allo stesso modo le mie giornate hanno spesso la colonna sonora. Appena scendo, che sia per stare al pc o per far altro, la musica deve esserci. Ci sono quelle giornate dove vuoi sentire qualcosa in particolare, altre che lasci che sia la riproduzione casuale a guidarti.

Nonostante io sia una persona che non riesce a seguire due cose contemporaneamente salvo poche eccezioni (tipo giocare di ruolo da tavolo e disegnare/scucicchiare/perlinare), non è mai esistito che io scrivessi senza avere la musica come sottofondo, spesso creo playlist dedicate e adatte al tema. A volte mando avanti fino a che non trovo la canzone perfetta che mi dà il la, quella che accende l'immaginazione. Basta la scintilla, poi tutto di solito fila liscio da solo.

L'unica cosa che non riesco a fare con la musica è leggere, proprio perchè mi concentro su quella e la mia testa parte per conto suo senza prestare attenzione a quello che sta leggendo, deformandolo. Eppure ho letto un libro con la musica... non ricordo quale era, mi sa che fosse de La Corte editore e aveva una sua playlist integrata da ascoltare tramite web e io, da brava, col mio cellulare accanto, leggevo cambiando le tracce quando era segnalato. Interessante come idea, ma di base comunque preferisco leggere in tutta tranquillità. Se un libro è bello, la colonna sonora si crea nella testa col susseguirsi della storia.

Benchè ascolti un sacco di cose diverse, la mia predilezione, nello specifico quando scrivo, è soprattutto l'ambient composta da tutta quella musica che potrete trovare su YouTube cercando epic music, trailer music e ci sono dei profili che ne condividono tanta, di tanti autori e di tutti i tipi.
I primi che ho conosciuto e di cui ho ascoltato tutto son stati i Two Steps from Hell a cui poi si sono affiancati gli Immediate Music e poi ho scoperto che ci sono decine di autori di musiche bellissime. Amo molto Thomas Bergersen e ancor di più Ivan Torrent. Ma ce ne sono tantissimi... così a memoria mi vengono in mente Audiomachine, X-Ray Dog, Selectracks, Sonic Symphony, Ryan Taubert, City of the Fallen...


Togliendo questa musica, però, ne ascolto tanta e nel tempo mi son resa conto di aver cambiato spesso gusti. Qualcosa di stabile in playlist c'è... tipo gli Enigma, i Within Temptation, gli Amethystium, i Diary of Dreams. Molta roba si aggiunge di continuo, tipo negli ultimi due o tre anni ho scoperto Unheilig e Schiller, roba diversa ma che allo stesso modo ho amato e amo tutt'ora. Poi che c'entra, ovviamente ascolto le sigle dei cartoni animati e le canto in macchina con grande entusiasmo u,u perchè non si possono non cantare le sigle dei cartoni animati!

Ho sempre ascoltato roba nuova, son curiosa e son sempre aperta alla scoperta di qualche novità. In questo Youtube è una grande risorsa perchè ti consiglia roba correlata che a volte non c'entra nulla, ma a volte ti fa drizzare le orecchie: "cos'è questa cosina qua?" e scopri qualcosa di piacevole che poi spulci. L'ultima è stata Eurielle, giusto l'altro giorno, che partendo da una canzone che avevo già sentito e apprezzato (Carry Me mi pare) avendo tempo vuoto sono andata a cercare il suo canale e ho spulciato un po'.


Anche confrontarsi con gli amici mi è sempre piaciuto. Ai tempi di msn, passavo delle ore in discussioni fatte di scambio files e links musicali con poche parole scritte di commento. Al tempo scoprivo molte canzoni guardando AMV, cosa che ora faccio molto meno di frequente e il mio preferito è Nostromo, i suoi abbinamenti musica-immagine mi piacciono moltissimo. Con l'espandesi di YouTube adesso i videomakers sono tantissimi, quindi ci sta che ci siano amv altrettanto belli o anche di più, ma non mi è capitata occasione di vederli perchè di solito la musica è in background e io sono su altre pagine o schermate, quindi non vedo cosa c'è sul tubo oltre alla musica.


Nonostante tutto questo ascoltare, spesso non ho una canzone precisa per alcune scene o luoghi. Non ho neanche la classica canzone mia e del mio compagno; però ricordo che lui al tempo, quando stavamo insieme da pochi mesi, mi inviò Princess Aurora di Luca Turilli che conservo tutt'ora per affetto più che per il fatto di piacermi.
Se una canzone la collego a un qualcosa è perchè probabilmente mi ha dato una scintilla o è capitata in sottofondo perfetta e precisa mentre stavo scrivendo. Ricordo che è stato così mentre scrivevo le pagine su Aghadralia a cui, da allora, associo sempre Reign of Chaos dei Diary of Dreams anche se adesso potrei trovare anche tante altre musiche adatte, magari anche di più, ma ormai quella è la canzone di Aghadralia.



Altra cosa che adoro è viaggiare in macchina con la musica: il connubio macchina+musica mi aiuta tantissimo a trovare ispirazione, tanto che giro con un'agendina in borsa dove appunto tutte le idee che mi vengono in mente di modo da non dimenticarle e da non dovermele ripetere a ruota per non dimenticarle. Le racchiudo lì, così non sfuggono e al momento buono le ripescherò.

In tutto questo, non so suonare nessuno strumento. Non sono mai stata molto portata per la musica, ma vorrei tanto un flauto dei nativi americani, magari prima o poi lo avrò! Mio fratello suona la batteria, io a scuola non riuscivo manco a suonare la clavietta: o soffiavo o pigiavo i tasti... stupida clavietta! Traumi infantili... sob...

sabato 18 giugno 2016

Frozen

Festività passate… ah, respirone.

Sembra di uscire da una dimensione di melassa dove si trattiene il respiro, avvolti da zucchero in ogni forma possibile, un insieme di giorni che quando finiscono ti chiedi: ma che giorno è? Lunedì? Martedì? Se non fosse che ho il calendario delle punture da consultare un giorno sì e uno no me lo sarei dimenticato pure io, come al solito. I piccoli lati positivi dell'esistenza eh? Che culo.

Come al solito io vado al cinema a vedere i film dopo che tutti gli altri mi hanno già farcito la bacheca di Facebook con i loro commenti… se non altro sai più o meno cosa aspettarti. Eppure, nonostante tutti i commenti entusiastici e puccettosi su Frozen, io sono andata a vederlo perché ho visto tutto quello che la Disney passa al cinema, ma dopo Rapunzel, Brave… beh mi aspettavo il classico Disney natalizio. In verità Frozen è stato molto più carino di quanto pensassi.


Certo, ci sono alcune cose che mi son piaciute meno, altre che avrei preferito in altro modo, ma son quei commenti che fai per visione personale, non perché il film non ti sia piaciuto. Dopotutto ha delle canzoni bellissime, tanto che sembra un musical… ce lo vedrei bene come musical su ghiaccio. Decisamente.

Penso che per Frozen molti dei trailer fatti siano stati cannati… al cinema continuavano a passare i video con Olaf e Sven, ma sinceramente la loro parte comica è marginale. Certo, son carini (cioè, voglio pure io una renna!) però non così fondamentali ed è un peccato che si elogiassero solo loro nei trailer (sì, sì, ci sono più trailer, ma giuro: io al cinema ho visto ventordicimila volte lo stesso)

Tra l'altro… è una prerogativa del The Space del Parma Campus o tutti i The Space prima dell'inizio del film ti farciscono di pubblicità inutili e non mandano che uno o due trailer? Cioè… io adoro vedermi i trailer su grande schermo… se non altro, poi, mi faccio un'idea di quel che deve uscire no? Vedermi 10-15 minuti di pubblicità è un supplizio eh…

Ora sto ponderando dove andare a vedermi Harlock <3 anche se avrei voglia di andare a vedere anche I Sogni Segreti di Walter Mitty. Me ne han parlato molto bene e se trovassi un buchino di tempo ci andrei volentieri… 

E a proposito di soldi: ho dato via un rene e mi sono presa i Copic Ciao. In realtà ho investito il regalo di Natale di mia mamma. Ultimamente disegnavo sempre a mano (sarà che non vado d'accordo con la mia lavagnetta e non avevo voglia di comprarne una decente, ho preferito investire in pennarelli) pertanto mi son fatta questo regalo e ora vedo di provarli per un contest di Dyarika… così, tanto per XD non che ambisca a vincere, ma era un pretesto per provarli e il mio ragazzo non faceva che dirmi: dai, partecipa! Dai, partecipa! Se si applicasse disegnando, probabilmente sarebbe sempre a scarabocchiare, ma neanche ci prova… io sono le sue mani. E così sia allora, anche se per ora il disegno è tutto frutto del mio sacco… prima o poi verranno anche le sue idee… in fondo ha detto che ha collaborato al mio regalo per poterlo sfruttare tramite me… hai capito! Tzè!

Ho anche un sacco di metri di stoffa che mi guardano a dirla tutta… ma al momento non ho ispirazione per cucire… prima o poi farò tutto. Tra 8 giorni ho la visita dalla psichiatra, che sia la svolta miracolosa alla mia apatia? Speriamo!

Eh sì, anche io scrivo di vampiri ogni tanto XD però non brillano.

Sulfurya è una dei protagonisti di una storia che ho iniziato quando ero in overdose di Leodhrae e avevo bisogno di staccare prima di riprendere a leggere e correggere, altrimenti ormai vedevo tutto uguale XD
Ovviamente quel romanzo è stato congelato, per il momento, ma lo riprenderò sicuramente in mano.

Questo disegno su carta un anno fa mi piaceva. Tempo di scannerizzarlo lo odiavo XD quando ho rifatto la lineart ho corretto il mondo… poi è rimasto lì mezzo colorato.

Oggi l'ho ripreso in mano, stufa di vederlo lì e >,> non devo aver avuto molta voglia quando l'ho iniziato… ma non avendo voglia di ricolorarlo tutto, ho provato a dargli un'aggiustatina e adesso eccolo qua X3

venerdì 17 giugno 2016

Iker'undos

Era da un po’ che non disegnavo personaggi del libro. In realtà di idee ne avrei (soprattutto idee stupide per prendere in giro i miei stessi personaggi XD attività ricorrente quando parlo con alcuni amici)

Questo è Iker'undos, Dio della Terra, in una delle sue rarissime forme bipedi, dato che predilige vivamente la forma di Centauro.
Mi ero detta di disegnare le nuove immagini al pc, ma dopo aver fatto lo schizzo, ho capito che con il mouse non avrei mai ottenuto l'idea che avevo buttato su carta, pertanto… matite rulez!

Iker'undos e tutta la combriccola divina, vi aspettano nel mio librino, Leodhrae - Il Risveglio dell'Alchimia, (pubblicità time) e se siete scettici, da qualche giorno sul mio sito c'è la possibilità di scaricare le prime 90 pagine! Un buon assaggio non vi pare? E se dovessi piacervi, sarei felice di avervi tra i miei lettori <3

giovedì 16 giugno 2016

Forse abbiamo un titolo!

Non nel senso del titolo del libro, ovviamente quello c'è da un po’ (anche se negli anni è cambiato diverse volte. Sì anni, sono anni che lavoro su questo libro), abbiamo forse la forma grafica.

Dopo (guarda orologio) nove ore di piastricciamento, ne ho tirate fuori sei versioni, tutte col punto comune deciso tempo fa chiedendo consiglio ad alcuni amici con cui al tempo avevo organizzato il cosplay dei personaggi. Ovviamente a quest'ora di mattina del sabato non c'è nessuno a darmi un esito XD ma è comunque un buon punto di partenza considerando che sono giorni che cerco di fare qualcosa e non ne usciva niente!

Ora devo solo aspettare che il sonno arrivi dato che con l'interferone in circolo non lo vedo manco all'orizzonte. Nel frattempo stavo quasi pensando di tentare i decori per i capitoli, ma non vorrei sfruttare troppo la buona sorte XD meglio se mi dedico alle poche pagine che mi rimangono da sistemare o se mi rilasso. Forse è meglio quest'ultima opzione… domani dovrei iniziare a cucire la passamaneria a un vestito che mi serve per fine gennaio e sarebbe il caso che mi dessi una mossa >,<

Sempre, sempre all'ultimo minuto per una cosa o per l'altra, sempre! La maledizione del cosplayer non mi abbandonerà maiii!
Cioè… boh…

Mi mancano 50 pagine scarse a finire di sistemare il testo del libro. Dopo discorsi e pareri, avevo, anzi ho, deciso di mettere dei decori a inizio capitolo, vicino al numero o al titolo, per distinguere la voce che parlava.

Ora mi dico… due anni e mezzo di grafica pubblicitaria e non riesco a tirare fuori nulla di decente. Giorni e giorni sprecati tra carta e photoshop senza tirare fuori di nulla. Parto dalla carta che così, mi dico, faccio come ne ho voglia ed è più facile… ma niente. Poveri alberi, quanta carta buttata. Allora mi dico… uso dei pennelli, tanto ne ho diversi che sono free sia per uso personale che commerciale.

Così come sono no, modificandoli nemmeno. E via, buttati dalla finestra altri giorni… una cosa allucinante. Riuscirà la nostra eroina a creare i fatidici bordini?

Il Talento

Quest'arma a doppio taglio…

Chi stabilisce di non averlo, invidia coloro che a suo parere ce l'hanno. Chi ritiene magari di averne un po’, a volte rende grazie, a volte lo maledice.

Nel mio caso, molte persone ritengono che io abbia un innato talento sia per il disegno che per la scrittura. Ciò mi resta abbastanza indifferente, ma il problema viene dal giudizio che l'altrui persona dà.
Se sei uno dei fortunati possessori di un qualche talento, allora tutto per te, a parere degli altri, è facile, scontato… nessuno pensa che il talento da solo non serva a nulla.

Nessuno ha mai prestato molta attenzione quando ho fatto notare che sono cresciuta circondata da libri e che la prima cosa che mi hanno messo in mano sia stata un pastello con davanti un foglio. Ho scambiato lettere con mezza Italia per anni interi, ho giocato per più di sette anni a giochi di ruolo by chat… e ok, ho sempre amato scrivere e disegnare, non mi è mai costato fatica impegnarmici, ma se uno nasce col talento del disegno e non trovasse mai voglia o tempo per disegnare, escludendo le ore scolastiche di educazione artistica, potrebbe davvero essere un artista?

Il talento si coltiva, un talento lo si può scoprire e, a mio parere, pure inventare. Prendete mia nonna. Grandissima cuoca, ma lei, quando da bambina la mettevano in cucina, mica era felice e contenta. Non è nata sapendo come si fa il ragù o quanta farina ci vada nell'impasto dei tortelli, ma se a 12 anni sei costretta a far da mangiare per uno stuolo di persone, allora le circostanze ti portano a un impegno prolungato in un certo campo. Col tempo diventa naturale e mentre tu sei lì che ti arrovelli sul libro di cucina chiedendoti perché la torta ti si sgonfia, mia nonna col libro ci accende il fuoco e lo trova più utile.

A scuola, all'epoca delle superiori, avevo un paio di elementi che mi ripetevano continuamente che io ero avvantaggiata perché avevo talento. Cosa diamine vuol dire? Pensi che io non debba impegnarmi per progettare un packaging? Ok, il talento può magari avermi reso più celere l'apprendimento delle tecniche, ma la fantasia non è un talento, l’impegno neanche e neppure la pazienza. Il talento non serve a nulla da solo. E certo se poi te ne vai per il mondo con atteggiamento sprezzante e invidioso, neanche il talento ti salva.

Mettiamo poi che il talento esista… perché il mio lavoro dovrebbe essere giudicato inferiore? Che significa? Siccome son capace devo essere penalizzata per presunte doti innate? E’ come dire che nel basket se sei alto devi essere penalizzato… ma che c'entra? E’ ovvio che qualcuno (e non per forza tutti) s'impegnino in ciò per cui sono naturalmente portati. Non è per forza talento… si chiama anche attitudine. Tutti nasciamo volti verso qualcosa, altrimenti saremo modellabili come creta e starebbe ai nostri genitori darci una forma.

Vi rendete conto di come sarebbe il mondo? Non esisterebbe creatività, non esisterebbero estro o orgoglio. Sarebbe solo funzionalità e cose come l'arte in tutte le sue forme svanirebbero… ogni tanto viene quasi da pensare che il futuro remoto porterà a questo: una società programmata, funzionale e, quindi, altamente controllabile.

Cercate il vostro talento, non perdete tempo a invidiare quello degli altri.

E poi ci sono quelle persone...

… che ti credono fessa o si credono dei furboni.

Ne ho incontrate un sacco, probabilmente perché son troppo buona e faccio favori fin troppo facilmente e l'esser stata fregata adesso mi porta, probabilmente, a partire molto prevenuta quando una persona si dilunga troppo in complimenti.

Perché devi vestirti di ipocrisia e adulare la gente per ottenere qualcosa? Non sarebbe molto più onesto partire dall'ammettere che ti serve qualcosa e ti rivolgi a tal persona perché la reputi sufficientemente competente in quel campo anziché millantare disinteresse? Ci faresti più bella figura…

Se poi ti informassi un attimino, scopriresti magari che quella persona ha fatto tanta e tanta di quella roba gratis che non serve il tuo stupido comportamento da lecca culo per ottenere un favore, no? Ma evidentemente forse ti interessa fino lì.

Si potrebbe evincere un'incazzatura, ma in realtà sono tranquilla, solo delusa da come la gente si comporti. Com'è poi che dopo aver fatto l'adulatore finto dall'inizio, alla fine pensi pure di poterti allargare e pensare che quella persona sia così presa dalla tua parlantina appiccicosa da dar per scontato che dopo la prima richiesta vada da sé che lei faccia anche altro? Non lo so.

Che dire… c'è gente che si fa pagare anche per disegni, senza peccare di modestia, peggiori dei miei. Perché devi pensare che tutto ciò che faccio sia gratis? Non pensi forse che io faccia disegni gratis solo quando ne ho voglia o solo per fare dei regali? Se poi pensi che scrivere un libro possa definirsi “favore” forse non hai idea della cosa gigantesca che vai chiedendo.
Forse non sai che già anni fa io scrivevo su commissione backgrounds… e non gratis. Erano soldi virtuali sì, ma era comunque un tornaconto. Tu cosa mi dai in cambio oltre la tua ipocrisia? Cosa?

Mi spiace, io i favori li faccio alle persone che li meritano e che non si avvicinano vestiti di tante belle parole per poi smascherarsi dichiarando di non aver mai letto nulla di mio o visto qualcosa.
Se le persone ogni tanto sapessero presentarsi meglio, otterrebbero di più. Non da tutti, s'intende, c'è anche chi ti presenta il listino prezzi appena chiedi qualcosa, ma non io. Non ho mai chiesto soldi e se ne ho ricevuti è perché qualcuno ha pensato che quello che ho fatto potesse valerne.

Anche io per vivere ho bisogno di mangiare. Se mi regalassi come scrittrice di libri su commissione morirei molto presto. Poi ovviamente ci son mille motivazioni per cui non voglio essere la scriba di nessuno… però non voglio essere presa in giro.
Non puoi adularmi solo perché in casa ho targhe, medaglie e attestati di concorsi. Io avrei preferito una critica negativa a posteriori di una lettura…

Araldica

Un tempo la studiai a scuola, ma molto superficialmente. Bene o male, poi, tutti prima o poi hanno avuto a che fare con l'Araldica quando hanno studiato famiglie nobiliari o lo stemma del proprio comune. Allo stesso modo tutti più o meno conosciamo i simboli ricorrenti negli stemmi come il leone, il drago, il grifone, il falco… ma oggi, cercando qua e là i significati dei simboli, ho trovato un bellissimo sito e ho scoperto che di significati ce ne sono centomila e per figure che manco sapevo fossero usate nell'araldica!

Precisiamo che tutto è partito dal cercare idee per disegnare degli stemmi per delle casate nobiliari di una città che stavo disegnando per una sessione di D&D. Volevo solo qualche spunto, ma dopo aver gironzolato per Google immagini una buona mezz'oretta, mi son chiesta quali effettivamente fossero i significati di quelle figure che, a occhio, a volte possono sembrare anche uguali. Mi si è aperto un mondo.

Ogni tanto bazzicare nel web per via di giochi di ruolo mi ha portato a scoprire tante cose utili. Ad esempio anni fa facevo la falconiera in un gioco e non mi sono mai documentata tanto sulle abitudini degli uccelli e le loro specie come allora! In seguito ho appreso le modalità della lavorazione del legno, delle tipologia di legname e dei loro utilizzo fino ad arrivare alla distillazione dei liquori XD

Tutte le informazioni che ho ripescato e che mi sono studiata, sono frutto degli studi e delle ricerche effettuate dallo Studio Araldico Genealogico Guelfi Camaiano e reperibili su Portale Araldica.

Io mi son concentrata principalmente sulle figura, perché i colori nel mio caso sono ininfluenti. E’ un gioco fantasy e li coloriamo di tutti i colori possibili e immaginabili, ma un tempo avevano senso pure quelli, quindi trovate tutto sul sito u,u.
In fondo al tempo uno stemma era il simbolo di una famiglia potenzialmente per sempre e doveva trasmettere un preciso significato, nulla era lasciato al caso e alla fantasia di chi lo ideava. C'era un significato per tutto, dalle figure, ai colori, alle decorazioni. Insomma… io adesso punto all'estetica grafica dello stemma che devo disegnare, ma al tempo il significato era più importante!

Ispirazione

Penso sia come un incantesimo, la magia che permette al proprio estro di manifestarsi completamente, il catalizzatore della fantasia, il calderone dove mescolare abilità, invenzione e immaginazione per creare qualcosa che, in quel preciso momento, rappresenta il massimo, l'espressione più vicina a ciò che abbiamo dentro.

In questi giorni, nonostante gli alti e bassi, credo di essere stata colta dall'Ispirazione più grande che abbia visto nel corso degli ultimi mesi. Ha investito la mia mente, risvegliato la capacità di rendere su carta l'idea che ho in testa.
Sebbene con la scrittura io riesca ad impormi di partorire qualcosa di accettabile racchiudendoci nozioni di grammatica e sintassi, condendole con un'idea che abbia capo e coda, disegnare richiede necessariamente un pizzico di immaginazione.
Se mettiamo insieme anatomia, conoscenza degli strumenti e tecnica, non si ottiene altro che una figura statica e priva di anima che va bene per un libro tecnico d'apprendimento, ma non per manifestare una propria idea o dar vita a un personaggio.

Non a caso mi trovo sveglia a quest'ora, qui a scrivere per mettere in circolo la caffeina prima di tuffarmi sui fogli bianchi per sfruttare l'attimo e non c'è niente di meglio di una riscaldatina ai neuroni del cervello che mettere in fila parole dando loro un senso a una certa scorrevolezza.

Poi, non c'è che dire, una spinta all'ispirazione viene data anche dalle motivazioni alla base del disegno. Io, personalmente, lavoro meglio quando devo fare qualcosa con la coscienza che qualcuno attende di vedere il mio lavoro.
In questo caso sei giocatori di D&D attendono e così il master, che di idee ne ha, sfrutta me come co-master grafico :P

In ogni caso se questo è l'inizio del 2013, quest'anno potrebbe promettere bene... o almeno spero che l'ispirazione non mi abbandoni.

Non la si può trattenere, qualcuno ha la sua Musa, qualcuno va cercandola per giorni, per mesi e qualcuno gode della sua benedizione così spesso che neanche si accorge più della sua presenza. La sua energia è una forza coinvolgente, una magia avvolgente che apre la mente, scatena l'immaginazione, spalanca una finestra a stormi di farfalle e di luce che per un attimo lasciano una sorpresa tale da stordire, prima di defluire nelle vene e smuovere la parte migliore di noi, rendendoci strumenti per aggiungere a questo mondo colore.

mercoledì 15 giugno 2016

Traumi da scrittore: la copertina

Che non è il primo trauma, ma è quello contro cui sto combattendo da una settimana.

Se pubblichi con una casa editrice, la casa ha i suoi grafici e anche se non hai idee qualcosa viene fuori, ma dato che a un certo punto ho deciso di fare da me, il faccio da me include anche una copertina, perchè altrimenti nei siti di print on demand ti becchi l'orrenda copertina monocolore con titolo, autore e via.

Cioè… in pratica è come una persona senza faccia, senza vestiti… un manichino. Son tutti potenzialmente uguali e no, non lo posso neanche pensare, dopo tre anni di grafica col cavolo che posso permettere una cosa simile, quindi mi sto ingegnando.

Mi va bene che so disegnare, altrimenti uno dice: cercati qualcuno che te la disegni. Ci ho pensato a cercare qualcuno più bravo di me, soprattutto con uno stile diverso magari. A me piace disegnare i personaggi, il character design… tutto il resto mi piace ma non mi riesce benissimo, specie i paesaggi.

Il fatto è che devi trovare qualcuno che ti piaccia, che abbia tempo in quel momento, che faccia lavori ad uso commerciale (e non è affatto scontato) e che non ti costi un'enormità. L'uso commerciale è una cosa davvero complessa, perchè in teoria poi avrebbe dei diritti anche lui sull'immagine, ammesso non li ceda dopo che glielo paghi… cosa piuttosto difficile. Anche su deviantart se notate molti specificano che le commissioni che fanno non sono per uso commerciale. Tu paghi il disegno e hai il disegno, ma lo puoi usare solo se non ne ricaverai nulla e da un libro delle entrate le hai.

Io me ne frego, anche perché fin'ora ho fatto disegni a destra e a manca gratis, quindi mi cambia poco, a me basta che lascino la mia firma, poi ci fanno quello che vogliono. Ma non sono a livello professionale e capisco, quindi, chi con il disegno ci vive.

Mettiamo di superare il chi fa la copertina… bene, c'è solo da decidere che copertina si vuole. Una cosa non da poco… la copertina può invitare ad aprire il libro così come può ottenere l'effetto opposto. Questo è dettato dai gusti e anche dalla “moda” del momento. In che senso? Nel senso che, ad esempio, ultimamente i libri della sezione gothic presentano spesso copertine scure con una fotografia (sovente una ragazza con abiti vittoriani) fotoritoccata. Se a qualcuno quel genere non piace, nel momento in cui s'imbatte in una copertina del genere, istintivamente guarderà altrove.

E allora pensavo un po’ a quanti tipi di copertina ci sono, più o meno, al momento…

Fotografica: appunto, una fotografia ritoccata al computer. In questa categoria ovviamente c'è sia la fotografia che riprende i tratti di un personaggio oppure una persona che rappresenta idealmente lo stato di un personaggio, ma che fisicamente non ha niente a che spartire con lui. Oppure un oggetto, che può essere anche qui fisicamente un oggetto rilevante del libro o può rappresentare un concetto.

Disegnata: Per disegnata includo anche quelle fatte in grafica. Ce ne sono ancora alcune che richiamano uno stile manuale, altre invece puntano allo stile digitale senza mezzi termini. Sovente rappresentano un personaggio, il protagonista del libro e ultimamente nella grafica digitale c'è un certo stile fumetto/manga più che la ricerca del realismo che invece sta prendendo il campo dei videogiochi.

Grafica: Non mi veniva un termine migliore. Intendo quelle copertine che sono tutte lavorate. Non attira un'immagine, perché non c'è. Come esempio mi vengono i manuali di D&D o la saga di Septimus Heap o anche quella di Deltora. Insomma la grafica rappresenta le sembianze di un libro antico, in pelle, con le gemme, quel che volete, ma è una cosa che riguarda tutta la copertina fronte retro e di solito non ha nessuna immagine, ammesso non abbia qualche incisione fittizia. In ogni caso è uno stile che si adatta a una copertina rigida, cosa che al momento non ho tra le opzioni, anche se le adoro.

Ci penso e ci ripenso sulla scelta da fare e il problema è che se dovessi infilare i protagonisti in copertina verrebbe fuori una composizione troppo da manga/fumetto e non mi piace poi molto l'idea. Un'altra idea che mi aveva già suggerito un amico stampandola a capo della sua rilegatura che mi ha donato non mi dispiaceva. Rendeva bene il concetto e la situazione ma… c'è un ma. Sembra terribilmente gothic… e il mio libro non ha nulla a che vedere con le mille e uno storie di ragazze che puntualmente finiscono tra le braccia del bello e dannato di turno.

Puntavo allora per una cosa semplice molto indicativa della storia, che ci sta tutto come significato ma che di accattivante, temo, non abbia proprio niente.

Rimane un dilemma non da poco. Certo… essendo una cosa che poi devo promuovere io appoggiandomi al passaparola, non dovrei farmi neanche troppe menate, in fondo sugli scaffali di una libreria non dovrebbe arrivarci. A quel che ho capito sarà ordinabile dalla Feltrinelli, ma non è che mi appoggiassi a questo.

L'idea del secolo l'aveva avuta il mio ragazzo, peccato che sia un livello di bravura che io non ho… un paesaggio, e già questo… per lo più con luci particolari e automi quindi tutta roba che è fuori dalle mia capacità e lo riconosco da me.

E non dimentichiamoci un'altra cosa: la continuità. Sì, perché se tu hai un libro che prevede un seguito, non puoi fare una copertina in uno stile e la seconda in un altro. A mio avviso serve continuità, sia perché la esige l'occhio quando rimiri i tuoi acquisti tutti in fila, sia perché rappresenta il filo conduttore della storia a livello di primo impatto.

Pertanto se optassi per una cosa articolata nel primo, dovrei trovare qualcosa di articolato per il secondo che a mio avviso, non troverei. In linea di ideale mi servirebbero quattro libri per i quattro elementi… peccato che penso mi basti un secondo per finire tutto e allora che faccio? Ne accoppio due nel primo e gli altri due nel secondo? Secondo quale criterio? Eh… contando poi che mettendo solo gli elementi escluderei una larga fetta della faccenda la cosa è un po’ deprimente.

Questo è il vantaggio di quelle copertine che optano per un simbolo di riferimento, esempio che tutti avranno visto una volta nella vita, la saga di Twilight. Sono semplici, nere con questi riferimenti rossi di oggetti semplici, ma che nella loro semplicità hanno un buon impatto visivo.

Era la linea su cui ci muovevamo, ma per una cosa che dopo il titolo principale, astratto perché Leodhrae è semplicemente un nome significativo del libro, ha “Il risveglio dell'Alchimia” che ci metti? Già, optavamo per una mano che stringe un'ampolla con un liquido. Sembra demente? A livello di storia quella mano è una mano ben precisa, cruciale, così come il liquido dell'ampolla… ma prima di leggere il libro agli occhi di uno sconosciuto come apparirà questa immagine?

Lo sfondo della copertina sarà il nero, senza mezzi termini, non perché sia il mio colore preferito, ma perché si adatta bene all'atmosfera e in genere le copertine sono tendenti a colori semplici, nero, bianco e talvolta il colore.

Non ho idea di quanti millenni passerò nell'indecisione, non è che trovo spesso persone con cui discuterne che mi prestino più di due secondi. Più che altro non è una discussione utile quella dove tu spieghi, metti lì due idee ma dalla parte opposta non c'è nulla di più di un parere sulla tua idea limitato ah un “eh sì”
Un “eh sì” fine a se stesso non serve a nulla se non appoggiato dal perchè sì, o dal perchè di quell'eh che lo rende poco convincente.
Al massimo di’ che non ti interessa e via…

Riuscirò mai a venirne a capo e fare una qualche scelta? Sicuro è che finché non deciderò non andrò avanti… non mi sarei mai aspettata dopo tante cose di bloccarmi proprio sulla copertina.

Non so bene alla gente cosa piaccia ora come ora, poi ovviamente rimaniamo nel genere fantasy perchè per tutto il resto dei romanzi ci sono altre “usanze” diciamo. A me interessa tutta quella fascia di copertina che stanno nella sezione fantasy, fantascienza, gothic dipende se son divisi o meno.

Via, se passate di qui ditemelo: cosa vi piace, cosa vi attira di una copertina tanto da prendere in mano il libro e vedere di che parla?

Le Copertine: l'occhio vuole la sua parte, forse troppo...

Premessa: io stessa sono vittima di questo, una vittima cosciente come quasi tutti.

Ho studiato grafica pubblicitaria e nelle ore di progettazione, quando ti spiegano la psicologia delle immagini, del colore e compagnia bella, capisci come la mente umana sia manipolabile attraverso l'uso di luce, colore, un certo modello ideale.
E’ la storia vecchia quanto il mondo del perché nelle pubblicità delle macchine spesso ci son delle belle donne. Risale ancora ai tempi in cui era l'uomo che gestiva la famiglia, l'uomo che gestiva gli acquisti importanti e così chi deve attirare la pubblicità? L'uomo.

La pubblicità è fatta per attirare, dare le informazioni più accattivanti e le altre te le scrive in caratteri lillipuziani nella speranza che tu non ci posi manco l'occhio, ma che vai direttamente in concessionaria e ti informi, dove troverai venditori pronti a sfornare la loro parlantina brillante per convincerti.

In fin dei conti diciamocelo… ci son pubblicità di profumi magari bellissime, te compri quel profumo perchè fa figo, poi magari in commercio ce ne sono altri mille con fragranze cento volte migliori che costano anche meno.

Via torniamo sul seminato.

Dicevamo dell'occhio che vuole la sua parte. Non parliamo di bellezza delle persone, ma di una passeggiata in libreria. Io solitamente passeggio in tutta la libreria guardando cosa c'è, ma ammetto che il mio interesse va tutto nella sezione fantasy, gothic e ragazzi.
Quest'ultima forse è da lasciar fuori dall'argomento, perchè i libri per bambini, da quando mondo è mondo, sono illustrati e vivaci per invogliare il bambino ad avvicinarsi alla lettura che è un piacere che si deve innescare, mentre quello che gli occhi offrono è lì da sempre e tutti i giorni.

Ultimamente nelle due sezioni precedenti c'è stato un cambiamento generale nelle copertine, sempre più belle, sempre più accattivanti, epiche, brillanti, oppure misteriose, enigmatiche. Lode a tutti i grafici che lavorano in editoria, non è una critica al loro lavoro che, anzi, è pienamente riuscito.
Ma, diciamocelo, adesso perché si prende un libro in mano? Non neghiamo che è l'occhio a comandare la scelta (si lascino da parte i libri di autori a noi cari, ovviamente, che pur se hanno una copertina orrenda li amiamo lo stesso).

Mia mamma colleziona libri, ne ha ovunque. Se guardo i suoi libri, quelli a lei più cari che leggeva da ragazza, quelli ancora con le copertine rivestite in stoffa… ecco, son tutti uguali. Cambia il colore forse, ma tutti sono libri pastello con i titoletti stampati in oro. L'occhio lì non c'entrava niente.

Adesso ci sono libri che offrono copertine degne di un videogioco… per carità, io le amo, così come amo le copertine rigide con sovracoperta piuttosto di quelle morbide, ma mi è già successo di non trovare niente dietro tanta bellezza. Il contenuto non rispecchia sempre le promesse che l'occhio estrapola dalla copertina. A volte ci sono anche copertine che non c'entrano una mazza con la storia.

Molti di voi pensaranno: eh vabbeh, io apro il libro e leggo la quarta di copertina. In realtà mi è già capitato di trovare in libreria persone che hanno preso in mano il libro commentando la figaggine della copertina e… stop. Ammirati dal lavoro del disegnatore/grafico lo hanno preso, senza pensare che lui/lei non c'entra un piffero con l'autore e che disegnare e scrivere, pur partendo forse dallo stesso punto, son due cose molto diverse.

Chi ci rimette in tutto questo? Quei libri che, seppur meravigliosi, magari non hanno una grafica che attira e rimangono lì, nascosti dalla luce folgorante di altri mille dal disegno curatissimo, dalla grafica ricercata… e niente. Va così. 

Come ho detto da subito, io stessa mi riconosco nell'errore di essere sopraffatta da tutto ciò che è bello all'occhio e a volte rendendomene conto, mi sforzo di fermarmi, lasciar da parte la moltitudine di informazioni ammiccanti dirette ai miei occhi, e frugo anche il resto. Più spesso capita che trovo una recensione di un libro promettente gironzolando sul web e poi vado a cercarlo, scoprendo nella copertina il motivo per cui non lo avevo notato.

Forse l'universo dei libri si sta avvicinando a quello del fumetto per certe scelte.
E dalla copertina in certe sezioni si capisce anche il genere, ci avete fatto caso? Il fantasy punta molto sull'illustrazione e sulla grafica, mentre il gothic (dove ora rientrano di solito vampiri, angeli, demoni, sirene, fate e tutto l'urban) ha queste copertine scure con grafica minimale e con fotografie struggenti rielaborate al computer. Su DeviantArt è pieno di artisti che offrono gallerie di queste foto e, se si cerca, si trovano molti degli autori dei lavori che si trovano su tali copertine.

La fantascienza poverina è racchiusa in un buchino sempre più anonimo. In Italia forse è vero che non abbiamo un gran repertorio di autori fantascientifici, ma è anche vero che nessuno fa niente per promuovere la fantascienza in libreria (lasciamo da parte l'Urania ovviamente, che ne ha sfornata tanta di fantascienza. Mi sa che il premio Urania ci sia ancora no? Me ignurante in materia fantascienza)

E poi c'è la fetta di libri che io, personalmente, non ho mai avuto occasione di leggere: quelli che si vendono basandosi sulla copertina. Non per la copertina stessa, ma perché sono scritti da gente che fa leva sulla propria immagine per vendere, ovvero tutti i famosi di tutti i campi possibili, dalla tv allo sport che, prima o poi, finiscono con lo scrivere un libro.
Per carità, liberissimi, ma a mio parere se devi mettere la tua foto in copertina, vuol dire che non ti fidi troppo del contenuto e punti di vendere a tutti coloro che sono già tuoi fans, non al popolo dei lettori che da una vita compra e legge libri.
Scelte… per loro son solo entrate in più probabilmente.

Gli unici che forse hanno tutto il diritto di farsi guerra a suon di copertine, sono quei libroni, spesso cari arrabbiati, che puntano tutto su foto e illustrazioni. Sono libri stupendi, ne ho alcuni sugli animali, ma ce ne sono di moda, di musica, di arredamento, di natura, di storia… sono vere e proprie raccolte di chicche per gli occhi, dove la parte scritta è minima e dovuta per spiegarti ciò che vedi e far sì che tu, affascinato dal ricordo ottico, ti infili in testa qualche nozione, giusto per non fare il bambino ignorante (nel senso puro del termine) che guarda solo le figure.

Carta e Pixel

Il progresso cambia tutte le cose, ne siamo tutti coscienti. Alcune cose son definibili veramente progresso, altre di progredito non hanno nulla a mio avviso, e altre ancora sono solo possibilità di scelta in più.

Negli anni in cui ho studiato grafica e in tutti i precedenti, per me il supporto è stato sempre la carta. Al computer ci ho lavorato poco e niente. Col tempo le cose son cambiate. Io l'ho visto in maniera particolare, o per meglio dire, non ricercata.
L'ho notato passando il mio tempo su DeviantArt (per chi non lo sapesse, questo sito è una community enorme e internazionale d'arte, dove chi si iscrive può avere la sua galleria o collezionare i lavori preferiti degli artisti che pubblicano)

Sono su DeviantArt da… 6 anni e direi che in questi sei anni la concezione di “disegno” è cambiata molto, così come, secondo me, sono emersi talenti notevoli coadiuvati da ciò che i programmi di grafica possono fare messi nella mano di persone che sanno disegnare e hanno delle belle idee da sviluppare.

Non credo a chi dice che chiunque può disegnare al computer, non è vero. Certo, il disegno su carta richiede un allenamento maggiore, perché il Ctrl+Z non esiste e la china, l'inchiostro, l'acquerello ecc non si cancellano per magia. In generale una volta che si sbaglia mentre si sta lavorando alla “bella copia” del lavoro, il danno è fatto e serve un allenamento ancora maggiore per riuscire a correggere o mascherare la pecca.

Io ho lavorato soprattutto con le matite, ma non disdegno i pantone, ma per avere un risultato piacevole con questi pennarelli ci vuole esercizio, altrimenti la loro bella caratteristica non rende e l'effetto stampa va a farsi friggere.

Dall'anno scorso, per gradi, sto passando al digitale. Sia chiaro, io non capisco la comodità delle tablet o lavagnette grafiche come le si vuol chiamare. Io ci ho provato a più riprese, ma proprio non ci trovo la mano… quindi il disegno, la linea base, la lineart, la faccio a mano metodo classico: schizzo, linea a lapis, contorno a inchiostro e poi scanner.

Fino a qualche mese fa coloravo al computer direttamente la lineart ripulita, ora rifaccio pure quella al computer col pen tool di Photoshop, perché mi sfugge dove dovrebbe essere la comodità della lavagnetta in questo. Forse è la mia Wacom ad essere un modello troppo semplice senza tutte le figaggini delle più recenti, ma per ora resta ancora un universo incomprensibile.

Torniamo sul seminato.

Tutto questo in realtà non era volto alla discussione dell'immagine, perché l'immagine dal digitale ha tratto molti vantaggi, soprattutto in ambito di correzione. Tra l'altro collezionare immagini virtuali è più comodo che collezionare fogli stampati o disegnati e le opere digitali non deperiscono.

Lo stesso vale per la carta in generale, ma in un altro ambito io alla carta difficilmente riuscirò mai a rinunciare.

Sto parlando dei libri e della versione digitale degli stessi, gli ebook.

Io continuo a comprare libri di carta. Prima di tutto adoro vederli allineati in libreria, adoro comprarli e sentirne il peso (sul portafoglio meno >,>) e sfogliarli. Inoltre mi piace leggere sdraiata sul letto, immersa tra le righe. Mal sopporto leggere al computer e la freddezza che traspira da uno schermo non mi dà il calore e il coinvolgimento che mi dà la carta.

Punti di vista, per carità, ma leggere un fantasy su un reader mi dà l'idea di leggere un manuale o un libretto di istruzioni. Io continuerò ad amare la mia cara vecchia carta e so anche che come pro al digitale c'è l'ecologia, col risparmio di alberi abbattuti.

A tal proposito, però, direi di risparmiare carta su altre cose: ma lo sapete la mole di volantini, depliant o capperate varie infilano ogni giorno nella cassetta della posta? Quelli si che son quintali di carta inutile! Perché la pubblicità non la fate digitale? Se qualcuno cerca negozi, sconti ecc state pur certi che una ricerca si internet la fa. Ormai su internet c'è tutto, pure la pubblicità, pertanto date respiro alla mia cassetta delle lettere!