Dopo la pausa dal fantasy, ho rimesso mano alla pila di libri che mi ero prefissata. Sapevo che non si trattava di un fantasy classico e difatti è un urban/young adult. Confesso che dopo le prime pagine ero un po' scoraggiata perchè non amo molto le protagoniste femminili in mezzo a mille spasimanti (anche se poi ho letto chili di manga con questo focus) ed ero pronta a una lettura lenta e poco entusiasmante, ma tempo di scaldare le polveri, il libro è filato via, invece, piuttosto bene.
La trama:
Ambientato tra l’Italia, la Francia e la Spagna dei giorni nostri con finestre sul passato al tempo dell’Inquisizione.
L’amicizia e l’amore la fanno da padrone suddividendo i ruoli nei diversi personaggi quasi inscindibili tra loro.
La vita di Licene, ragazza apparentemente normale, cambia quando scopre di avere doti particolari e di essere stata maledetta da un immortale.
Le persone a lei più vicine nascondono ognuna un segreto e cercano di darle informazioni non troppo dettagliate per paura di una sua reazione negativa.
Presto le cose degenerano e Licene capisce di non poter sfuggire al suo destino decidendo di affrontarlo.
Quando inizia a perdere delle persone care si convince di esserne la causa e cerca una soluzione da sola allontanandosi da tutti.
Tra incantesimi, trasformazioni e portali da varcare, l’unico luogo sicuro sembra essere una casa fondata durante l’Inquisizione, che si trova in un luogo fuori dallo spazio tempo conosciuto.
Solo una strega può essere in grado di trovarla, guardando oltre ciò che vedono gli occhi.
La Casa dell'Acqua viene nominata nelle ultime tre o quattro pagine, per tutto il libro non si sa cosa sia (e in verità è tutto ancora da scoprire) e nemmeno ti poni il problema dato che sei concentrato a scoprire sempre nuovi personaggi tutt'altro che normali. Lupi, mezzi lupi; Angeli, mezzi angeli... mezzi angeli e mezzi lupi, streghe, immortali... per una cornice di personaggi alquanto variopinta.
In tutto questo proprio la protagonista, Licene, è quella che mi sta più antipatica di tutti, forse per la sua continua isteria, piangere e incavolarsi, incavolarsi e piangere... Certo, ha un bagaglio di emozioni contrastanti e notevole, però proprio non la sopporto.
Diciamo però che potrei anche pensare che sia un tipo di personaggio in cui potrebbero riconoscersi, magari, ragazze più giovani e quindi per il genere di romanzo potrebbe essere una scelta azzeccata.
Gli altri personaggi femminili, almeno per il momento, restano tutti molto marginali dando spazio, invece, a tutti quelli maschili, in particolar modo Michelangelo e Alain che vivono a stretto contatto con Licene, ma che non sono i vertici del triangolo amoroso... triangolo poi... qui la forma è assai più elaborata e le frecce si incasinerebbero un bel po'.
Inizialmente Lirio mi affascinava, poi ha perso punti fino quasi a restarmi indifferente e ora credo che il personaggio che mi intriga maggiormente sia Semjaza. Strano che io vada a preferire i "cattivi" della situazione, eh? Ma io ho le mie convinzioni e quindi rimango fedele all'idea che mi sono fatta in merito al suo carattere, a quello che ha dentro.
In tutto questo, che è pure un bel mix e che mi ha fatto ricredere delle impressioni iniziali, purtroppo c'è la nota dolente. Moltissimi refusi, punteggiatura da rivedere, sia perchè tutti i tre puntini sono due, sia perchè certe volte ci sono punti esclamativi e interrogativi dove proprio non servirebbero e danno un'idea inversa del concetto. Spesso si fa confusione con alcuni verbi al passato remoto (uscii invece di uscì e viceversa, ad esempio), spesso il verbo dare non è accentato né sono apostrofati i verbi imperativi (es. Fa' come vuoi). Ripetutamente vengono scritti male gliene, glieli, ecc. che divengono gli e ne, gli e li...
Persino le virgolette basse dei dialoghi non sono il giusto segno (« »), ma viene lasciato l'erroneo doppio utilizzo di < e >.
Questo è un lavoro che la casa editrice dovrebbe fare e che qui boh... non ha fatto direi...
Sono andata a cercare Edizioni Simple, ma non trovo nulla della loro presentazione, chi sono, come lavorino... c'è solo lo store e questo mi fa credere che siano quasi più un servizio di stampa on demand più che una casa editrice vera e propria. In ogni caso il testo sarebbe da rivedere e correggere.
Continuo a deprimermi quando trovo queste cose, perchè basterebbe un po' di attenzione e di lavoro da parte di chi, si presume, legge i testi prima di pubblicarli... ma vabbeh.
Penso che attaccherò direttamente col secondo volume, Empreinte, già sul comodino (il terzo invece credevo di averlo, ma non ce l'ho). Non voglio aspettarmi un miglioramento, non so a quanto tempo di distanza siano stati scritti, quindi mi aspetto un continuo sulla stessa linea. Conto di scoprire cosa sia la Casa dell'Acqua che dà il nome alla saga. Non nutro speranze per i miei personaggi prediletti, perchè alcune cose alla fine del primo romanzo sono abbastanza chiare, però staremo a vedere.
Sicuramente posso condividere una cosa con Licene: la frustrazione per le spiegazioni date a singhiozzi e in maniera troppo sbrigativa e superficiale. Mettere insieme i pezzettini tutte le volte, rivedere alcuni pensieri in virtù di nuove informazioni è abbastanza snervante, tanto che spero a un certo punto di avere ben chiara la situazione e capire cosa è successo per filo e per segno.
Intanto sto tentando assieme al mio compagno anche un nuovo librogame XD siamo a quattro tentativi falliti... vedremo quanto ci metteremo a finirlo...
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