Io ovviamente arrivo sempre per ultima, però a 'sto giro non si parla nemmeno di mie letture abituali, quindi sono giustificata, no? Non conoscevo la Kinsella fino a qualche mese fa quando, leggendo alcuni estratti di associati, mi era stato detto che era il genere chick lit. Chick lit? "Ma sì, quelli tipo la Kinsella?" Kinsella? Io cadevo dal pero. Non sono una lettrice di rosa in generale e i sottogeneri non li conosco e così mi sono informata e ho capito. Grazie Wikipedia!
Il primo approccio è stato casuale: ho trovato un piccolo ebook gratuito per caso. I Love Shopping a Venezia mi era sembrato carino e mi aveva incuriosito; una mia amica che di solito è abbastanza stretta di giudizi mi aveva confermato che era una serie carina e così, passando al mercatino dell'usato, mi son trovata davanti a diverse edizioni del romanzo e me ne sono presa una con copertina rigida, compatta e carina.
La mia non è questa qui sopra, ma non trovo la foto (e su Anobii è un francobollo), ma non fa differenza. La trama è molto semplice:
Rebecca Bloomwood - Becky per gli amici - è una giornalista economica della rivista "Far fortuna risparmiando". Vive a Londra, insieme a Suze, con cui divide entusiasmi, fantasie, progetti per il futuro. È carina, piena di inventiva, determinata. E ha un'irrefrenabile passione: lo shopping. Irrefrenabile al punto da diventare una sorta di malattia, che la spinge a comprare abiti, accessori, cosmetici, ma anche dolci, biancheria e articoli per la casa, a dispetto di una reale necessità. Perché in ogni negozio o grande magazzino, in ogni catalogo di vendite per corrispondenza c'è sempre, per Becky, l'occasione da non perdere, l'oggetto irresistibile di cui non può assolutamente fare a meno. Niente e nessuno riescono a trattenerla: non le pressanti lettere di sollecito delle banche per i suoi molti conti in rosso, non i manuali che insegnano a risparmiare, non i buoni propositi di contenere le proprie spese.
Una trama che di per sé è la cosa più lontana in assoluto da me che non seguo la moda, di solito evito tutto ciò che è firmato perchè il mio budget per il vestiario si limita a due cifre. Tra l'altro i soldi per me sono una continua fonte di stress e non riesco assolutamente a ignorare le bollette che scadono, il condominio da pagare e le telefonate della banca se il conto rimane scoperto. Beata Becky X'D ma da una certa parte anche no: lo shopping compulsivo è un serio problema!
Ovviamente il romanzo, narrato in prima persona dalla protagonista, è divertente, verosimile nei pensieri e nelle fantasie, anche se bisogna ammettere che Rebecca è una bugiarda patologica! Come fa a uscirne non si sa!
Sicuramente non è una persona da prendere come esempio per sopravvivere senza problemi, ma anche lei avrà il suo riscatto e alla fine è una persona buona, solo che deve ancora prendere le misure con la vita e unire la sua passione per l'acquisto compulsivo a una situazione economica che possa soddisfarla (e tutti vorremmo una tale situazione economica...).
Io volevo staccare dal fantasy dopo una lettura pesante e sicuramente questo è il diretto opposto: leggero, divertente, ti fa sorridere ed è scritto in modo molto semplice e coinvolgente, un modo in cui ci si riconosce, tanto che a volte ti senti in imbarazzo per la protagonista e le sue colossali figure di...
Curiosa, ho scoperto che ne è stato fatto anche un film e così stamattina mi sono cercata il trailer su YouTube... ed è stata un'amara delusione.
Certo, il libro ovviamente presenta una protagonista fissata, proprio malata di shopping tanto da ignorare le lettere della banca e spendere comunque cifre assurde, ma qui sembra isterica... diciamo che sembra molto più imbranata, incapace e frivola di quanto non sia nel romanzo. Ma in generale tutte le donne maniache dello shopping mi sembrano un'esagerazione inutile che vuole far ridere più del dovuto. Se ho intuito bene dal trailer, anche Suze non è come nel libro... La mia amica citata sopra che mi aveva parlato bene dei libri, non ha apprezzato il film. Questa mi pare una conferma sufficiente a farmelo evitare.
Adesso torno al fantasy italiano. Della Kinsella ho anche un altro romanzo (di cui ora non mi sovviene il titolo) ma non altri della serie di I Love Shopping... però al negozio dell'usato ce n'erano altri... Magari quando ci ricapito li prendo che come intercalari leggeri e veloci sono piacevolissimi. Non credo mi convertirò al genere e non so neanche quanto possano essere ripetitivi a lungo andare, ma tentar non nuoce (specie quando un libro lo paghi 1 euro!)
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