martedì 13 dicembre 2016

Cercando di organizzare un matrimonio non tradizionale - parte seconda

Il primo passo è stato fatto: location scelta.
Un bel castello, ovviamente, perchè anche il castello era una di quelle cose su cui eravamo molto fermi, quasi irremovibili e quando abbiamo visitato il Castello di Scipione (che sta sopra Salsomaggiore) abbiamo deciso che doveva essere quello. Dopo un secondo sopralluogo fatto con il nostro amico che ci fa da wedding planner e la possibile allestitrice, abbiamo deciso che sarà quello. Adesso mancano le scartoffie e le cose fiscali, la parte che è sempre meno divertente ed entusiasmante...

Intanto la bacheca di Pinterest che mi sono fatta per le idee sta diventando enorme, ma scorrendola sono molto soddisfatta del tempo che le dedico, perchè rende bene l'idea di cosa vorrei e che confronto con i nostri testimoni e chi ci darà un aiuto a renderlo reale. Nel frattempo, le stoffe si stanno accumulando e a breve inizierò a cucire il vestito alla mamma, poi probabilmente la giacca a mio fratello, così entrambe le cose verranno sistemate; per i relativi mantelli/mantelle/adesso vedo aspetto marzo per andare ad Armi e Bagagli e vedere un po' di pellicciotte e stoffe eventuali, che c'è sempre roba molto interessanti. Ad Usi e Costumi, invece, mi son presa pellicciotta per me e Luca, anche se poi non so se ne servirà altra. Ho scoperto un negozio interessante in Piazza Ghiaia a Parma... quelle cose che esistono da secoli ma tu non ci passi mai e cadi dal pero: La Duchessina. Taaaanto pelo! tantissimo! E chili di bottoni. Certo, non è che il rotolo di pelo al metro costi poco... ma adesso sappiamo che se c'è bisogno, abbiamo qualcosa praticamente sotto casa.

Continua la ricerca del pizzo blu o di organza ricamata. Dato che ho molto tempo, sono abbastanza decisa a trovare qualcosa che mi piace davvero e non voglio accontentarmi della prima cosa che trovo.

Per i vestiti per gli ospiti, invece, è successo l'impensabile: il noleggio dove pensavamo di prendere qualcosa... ha preso fuoco. Sul serio. Notizia a cui non volevo credere. I proprietari si sono rimboccati le maniche e, aiutati dai molti sostenitori, hanno recuperato il possibile e si stanno spostando in un'altra sede. Avranno tempo per riorganizzare il tutto e magari da qui a ottobre 2017 saranno più che efficienti, ma chissà quanti costumi sono andati irrimediabilmente persi...
Io metterò a disposizione tutti gli abiti che ho in casa e magari chiedo agli amici, ma quello che spero è che gli invitati si occupino da soli di venire in costume. Lo spazio per cambiarsi non sarà molto, ma comunque lo ricaveremo.

Abbiamo l'idea di creare una pagina web di supporto il cui link sarà nell'invito (e si spera che i meno tecnologici abbiano supporto da gente tecnologica) in cui scrivere cose più dettagliate, suggerire negozi e noleggi, avvisare delle scomodità, delle attività e dare modo a tutti di organizzarsi al meglio. La cosa che stavo pensando era quella di scrivere chiaro e tondo di non sentirsi in colpa se non si desidera partecipare per via del tema. Non si offende nessuno, mandiamo la bomboniera e amici come prima; non pretendo certo che qualcuno venga per annoiarsi e sbuffare tutto il giorno, no?
Anche le bomboniere sono under costruction, dobbiamo scegliere i confetti e giusto l'8 ne abbiamo assaggiati di buonissimi a un banco al mercatino di Natale... cioè, son piaciuti pure a me! E' tutto dire. Potrei rivalutare l'idea della confettata... che io volevo trasformare in biscottata... e poi siamo finiti a parlare di alcolizzata XD la cosa ci è sfuggita di mano, ma comunque c'è ancora tanto tempo... decideremo anche questo!

venerdì 2 dicembre 2016

E niente, questo è uno sfogo per il periodo del menga che sto passando... due settimane che non finiscono mai, uno stress dopo l'altro.
Prima non riuscivo a stare sveglia più di 6-8 ore al giorno. Dormivo sempre, non riuscivo a stare sveglia e avevo delle perdite ematiche. Pensando fosse il ciclo in anticipo ho lasciato perdere.
Son passate le perdite e il sonno, evidentemente non era ciclo e non stavo andando in letargo.
Poi passo al non riuscire a dormir più... o meglio: dormo, ma non mi riposo.
Addormentarsi è un'epopea e una volta che ci riesco, ho un sonno inutile che non mi fa riposare. Le gambe danno una noia insopportabile anche adesso che sono seduta, ma in piedi non riesco a stare perchè son troppo stanca.
Si chiama sindrome delle gambe mai stanche, ha mille possibili cause e nessuna vera e propria cura.
E sono tornate le perdite. Mi son detta: sarà il ciclo, il periodo è quello (anche se di solito si prende una settimana di riflessione prima di farsi vedere), ma ovviamente perdite troppo leggere e nessun dolore... un ciclo indolore io non l'ho mai avuto, quindi aspetto e spero.
Siccome non stavo già abbastanza uno schifo, da stanotte il braccio sinistro mi dà delle fitte allucinanti che arrivano a intorpidirmi la mano... che gioia eh?

Poi uno non ha il diritto di essere incazzato col mondo, stressato e scorbutico. Sinceramente poi mi incazzo io se una volta che uno fa notare una risposta data male si sente dire: non rompere, ho il mal di testa.
Bene, allora la prossima volta lo dico io non rompere, perchè io pagherei per avere solo un mal di testa. Io col mal di testa ci vivo praticamente, e ringrazio quando ho quello e non l'emicrania.
Pagherei per essere stanca come conseguenza di un qualche sforzo, non per l'aria che tira, perchè ti svegli che sei già stanca e col cervello talmente fuso che non ti ricordi nemmeno cosa hai scritto tu nel tuo libro!
Con tutta la frustrazione e la rabbia, la tristezza e l'esasperazione che sopporto, potrei farci una bomba atomica. Se uno si sforza di sorridere ed essere un minimo aperta al mondo, allora "vedi che non stai così tanto male?"
Ma vaffanculo! Col cuore proprio.

Dove la trovo altra pazienza, dove la trovo se ogni volta c'è sempre qualcosa che non va? Sono stanca fisicamente, mentalmente e vorrei davvero un interruttore per dire basta, pausa, io mi fermo qui. Voi andate avanti, io ho bisogno di fermarmi, non ce la faccio più.
Ma non ce l'ho... o non ho il coraggio di premerlo.
Domani è un altro giorno, altri mille impegni... la speranza di star meglio o star bene abbastanza da affrontarli e trovare la forza di sorridere, sopportare, stringere i denti e non mandare accidenti. E tanto qualcuno per questo penserà che mi lamento per niente, che dato che da fuori sembra che vada tutto bene, allora vada per forza tutto bene...
Ogni sera che butto giù le mie pasticche, lo faccio con la speranza che mi aiutino, che facciano il loro dovere e per aiutarle io ci provo, ci provo con tutta me stessa a fare qualcosa... ma quando passare l'aspirapolvere equivale a una maratona, sollevare un catino di panni ti uccide... beh, allora hai voglia di mandare a quel paese il mondo intero.
Ti senti inutile. Inutile.
Lo sei in fondo, specie se sei abituata a fare molto di più.
Non fai l'utile e non riesci a fare l'inutile.
Scrivere è un parto e ti senti distrutta quando non ricordi quello che tu stessa hai scritto, anche solo qualche giorno prima.
Sono distrutta, mortificata.
Non rispecchio le aspettative del mondo.
Non rispecchio le mie aspettative.
Forse sarò esigente e c'è sicuramente chi sta peggio, ma io non mi basto così.
Non mi sono mai bastata e adesso meno che mai.

Vorrei una soluzione in pillole, ma non c'è.
Sotto l'albero di Natale vorrei un po' di salute, di forza o se non altro di pazienza, perchè io ormai non ne ho più...

lunedì 21 novembre 2016

Il Cavaliere di Eron - Il Ritorno di Laura Santella

Come mi ero detta, leggo la saga tutta di fila. Dal titolo si poteva immaginare che Jade sarebbe tornata a Eron; iniziare il libro scoprendo che in realtà Jade non lo ha davvero mai lasciato, facendo avanti e indietro tra i due mondi, è una sorpresa piacevole, come ti lascia un attimo interdetto il fatto che, a un certo punto, decida di abbandonarlo definitivamente. Il motivo si capirà, ma io, iniziando subito di getto questo libro, andavo cercando tra le pagine due cose in particolare e ho avuto le mie risposte, anche se non me le aspettavo così... Avrei ipotizzato altro, soprattutto per un personaggio in particolare che avrei pensato non fosse un alleato, anzi.


Trama:
Anche questa volta, Jade è costretta a vestire di nuovo i panni del cavaliere di Eron per proteggere il regno di re Iron da una nuova minaccia.
Un misterioso guerriero, dal volto mascherato e dai grandi poteri magici, attacca improvvisamente la capitale con un esercito apparso dal nulla. Senza motivi apparenti e con una collera inspiegabile, sfiderà apertamente Jade che si troverà a dover intraprendere un nuovo viaggio verso terre a lei sconosciute.
Antichi miti e nuovi pericoli accompagneranno i nostri eroi negli incantati boschi dell’est, dove si nascondono i resti di un’antica razza; ormai estinta, ma ancora ricca di mistero.
Riuscirà Jade a riportare la pace ad Eron una volta per tutte?

Stavolta la copertina rende bene l'idea del misterioso nemico mascherato.
L'inizio del romanzo è forse una delle parti che ho preferito, un po' per la "fusione" dei due mondi, un po' perchè Jade è più matura e i suoi sentimenti sono piuttosto verosimili e condivisibili, specie quelli che riguardano Phin. Quest'ultimo è uno dei personaggi che, per buona parte del tempo, ho odiato. Forse aveva i suoi motivi, ma sicuramente ha un carattere che sarebbe da prenderlo a schiaffoni.
Dato che parliamo di personaggi odiati, ci infilo l'avvocato che trovo di uno stupido disarmante... (e infatti fatico a ricordarne il nome... Ray? L'abbreviativo...) fortunatamente per buona parte del romanzo è solo un qualcosa di invisibile.

Archiviate le antipatie, il personaggio del misterioso Dantès mi è rimasto indifferente, ma non in maniera negativa. In fondo i nemici mascherati hanno sempre quel che di distaccato, come se la maschera li rendesse indecifrabili sino alla fine. La mancanza di espressione li rende cattivi fino a un certo punto, ma ce ne vorrà di tempo per vedere cosa quella maschera effettivamente nasconde.
Come ha detto l'autrice in un'intervista qualche tempo fa, il ritorno non è solo quello di Jade.
Ylena l'ho ritrovata come speravo, ma alla fine non mi ha presa come nel primo libro, anche se alla fine ho sorriso per la sua scelta.

Robert e Rufus restano le colonne più forti a cui Jade possa appoggiarsi, il secondo specialmente. Il suo affetto è sincero per Jade quanto lo è la sua lealtà al Cavaliere di Eron.
Liandro... un personaggio che fino a un certo punto è stato importante, presente e a cui avevo dato anche una possibilità, ma poi di colpo diventa solo uno tra i tanti, mentre Marcus non mi ha preso molto fin da subito.
La "piccola" Rosalie, oramai diciottenne, mi rimane sempre un po' di contorno, ma a un certo punto il suo atteggiamento cambia e non si può non essere curiosi del perchè... anche se Jade è un po' tarda e grazie a lei non si riesce a capire subito il mistero.

Lo stile rimane quello del fantasy classico, con un viaggio all'inseguimento del nemico, eserciti in marcia, signori di terre diverse riuniti per un unico scopo ma con caratteri e usanze ben diversi che si apprezzano, che colorano quello che, altrimenti, sarebbe solo un muoversi, combattere, muoversi e combattere. Particolare apprezzamento per Jibril, sia perchè amo il suo elemento, sia perchè è un bel mondo, mentre ho sentito un po' meno Emerald... ma forse vista ai suoi tempi di gloria, abitata dai Flejas, sarebbe stata davvero magnifica e particolare... chissà, forse ce ne sarà occasione.

Il problema dei dialoghi menzionato per il primo libro non esiste, come avevo supposto. Si legge molto velocemente ed è scorrevolissimo. Il problema per me è sempre concentrazione e tempo, altrimenti lo avrei finito molto prima. Adesso mi attende il terzo. Ecco, da questo invece non mi aspetto molto... L'idea di base che lo compone mi lascia perplessa, quindi non mi esprimo in teorie prima di leggerlo. Mi aspettavo che fosse un prequel, ma non è proprio così... serve leggere il secondo per capire il perchè e non sarò io a rivelarlo, non qui.
Sono sicura che anche questo sarà scorrevole come i primi due, ma per me il tempo anziché aumentare diminuisce... quindi spero di non metterci un secolo per finirlo!

lunedì 7 novembre 2016

La guerra delle stelline!

Vai tu a spiegare un numero rendendolo soggettivo. Una persona per esprimere con un numero il medesimo pensiero, può usare un numero diverso. Fatto sta che, oggettivamente, da 1 a 5 il 3 è superiore alla metà e quindi è una valutazione buona, se non altro sufficiente... ma no.
Sul web, tre stelline spesso scoraggiano l'acquisto, non neghiamolo.
E vabbeh, credo che comunque nessuno dovrebbe lamentarsi delle tre stelle come voto, anche se ormai, ad esempio su eBay, i venditori chiedono sempre le 5 stelle: meno è male, malissimo, e c'è anche chi ti scrive per rimediare al terribile voto! Come rovinare un sistema... Ormai esiste una stella o 5... la via di mezzo che fine ha fatto?

Personalmente, ho trovato persone che per esprimere lo stesso gradimento usano numeri diversi... e quindi il voto dovrebbe essere sempre preso per quel che è: un numero. Piuttosto, andare a leggere le recensioni potrebbe rendere più chiare le idee.
Penso di averlo detto molte volte. Io raramente do una stella, ad esempio, e per qualcuno sono comunque larga di voti, quindi ribadiamo la soggettività di un voto, motivo per cui di solito per i cartacei che leggo ho sempre recensioni a seguito. Per gli ebook scrivo qualche riga solo sul mio sito, più che altro perchè anche il supporto influenza e io e gli ebook siamo ancora due mondi contrastanti.

Fatta la premessa, sinceramente non credo di meritarmi una stella. Lo dico in piena onestà e chi mi conosce sa che non godo di grande autostima e non sono particolarmente orgogliosa, ma leggendo tanto del mondo esordiente oltre che di quello a cui tutti arrivano in libreria, credo di non poter meritare così poco anche solo per il fatto che i miei testi, se non altro, hanno un minimo di correttezza, scorrevolezza e attenzione che in altri proprio non ho visto.
Poi oh, se non piace la trama pazienza, ci sta il voto basso, ma almeno graziatemi con due stelle, non con una! Riconoscetemi almeno l'impegno che c'è dietro. Inutile mettere una stella, dire che non vi è piaciuto "però è scritto bene". Insomma! Una stella dovrebbero riceverla quelle cose che fanno proprio pena, dove non si salva né la forma né la sostanza!

Dare una stella è un atto molto ponderato, non potete buttarle come niente fosse e saltare dall'uno al cinque con la differenza che "vi è piaciuto"... Se le stelle sono 5, avete cinque sfumature di mi piace e non mi piace: usatele! Io poi non polemizzerò mai un voto... Ho una stella sia per Leodhrae su Anobii (senza commento) che sul racconto Tra Cielo e Terra su Amazon (che, miseria santa... è un racconto breve, non ci si può aspettare da un racconto le stesse cose di un libro... detto da una che ama descrivere mille particolari e sa che in un racconto lo spazio non c'è, ed è normale che sia così).


Non è polemica, è più l'amarezza di un sistema potenzialmente buono ma usato male. Non voglio risoffermarmi sullo scambio di cinque stelle o sui voti comprati... Sinceramente si sa che è cosa diffusa ma a me non piace, per cui mi tengo i pochi voti ottenuti senza chiedere dalla gente.
Il racconto è stato scaricato centinaia di volte, spero che arriverà qualche buona recensione, anche le famose tre stelle vanno bene. Sinceramente non credo valga 1, ma come sono io stessa a dire che non vale 5, non mi darei mai cinque stelle... vorrebbe dire rappresentare il mio ideale e non sono il mio ideale (non ancora, c'è sempre tempo per migliorare).


Quindi votate, recensite, ma imparate a usare una scala logica, dando a quelle cinque stelle un po' di dignità e di valore. Il 5 dovrebbe rappresentare l'apice dell'apprezzamento, l'1 un fallimento completo. Un libro è trama e forma. Se una delle due cose funziona, la stellina singola dovreste già scansarla e optare per due, riconoscendo che almeno una cosa è riuscita bene.
Ovviamente poi ognuno fa quel che vuole, però prima di dare un voto, bisognerebbe sempre fermarsi a rifletterci su.