mercoledì 26 ottobre 2016

Cercando di organizzare un matrimonio non tradizionale - parte prima

Mi ero sempre detta che, se un giorno mi fossi sposata, avrei voluto che fosse un giorno speciale dove, una volta tanto, gli altri si sarebbero dovuti adattare a me e non viceversa.
Non sono mai stata una credente molto convinta e la cerimonia in chiesa non rappresentava per me un punto fermo per cui l'idea di fare tutto in un'unica location (scoperto che si poteva fare) è diventata per me l'unica possibilità.
Considerato tutto il tempo che passo a fantasticare, volevo che quel giorno fosse un giorno nel mio mondo, un angolino di realtà trasformata in qualcosa di magico.
Mia mamma è sempre stata una gran lettrice. Certo, il fantasy non è il suo genere abitudinario, ma comunque ama la fantascienza, i misteri... quindi l'immaginazione non le manca. Averle detto che volevo un matrimonio in stile fantasy/fatato per lei non è stato chissà che trauma.
L'unica mozione mossa è stata: allora il vestito me lo cuce la mia bambina?
E ovviamente più che volentieri. Ma di abiti parliamo dopo...

Come vuole la tradizione, il rapporto sposa-suocera doveva per forza essere diverso. Io e la mamma di Luca non abbiamo gusti simili, in niente... dalla casa, al vestire, agli interessi... siamo due universi opposti e capita spesso che io e Luca discutiamo di questo.
Non dico che ci sia una guerra, ma di sicuro l'idea di un matrimonio di questo tipo non ha incontrato i suoi gusti e l'idea, poi, di proporre un dress code ben preciso (ma non assolutamente così estremo come potreste pensare) non le è piaciuto molto.
E' già un buon passo che abbia accettato l'idea che gli abiti li cucirò io da zero, ma da qui a pensare a vestirsi lei in qualche modo "strano"... e poi i parenti? I parenti si adattano o non sono abbastanza interessati a partecipare! Contando che stiamo organizzando un camerino per vestirsi in loco con costumi disponibili lì, se non si adattano vuol dire che non ne hanno voglia e per me possono anche stare a casa.
Lo so: è estremo e cattivo (forse), ma per un giorno non muore nessuno (manco fosse chissà che condanna). In fondo, vanno bene anche costumi storici, dal medioevo al rinascimento, fino al settecento... anche primi dell'ottocento. Non voglio che nessuno venga vestito come Trilli o una Winx!

Il fatto che io abbia scelto il blu e il bianco rispetto al classico total white non ha sconvolto nessuno (io amo il nero e i colori scuri e freddi, che abbia incluso il bianco è già un'ottima cosa, per cui nessuno ha detto niente); che Luca, partito con l'idea di adeguarsi a me, abbia poi optato per il bordeaux/rosso scuro, invece qualche dubbio lo ha creato.
La cosa buona è che è stata una scelta completamente sua e lui se l'è gestita, rimanendo irremovibile sulla questione (anche perchè ha già comprato del velluto ricamato), quindi i genitori si sono dovuti attaccare al tram, anche se non li vedo molto entusiasti.

Cioè, che poi è tutto dire: mio fratello è completamente estraneo al nostro ambiente e non ama il fantasy perchè lo trova illogico, troppo campato in aria... troppo poco scienza (infatti la fantascienza gli piace). In quanto a vestire, è abbastanza allergico a ciò che piace a me e agli abiti eleganti. Nonostante ciò, accetterà di accompagnarmi vestito con giacca elegante blu e stivali da cavaliere. Se si sacrifica lui per una giornata, se anche mia mamma sta in un abito medievale, che male potrà mai fare, per un giorno, vestire panni diversi?
Se io mi adatto ai vostri gusti per partecipare a cerimonie (ho comprato abiti per la cresima del cugino di Luca che non ho mai più messo), non potete farlo anche voi? Vi metto pure a disposizione abiti da infilare, potete non comprare nulla... che volete di più?
Tutto questo trauma non lo vedo... lasciatevi un po' andare, per la miseria!

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